mercoledì 27 aprile 2011

Milano 2011: misure per la costruzione della metropoli

Milano, 4 maggio 2011 - Ore 9,30

Auditorium Assimpredil Ance

Via San Maurilio, 21 Milano

Mercato, Real Estate, Urbanistica e Trasformazioni Urbane i temi del prossimo convegno organizzato dalla Associazione delle Imprese Edili e Complementari delle provincie di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
L'osservatorio sarà presentato con un ricco dossier di circa 300 pagine contenente dati ed elaborazioni su: previsioni e trasformazioni urbanistiche; andamento delle compravendite, dinamiche dei prezzi per residenze e uffici; occupazione e analisi di mercato nella filiera delle costruzioni.
I dati e le informazioni raccolte sono altamente originali perchè si basano sul ricco patrimonio delle banche dati di Mapping (unità di ricerca di Assimpredil Ance) integrate, per la prima volta, con quelle del CRESME.
L'incorcio di dati analitici, puntuali e georeferenziati rilevati dal sistema Mapping con i dati statistici e il know-how di CRESME, rimandano a una lettura e ad una immagine altamente realistiche delle dinamiche in corso nella Provincia di Milano e in Milano Città.

Uno strumento di lavoro per gli operatori del settore e per il dibattito urbanistico.

I temi del rapporto:
- scenari demografici: cosa accadrà nei prossimi dieci anni?
- il mercato immobiliare milanese
- la città in trasformazione: PII, B2, DIA e Permessi di Costruire, l'SLP di mercato
- georeferenziare le dinamiche di trasformazione: gli esiti di una nuova competizione territoriale
- le aree dismesse a Milano: inventari oper gli anni 2000
- infrastrutture: analisi delle gare pubbliche
- domanda e offerta a confronto

Al dossier sulla Provincia di Milano seguiranno i dossier sulle Provincie di Monza e Brianza e di Lodi.
Peccato che il seminario è a pagamento (1.000,00 € + iva), ma di certo di estremo riferimento per capire lo sviluppo metropolitano (che interessa la città di Milano e le sue Provincie) del prossimo decennio.

Apertura Ore 9,30
R. Mangiavacchi (ccordinatore centro studi Assimpredil Ance)

Presentazione rapporto Ore 9,45
L. Bellicini (direttore CRESME)

1. inquadramento demografico e scenario previsionale
Popolazione e famiglie dal 1981 al 2011: il ritorno alla crescita
Le previsioni per il periodo 2011/2019
Il confronto con altri scenari - mappe di crescita

2. il fabbisogno abitativo
Il fabbisogno pregresso - in confronto con altri scenari
Lo scenario della domanda aggiuntiva

3. La nuova produzione edilizia nel periodo 2002/2010
Il settore residenziale
Il settore non residenziale

4. Le infrastrutture e gli spazi pubblici nel periodo 2002/20120
Appalti nel periodo 2002/2010
Aggiudicazioni nel periodo 2002/2010

5. Il mercato immobiliare
Scenario nel periodo 2000/2010
Le mappe del mercato residenziale
Le mappe del mercato non residenziale

6. La città dello sviluppo e della trasformazione
Volumi e aree
Progetti e programmi per la città: un abaco e uno stato di realizzazione
Le aree dismesse
La micro-riqualificazione
La periferia

Dibattito Ore 11,15
A. Corona (Giornalista de Il sole 24 ore)

Lo scenario strategico Ore 12,15
C. De Albertis (Presidente Assimpredil Ance)
C. Masseroli (Assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano)

Per informazioni
Assimpredil Ance
T. 02.88129539 - 02.88129563
segreteria.direzione@assimpredilance.it

giovedì 14 aprile 2011

PGT - Le buone intenzioni (di Cormano)

