Ogni tanto una Leggina ad hoc per inventare qualcosa che non c'è, si fa, soprattutto se si avvicina l'election day.
E' del 21 febbraio 2011 la Legge Regionale n°3 che modifica il Testo Unico del Commercio (L.R. 6/2010). In particolare il Testo unico è stato adeguato alla Direttiva Bolkestein (Direttiva Parlamento Europeo n°123 e del Consiglio del 12/12/2006) in materia di requisiti di accesso e di esercizio delle attività, di disciplina del commercio ambulante, di somministrazione di alimenti e bevande e di autorizzazioni per le grandi strutture di vendita.
Nasce quindi la nuova definizione di "Distretto del Commercio" che riafferma il principio della coerenza della programmazione territoriale a supporto delle polarità commerciali.
Forniamo subito la chiave di lettura:
Distretti del Commercio = Finanziamenti a fondo perduto
Se ne parla, in varie occasioni e la natura ed i contenuti sono legati ad un bando di finanziamento a fondo perduto, per un importo massimo pari a 150.000 euro, che avranno come destinatari tanto gli operatori economici che le amministrazioni comunali che utilizzeranno questi fondi per opere pubbliche, manifestazioni ed altre attività di valorizzazione del commercio.
Il dubbio mi sorge spontaneo, l'amministrazione di Paderno ha realizzato il mercato a Calderara (quello con le 4 bancarelle dei commercianti aderenti a Coldiretti) perchè ha ottenuto il finanziamento Regionale?
Curioso, si.
Credo sia utile sapere se la Amministrazione di Paderno Dugnano abbia attinto a questo finanziamento Regionale per poi mettere in campo solo 4 bancarelle di numero (le ho viste con i miei occhi).
Credo si spiegherebbero la metà delle polemiche tra Amministrazione e rappresentanze locali dei commercianti.
E' interessante per i commercianti la possibilità di accedere a questi fondi, anche se la prospettiva dovrebbe essere di lungo periodo per far si che il "distretto" non venga meno con l'esaurirsi del finanziamento unatantum regionale, dicono gli operatori.
Insomma, traduco, ma mi sembra chiarissimo.
Distretti del Commercio nel "lungo periodo" = Finanziamento a fondo perduto "senza limite" = sovvenzioni forever
Il settore soffre, ma non è da solo, perchè l'intera società ed economia nazionale è in ginocchio dopo anni di trascuratezza; e se la società è in affanno lo è anche per la leva fiscale che si fa sempre più pressante (condoni fiscali, revisione degli studi di settore, aumento delle tariffe dei servizi anche comunali, istituzione della nuova tassa "federale" l'IMU p.v., accise sui carburanti e le bollette, bolli che prima non si pagavano, socializzazione dei costi dei servizi minimi a partire da quelli ordinari che sostengono i genitori per tenere in piedi gli istituti scolastici, per l'assistenza sociale e di sostegno che è venuta a mancare, per i portatori di handicap, eccetera, eccetera).
Quali sono le priorità e quali le regole qualcuno se lo chiede ancora?
Futuro grigio.
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