Ho letto alcune prime critiche sui blog locali e sui social forum, espressi da varie persone e amici che parlano di questa ipotesi di rinnovamento urbano a Paderno Dugnano descrivendola come l'ennesima devastazione del territorio, o appellandola con altri termini apocalittici.
Personalmente non ho alcun tipo di riferimento o incarico rispetto agli operatori che tratteranno la riconversione dell'area Scaltrini e sono curioso di valutarne meglio i contenuti, pertanto dal mio -equidistante- punto di vista riscontro una querelle inesistente e del tutto priva di fondamento.
E lo è soprattutto perché quello che si dipinge oggi come uno Tsunami che verrà, in realtà era una delle osservazioni al piano di governo del territorio, con ripensamenti sulle destinazioni urbanistiche; ricordo un articolo del blogger padernese Carlo Arcari (qui) che citava il "programma Massetti" per il PGT in divenire che, tra i vari punti e le osservazioni presentate alla giunta Alparone1, prevedeva quanto segue: "Nella parte relativa al Documento di Piano ad esempio, oltre alla proposta di realizzare, trasformare il Grugnotorto in Parco Regionale, allargandolo a Sud di Calderara e a Nord del Campo Toti, ampliare i parchi del Seveso, delle Cave e quelli urbani, si chiede di ripensare le destinazioni dell’area Cabassi e Scaltrini e confermare il carattere produttivo delle aree Sasol e Citindustrie, di studiare una proposta di riqualificazione del Villaggio Ambrosiano ovest e si dice "no" a nuovi insediamenti di grandi strutture distributive a tutela delle piccole attività commerciali di quartiere".
Se di crisi (edilizia) rischiamo di perire, non si capisce davvero di cosa si dovrà sopravvivere negli anni a venire.
Era anche nel programma di centrosinistra tale riconversione, con possibile recupero di "risorsa suolo" e generazione di spazi verdi, oltre che per l'intervento vero e proprio, e lo sarà di fatto anche per le effettive previsioni del PGT per quelle aree, oggi.
Finalmente vedremo trattare interventi di riqualificazione del territorio in Consiglio Comunale, oltre che di Marò e altre questioni che non riguardano Paderno Dugnano.
Altro tema caldo che vorrei invece affrontare prossimamente è l'ampliamento della Milano Meda con la "novità" della terza corsia, di cui sembra che la precedente Giunta, e non solo, fosse/fossero al corrente da ben prima delle elezioni, avendo ricevuto il progetto dagli Enti, ma che si sono ben guardati dal comunicare ai cittadini/elettori.
Sono terminate le elezioni... ma il calendario delle questioni "calde " a Paderno è fitto, e il percorso è in salita prima per la questione Rho Monza, che vede ormai aperti i cantieri, e di certo non sarà privo di ostacoli per la nuova maggioranza.
Nessun commento:
Posta un commento