In discussione in Commissione Territorio, presto in consiglio comunale, sembra il 12 luglio 2011.
Le Linee guida dell'Assessorato all'Urbanistica sono già uno schema di delibera e nonostante in premessa si richiami la LR12/05 e i tre livelli di costruzione del PGT (Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole), nel seguito non si evincono mai degli indirizzi chiari e precisi di ognuno dei tre documenti.
Il Documento di Piano è lo strumento che indica quale sarà la politica Urbanistica dei Suoli e in questo senso si trovano solo due spunti, non molto significativi per una città come Paderno Dugnano, e soprattutto ripensando all'attacco perenne al territorio che la città sopporta (male) vuoi per la presenza di industrie insalubri o a rischio di incidente rilevante o per le infrastrutture che fanno della città un crocevia di mobilità poco dolce, molto amara.
Gli spunti sono "i centri storici" (con il ri-design del centro cittadino e l'apertura di nuove attività commerciali, il recupero delle vecchie corti, gli edifici e i luoghi storici della città, e il "piano estetico della città") e l'accettazione dell'uso dell'auto come abitudine e necessità per rivedere il sistema della viabilità e dei trasporti.
Bogani, sono preoccupato.
Se fossi il tecnico che deve prendere questo fardello, rinuncerei all'incarico.
Mortificare qualsivoglia analisi del territorio con due riduzioni di tale portata è da riconsiderare.
L'indagine conoscitiva, e le conferenze di VAS, porteranno forse l'amministrazione a rivalutare questi aspetti, sperem.
Insomma è possibile che nel 2011 Paderno Dugnano abbia più bisogno di un Piano del Colore, come ci ha suggerito quella "cima" dell'architettura contemporanea deputata al gradiente cromatico anzichè allo studio dei fenomeni sociali legati alla qualità della differenza (anche del colore), non credo proprio.
Restaurazione o progresso al confronto.
Neanche a Milano si può citare un argomento simile senza sentire inveire la Presidentessa dell'Ordine degli Architetti e vederla strapparsi i capelli, insomma si può dire che Paderno D.no è come Siena, promuovendo un modello di città monocromatica?
E quale sarà il colore in voga quest'anno?
Suvvia esiste già la Commissione Paesaggio che opera le valutazioni morfo-tipologiche, e le scelte di materiale e colore.
Ecco l'elenco esaustivo delle linee guida:
1. La qualità dell'abitare
2. L'uso del suolo
3. I centri storici e la città
4. I servizi di quartiere
5. La mobilità
6. L'ambiente
7. Le attività commerciali e produttive
8. Il Verde
Prossimamente pubblicherò ogni capitolo con i contenuti espressi nelle Linee Guida.
Mi permetto di dire che si potevano trovare almeno due modelli di città da suggerire per il raggiungimento dell'obiettivo.
Pensando ai caratteri morfologici del territorio di Paderno, il primo modello, analizzando la evidente frammentazione del tessuto consolidato in 7 quartieri, poteva chiedere agli estensori del PGT di valutare un progetto di coesione e sviluppo, si, ma orientato lungo delle direttrici forzate (anche per evitare ulteriori urbanizzazioni fuori controllo e in ogni direzione), un modello di città "a stella", con ramificazioni vitali verso le due grandi emergenze paesistiche: il Grugnotorto e il Parco del Seveso, senz'altro da sviluppare.
In antitesi un'altro modello urbanistico potrebbe essere quello di immaginare una sorta di "città arcobaleno", con sette quartieri e sette colori... per marcare le differenze e valorizzando le peculiarità di ogni quartiere.
C'è un'altro modello della città, ma sempre perseguibile.
Se l'obiettivo primario (vedi allegato 1 "linee guida del pgt di Paderno Dugnano") "è quello di ricostruire quel tessuto sociale, quello spirito di comunità e di appartenenza che si è smarrito in questi anni" su cosa dobbiamo lavorare?
Il Piano dei Servizi in questo senso è centrale, eppure non trovo alcuna indicazione in tal senso in questo documento si parla genericamente di servizi di quartiere, trattando temi come la riqualificazione (urbanistica?).
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