LA FORTUNA DI
INTERVENIRE SU UN EDIFICIO
DEGLI ARCHITETTI BOTTONI-MORINI-VILLA
L'EDIFICIO "I" DEL PIANO CURATO DA GIO' PONTI PER IL QUARTIERE
HARAR INA CASA
L'intervento prevede la bonifica delle coperture di Amianto, per circa 1.500 mq e la realizzazione di nuove coperture a falda. L'edificio secondo il progetto di Piero Bottoni avrebbe dovuto avere un tetto piano, con lastrico solare, il "tetto giardino" razionalista, insomma ma l'ina-casa non lo preferì alla attuale versione a due falde.
La composizione architettonica è pregevole ed anche la tipologia, sebbene di edificio in linea, si articola con tre piani con logge, o facciate con un rapporto tra pieni, vuoti e superfici molto bello, e con appartamenti duplex ai piani quarto e quinto.
Riporto qui sia una breve storia dell'intervento dal sito dell'ordine degli Architetti di Milano, sia la bibliografia sull'immobile che il link alla fondazione Bottoni
“I progettisti del quartiere Harar –
Luigi Figini, Gino Pollini e Giò Ponti – rifiutano l’impostazione del quartiere
satellite, in auge prima e dopo la guerra, per puntare sulla costruzione di una
parte di città capace di integrarsi con il tessuto urbano compatto. Affidano la
strutturazione dell’intero comparto a case in linea di 5 piani oltre al piano
terreno e di lunghezza notevole (100-140 metri), disposti parallelamente alle
vie Harar e Dessiè e a 45 gradi rispetto alla via Novara, la direttrice che
porta verso il centro urbano. Questi «grattacieli orizzontali»
definiscono un ampio spazio protetto destinato a verde con servizi. La parte
residenziale del quartiere (4.800 vani in tutto) è completata da un tessuto di
case unifamiliari («insulae») variamente combinate. Il
risultato è una giustapposizione irrisolta.
I due grandi complessi in linea
progettati da Bottoni, Morini e Villa, per
quanto riguarda dimensioni e giacitura, sono il frutto
di un confronto fra Ponti e Bottoni. Lungo la
via S. Giusto (e perpendicolarmente a via Novara) i progettisti del quartiere
avevano previsto un unico grande edificio di circa 200 metri di lunghezza. Bottoni propone di orientarlo secondo l’asse eliotermico; Ponti gli
risponde facendo rilevare l’incongruenza con i tracciati stradali. Il risultato è quello più appropriato: la grande lama viene spezzata in
due corpi di fabbrica paralleli, sfalsati e distanziati di 33 metri, ma
disposti secondo l’orientamento iniziale. I due organismi differiscono per
dimensioni e soprattutto per concezione. L’edificio H è un assemblaggio
di due corpi (l’uno di m. 36,90 e l’altro di m. 64,26), ciascuno costituito da
alloggi di uguale dimensione (rispettivamente di 3,5 e di 5 vani). L’edificio I presenta invece una differenziazione in altezza: fra un primo
piano, costituito da alloggi distribuiti su un unico piano e i piani
superiori composti da alloggi duplex. L’esito
architettonico è assai diverso: la differenziazione operata nell’edificio H non
è risolta in equilibrio, mentre l’edificio I si fa
apprezzare per la sapienza compositiva.
Resta solo un rimpianto: l’Ina-casa non accolse la soluzione proposta dai
progettisti che prevedeva per entrambi gli edifici una copertura piana a
terrazzo praticabile, dove, disimpegnati da una lunga e articolata
pensilina, avrebbero trovato posto un solario e altri spazi ricreativi e di
servizio"
Giancarlo Consonni
BIBLIOGRAFIA
AA.VV.
Quartiere
Harrar, in «Architettura cantiere», a. I, n. 12, pp. 48-53, novembre
1953
C. Villa Alloggi
«duplex» in edificio Ina-casa al quartiere Harrar in Milano
in «Edilizia popolare», a. IV, n. 15, pp. 28-30, marzo-aprile
1957
G. Consonni, L. Meneghetti, L. Patetta
Piero
Bottoni: quarant’anni di battaglie per l’architettura
Numero monografico di «Controspazio», a. V, n. 4, p. 51, ottobre
1973
C. Morandi
Il
quartiere di via Harrar Dessié
in M. Boriani, C. Morandi, A. Rossari, Milano contemporanea.
Itinerari di architettura e urbanistica, Designers Riuniti Editori, pp.
261-262, Torino 1986
L. Meneghetti
Case
Ina-casa in via Novara a Milano, quartiere Harrar, 1951-53 [...]
in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero
Bottoni. Opera completa, Fabbri, pp. 360-362, Milano 1990
FONDAZIONE