Ero in comune a Cormano qualche giorno addietro e, aspettando il mio turno presso l'ufficio protocollo, ho preso una copia dell'informatore comunale CormanoPartecipa. Inizio a sfogliare un (modesto) giornale di sole sei pagine, stampato su carta patinata ed a colori. Non mi metto a contare le foto del sindaco locale, ma il primo pensiero che mi passa per la testa è quanto siano simili nell'immagine e nella impaginazione la nuova Calderina e CormanoPartecipa. Diversi nei contenuti. Il periodico non è quello più recente, ma il numero di gennaio, appena trascorso, ed in copertina si vede una bella foto (senza sindaco) di alcuni bimbi che giocano nel cortile del nuovo museo del giocattolo che l'amministrazione ha recentemente realizzato. E giocano liberi in uno spazio aperto con un percorso di numeri disegnato a terra. Tra il museo della fotografia di Cinisello Balsamo, la Biblioteca Tilane e il Bi (museo del giocattolo appunto) di Cormano sembra quasi che l'offerta sia interessante e non solo per la gente del luogo. Questi sono attrattori di iniziative, scambio e conoscenza, luoghi della cultura destinati sia al mondo dell'infanzia che alle famiglie e non solo. Ma è l'articolo Il piano urbanistico per migliorare la città, che suscita il mio interesse e leggo subito quali sono le proposte che l'amministrazione di Cormano presenta e pubblica sul giornalino comunale. Come in tutti i comuni lombardi, anche Cormano sta lavorando alla definizione del nuovo Piano - si legge in apertura - e subito si apprende che il lavoro è in corso. I mesi trascorsi sono stati dedicati all'analisi della città, della popolazione e delle carenze strutturali e/o dei bisogni della gente che dovranno orientare le scelte del nuovo Piano, - prendendo spunto dai contributi che cittadini e associazioni hanno presentato al comune nella fase di avvio del procedimento - scrive il giornalista. Il target è comunque subito anticipato: Valorizzare i polmoni verdi della città (Plis Balossa e Parco Nord). Segue (non in ordine di importanza) la volontà di perseguire la "qualità dell'abitare" con interventi di trasformazione del contesto edificato (staremo a vedere come). Grande attenzione è stata data all'analisi ed allo studio delle linee guida del Piano dei Servizi. Insomma ci sono più standard del minimo necessario dalla normativa (questo consentirebbe un incremento degli abitanti) ma è vero che la qualità dei servizi che una città offre è la qualità dell'abitare. Ecco perchè vedo così significativi i luoghi della collettività e della cultura di cui scrivevo in precedenza, è da queste iniziative che si traina la città e la gente; senza iniziativa delle Amministrazioni tutto resta, come prima, o quasi. E' curioso apprendere che Cormano ha un serbatoio di aree pubbliche ed in queste aree l'amministrazione ha intenzione di programmare differenti tipologie di nuovi servizi. Che Cormano diventi fucina nella provincia del Nord Milano? Il sindaco dice che oltre a potenziare i servizi alla cittadinanza, migliorerà quelli esistenti. E' utile e non solo curioso vedere cosa fanno gli altri, a volte si impara qualcosa, altre volte si sentono cose che già si conoscono. Comunque, le foto del sindaco, che anche qui campeggiano, sono 3.

mercoledì 13 aprile 2011

PGT - Osservazione del presidente del Consiglio di Circolo 1

Ricevo e pubblico in breve i contenuti espressi nell'osservazione al PGT che il Presidente del Consiglio di Circolo (1° Circolo didattico statale) ha fatto pervenire, oltre che all'ufficio comunale, anche al sottoscritto.
In buona sostanza si tratta di una osservazione che riguarda sia il Documenti di Piano sia il Piano dei Servizi.
La richiesta si articola in tre tematiche:
- la prima relativa ad una necessità prima, emergenziale (come si legge nel testo), che interessa le condizioni igienico-sanitarie del plesso;
- la seconda propone la ristrutturazione della scuola della infanzia dallo stabile di via Tunisia, oppure il trasferimento della stessa presso i locali della scuoal primaria Curiel, di via Trieste, previo adeguamento;
- la terza mette in relazione, quello che ai più è noto ed è il progetto della Rho Monza, con quanto ne conseguirà realizzando il progetto preliminare che la Provincia di Milano persegue in modo insensibile nei confronti del nostro territorio;
Si legge infatti: "in ogni caso la soluzione al problema della scuola di Via Tunisia non può non tenere conto delle scelte future relative alla riqualificazione della SP46 Rho-Monza: se infatti verrà adottato il progetto senza interramento, che prevede nelle vicinanze della Scuola Curiel la presenza di 14 corsie autostradali (sia pure con galleria fonica), per la tutela della salute della popolazione scolastica si rende necessario individuare nel PGT altra area idonea all'interno del Quartiere Villaggio Ambrosiano per l'edificazine di un nuovo complesso".

Il tema è chiaramente "sentito" oltre che dai cittadini che si sentono oggetto di una imposizione grave, ma anche da parte di chi lavora correntemente con la popolazione più sensibile.
Bene, anche se la prima parte tratta più la questione manutentiva dello stabile (non è materia del PGT) il resto denuncia uno stato di insalubrità tale da esporre i bambini anche al rischio sanitario derivante dall'allergizzazione da muffe.
Qualcosa da fare c'è.

lunedì 11 aprile 2011

PGT - Venerdì 15 Aprile - tavola rotonda alla Tilane


LA CITTA' FUTURA


PARLIAMO DI PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO


15 APRILE 2011 ore 21.00

AUDITORIUM TILANE


Primo confronto tra le rappresentanze delle Associazioni Ambientaliste e Culturali padernesi, assieme al Presidente dell'Unione del Commercio P. Favrin, e altre personalità e rappresentanti delle associazioni, anche politiche, padernesi.


Cogliamo l'invito al dibattito.


La tavola di lavoro sarà centrata sul confronto, aperto sui temi del territorio e della comunità locale.

L'occasione sarà utile per conoscere e condividere quali sono le proposte che i cittadini o le associazioni hanno presentato all'ufficio di piano.


Sarà questo un momento in cui conoscere le aspettative dei cittadini e soprattutto ascoltare le istanze dei movimenti locali, sorti in un momento molto delicato per il futuro della città, incubatori di nuove idee anche per una pianificazione urbanistica consapevole.

PGT - Proposte per il (massacro del) territorio

Questo il titolo di un articolo letto il mese scorso e che trattava dei contenuti del nuovo piano di Governo del Territorio di Milano. Analizzando il primo capitolo del Documento di Piano del PGT di Milano, si tratteggia da subito la contraddizione tra città multicentrica e città metropolitana. E' venuto anche l'architetto Boeri a Cinisello Balsamo a "tentare" una spiegazione del ruolo cardine della provincia milanese sul piano metropolitano, ma è del tutto evidente la contraddizione tra il modello urbanistico di città multicentrica (ovvero per luoghi riconoscibili, polari) e il modello urbanistico di una crescita radiale della città (che parte da un fulcro e si dirama). E la storia di Milano non è quella di una città proiettata nel futuro in forma reticolare, eppure questa è la visione urbanistica proposta dal nuovo piano. E' impensabile che si possa raccontare l'origine della storia della città di Milano in poche battute e quindi mi risparmio e devito di tediarvi con la storia della Milano Romana, e vi rimando ad un testo, quello di Paolo Mezzanotte, perchè preferisco concentrarmi su questo tema: come restituire autonomia e identità alle urbanizzazioni più "periferiche" che metropolitane? Milano negli anni tra fine del 1900 e prima decade del nuovo secolo vede alcuni grandi progetti di area vasta, che interessano grandi trasformazioni del territorio, e sono i casi dei progetti di City Life (area fiera), o dei quartieri Rho-Fiera, Rogoredo, Santa Giulia, Rubattino, Bicocca, Garibaldi-Repubblica, Bovisasca e altri ancora. Ma rispetto ai Piani Urbanistici del 1800 (piano Beruto, e altri) fondare la conformazione strutturale della città che verrà, non sullo spazio pubblico, ma sulla scelta di costruire a tutto spiano strade e autostrade imponendo il predominio (o meglio, la prevaricazione) del trasporto privato e su gomma, rispetto alla mobilità sostenibile, dice tutto della misura delle scelte che verranno. Questo concetto è chiaro: ripensare alla città come parte di un assetto sovraordinato, di livello superiore rispetto ai confini amminsitrativi della città, diventa un alibi ideologico per continuare a consumare suolo e, banalmente, diciamolo, risorse, in una improbabile nuova realtà amministrativa che molti desiderano, forse più per trovare una nuova collocazione (sia politica che economica) in un nuovo ente pubblico, dove sprecare altre risorse. Milano non è un villaggio gallico, ma neanche una megaolopoli. Dice G. Natale: "Milano, città "poilifonica", straordinario caleidoscopio denso di criticità e opportunità", "sottolineare le identità e le specificità dei quartieri.." è ingannevole retorica dentro una visione prevalentemente qualitativa della crescita urbana". Il governo della città che esula da un programma urbanistico studiato con gli urbanisti, e che si fonda sulle individuali proiezioni di questo o l'altro assessore in transito, non dura, e non deve durare. Non sarebbe più oculato ponderare Milano insieme alla sua provincia come un insieme di più città? Riequlibrare il rapporto con i centri urbani contermini con un modello democratico e non subalterno ad un vertice, orientato alla sostenibilità infrastrutturale, ambientale, economica, sociale e culturale potrebbe essere il metodo per cambiare il rapporto con le identità locali. Mai smetterò di demolire un concetto venduto come significativo che è quello della "densificazione" urbana quale modello di sviluppo. Non è mistificatorio teorizzare la densificazione, cioè la crescita della città nella città, come risposta alla necessità di ridurre il consumo di suolo? Densificare non significa favorire la costruzione di una città multicentrica, piuttoso favorire quella monocentrica. Il tanto non è il come, e il troppo non è sostenibile, direi, che ne pensate? Nel nuovo PGT di Milano è chiaro come scompaia l'interesse generale e ci si affidi totalmente ad una logica di massimizzazione, quella del libero mercato, ma ne scriverò in un prossimo post. Si mercifica tutto, oramai, anche la città è in (s)vendita.

mercoledì 6 aprile 2011

MOBILITA' SOSTENIBILE ...siamo Giovani Forti e Fantasiosi


Nostalgia canaglia... oppure follia estrema ?

Quale mobilità si possa considerare "sostenibile" oggi, oltre alla solita bicicletta?


Saremo tacciati di pura follia o forse derisi, ma chi oggi è pronto a cambiare sistema ed in modo deciso deve rompere ed irrompere rispetto ad una visione meramente conservatrice.

Ed è proprio nel momento in cui si recupera una idea e la si rivede con altra ottica, o da un diverso punto di vista, che si da nuova vita alle cose.

E' nel processo creativo un assunto generale che porta, ed ha portato, a realizzare le migliori opere, ed il secolo appena trascorso lo dimostra.

Consiglio quindi una visita al museo del Novecento a Milano.

E ripensando a Lucio Fontana, pittore e scultore nato in Argentina e vissuto in Italia, le cui opere sono esposte al Museo del Novecento, posso raccontarvi che questo artista, unico, anzichè dipingere la tela considerò l'azione del soggetto nei confronti del supporto, la tela appunto, per creare la sua arte.

Cercava di rappresentare uno spazio, come tanti altri artisti, ma come è noto riuscì ad andare "oltre" il dipinto, e con i famosi tagli sulla tela, creando fenditure, fori, in cui cercare un'altra dimensione oltre a quella solita, nota e tri/bi-dimensionale che ci propone ogni quadro; e mi viene così da ripensare al dirigibile.

Non è casuale, ed avevo già da tempo preso spunto da alcune riflessioni, ed in particolare aiutando alcuni studenti per una tesi in Architettura.

Questo gruppo di studenti che cercava di applicare un principio, quello attuale della mobilità sostenibile (concetto della nostra epoca, in cui abbiamo quasi raggiunto l'apice del congestionamento della mobilità) con soluzioni semplici, anche nuove, ma riproducibili.

Diedi l'input della rivisitazione del dirigibile come mezzo di trasporto, ma non ne conosco l'esito.


Il dirigibile è un mezzo di trasporto (aereo), dotato di un sistema propulsivo, e costituito da una forma oblunga realizzata con strutture (quelli attuali) in alluminio, che tengono il pallone che al suo interno ha un gas, l'elio, che, lo sanno anche i banbini, è più leggero dell'aria.


Mi chiedo quindi quanto possa essere difficile impegnare i ricercatori del Politecnico per rivisitare e/o trasformare oggi quello del dirigibile in un sistema di comunicazione intermodale rispettoso del territorio.

La Regione Lombardia preferisce l'elicottero, ma andrebbe fatta una valutazione attenta sui costi e benefici delle due soluzioni, in parallelo.


Gli eliporti, in buona sostanza necessitano di aerostazioni e di "spazio aereo", oltre che di sistemi di interscambio come parcheggi e/o linee di trasporto metropolitano.

E molto difficile immaginare che questo costrutto sia economicamente sostenibile.




Le aerostazioni per Dirigibili non abbisognano di spazio a terra, se non per "punti".

E' necessario individuare i punti (magari in prossimità di sistemi di trasporto già esistenti) nodali dove creare dei piloni o delle torri, dotate di ascensori e scale, o poco più.

1. Il sistema di collegamento "per punti" è molto semplice, le piattaforme di sosta sono di dimensione contenuta (vedi in foto il pilone di Vadso in Norvegia), non necessitano di vere e proprie aerostazioni e quindi non sono invasive nel territorio anche dove urbanizzato, come gli aereoporti.

2. Sono presenze del passato e quindi ben identificabili nella memoria collettiva (nonostante la storia riporti anche di tragici incidenti - vedi l'hindendburg - per lo più dovuti all'utilizzo di gas pericolosi come l'idrogeno), e oggi la tecnologia ha portato a soluzioni sicure ed attualmente in uso, nei paesi del nord. E' il caso di Londra ad esempio dove un dirigibile consente di muoversi dall'alto e con estrema facilità, ad una velocità anche importante, oltre i 130 km/h c.ca.

Oggi stiamo assistendo ad un conflitto continuo tra la società civile e gli amministratori (nostri delegati) che spesso operano scelte sul tema delle infrastrutture che vanno in direzione contraria alle reali necessità della gente, ed ho pensato così, di proporre una alternativa "sostenibile" al desiderio così forte di creare complicazioni e tensione sul territorio con la rete di aerostazioni per il trasporto elicotteristico in vista di Expo2015.

Guardiamo al passato, ma in chiave moderna, ri-funzionalizzando anche un mezzo di trasporto inconsueto come il dirigibile; strano, forse, ma comunque molto valido.



Trovo anche strano il fatto che per i 150 anni dell'unità di Italia nessuno abbia pensato di ricordare il Generale Nobile, autore di alcuni progetti diversi di aerostati, tra cui il famoso NORGE, primo dirigibile a raggiungere il Polo Nord.

Viaggi epici, di un altro secolo certo, e che oggi non significano più nulla ai giovani, mentre invece hanno rappresentato esperienze umane, uniche.

domenica 3 aprile 2011

IL PGT di CASSINETTA di LUGAGNANO.. quali sorprese per Paderno Dugnano?

Dedico questo breve post all'importante lavoro di un sindaco di un comune (virtuoso) della provincia di Milano, sito a circa 20 km da Milano e posto all'interno del Parco del Ticino, dove la presenza dell'acqua è fondamentale; Il naviglio lambisce il paese ed è una presenza paesistica rilevante. L'acqua del naviglio scorre, lenta ed invece gli amministratori locali corrono e nel nuovo millennio, come marziani; il paese è Cassinetta di Lugagnano e il sindaco è Domenico Finiguerra. Nasce una idea, esemplare, quella di tutelare un patrimonio, ereditato, che consapevolmente si dovrà lasciare alle generazioni a venire senza rovinarlo, perchè, forse è banale ma, è l'uomo che transita su questa terra, non la terra stessa. Ebbene il PGT che Domenico ha fortemente voluto è un Piano a "crescita zero", che vuol dire tutto e non vuol dire nulla per i non addetti ai lavori. L'ossimoro vuole che si associno due parole di senso opposto che trasmettano, nel loro accostamento, un senso anche umoristico, sconcertante: "crescita" e "zero" quindi fanno di Finiguerra un marziano. E ne scrivo perchè ancora oggi, nell'apertura del servizio in onda questa sera su Rai3 (Report), quando si è parlato dei comuni virtuosi, dopo un intervento di Boschini si anticipa quello del sindaco di Cassinetta di Lugagnano. Questa è la prolusione dei giornalisti che tratteggiano così il caso di Cassinetta che dovrebbe essere esempio per tutti, un "sogno" impossibile, metafisico quasi irreale. Da qui ogni intervista al sindaco, anche quelle viste in altre occasioni e altre reti, trasmettono un senso di vero, tangibile, ma che appare ai più come "troppo bello per essere vero". Per fortuna qualche altra amministrazione sta realizzando Piani di Governo analoghi, ed atti a suffragare che le amministrazioni locali devono smettere di pensare al contributo del costo di costruzione come al loro stipendo. Questi benedetti oneri sono da destinare obbligatoriamente, ex-lege, a progetti per la città e non quale contributo benefico, una tantum, elargito da imprenditori del settore, per coprire la spesa corrente degli enti locali. Ecco la differenza tra un comune virtuoso ed uno sprecone affamato, anzi vorace. Si parla sempre più di "costi dei servizi" (alla persona) delle amministrazioni locali e nonostante questi "servizi" siano divenuti quasi tutti a pagamento, non essendo più forniti dal soggetto pubblico, ci sentiamo dire che "i soldi non ci sono"; ma è una tenia! Tornando al PGT "folle" di questo scemo -come viene descritto Domenico in apertura del servizio- sembra tutto immaginario, ma aimè, mi spiace contraddire i veri matti: è tutto vero. Si può fare economia e sviluppo anche parlando di crescita zero. Ho espresso con una specifica Osservazione al pgt questo concetto, e vi rimando al contenuto per un approfondimento. Inoltre vi segnalo un link alla pagina del sito di Cassinetta dove si parla e più approfonditamente del loro piano di governo del territorio, vale una visita: http://www.comune.cassinettadilugagnano.mi.it/comune/comune_action.php?ACTION=cms&cod_contenuto=86&cod_dipartimento=102&cod_ufficio=158 La serata dello scorso ottobre 2010 che ha visto Finiguerra a Paderno Dugnano è stata illuminante, ed anche l'assessore Bogani riconobbe le tematiche proposte con il convegno tenuto alla biblioteca Tilane, ma come comunicare alla città questi principi? Aspettiamo per capire se e cosa potrà essere condiviso nella nuova proposta che l'amministrazione padernese è chiamata a redigere. Per ora siamo ancora in attesa ...di proposte (dai giovani presenti al primo incontro promosso dalla amministrazione padernese, ed ai quali è stato lasciato un modulo che recita: " la città dei giovani: tu come la vorresti?"), ma non c'è alcuna nuova informazione o "linea guida" e quindi non si sa ancora quali saranno gli effettivi temi del nuovo piano.