martedì 22 febbraio 2011

IL LAVORO - Quinta proposta, il Green District

Sarà banale, ma il lavoro, come la casa e il trasporto pubblico, sono i pilastri di una Pianificazione attenta anche alla crescita sociale collettiva.
Non sono portato alle considerazioni di convenienza, quindi mi sento di dire che di lavoro c'è molto bisogno, è un diritto da garantire, e basta.
Il sistema economico propagandato in nome della libertà, è un misero liberismo che sta erodendo ogni senso di certezza e qualità della vita.
Questo sistema economico sta sfondando ovunque, in ogni campo e il diritto al lavoro affonda sempre più; le tutele del lavoro frutto delle battaglie dei decenni del XX° secolo sono concretamente sparite.
L'italia è la realtà della piccola (e media) impresa, ma molto little.
Il sistema richiede tutti freelance, tutti liberi (?) professionisti, tutti imprenditori di sè stessi, e così si pianifica uno sfascio globale e molti giovani non se ne rendono ancora conto.
I lavoratori sono quasi tutti sottopagati, ed alcuni senza contratto, molti altri con contratti capestro, quasi nessuno con le tutele che permettano una vita normale, insomma quanti quelli con un contratto a tempo indeterminato?
Cosa c'entra questo tema con il PGT vi chiederete, ebbene la dimensione della città non è solo fatta di volumi e cemento, ma anche di uno studio conoscitivo sulla dimensione del lavoro e di proposte e risposte adeguate. Ma quale lavoro si può promuovere a Paderno Dugnano e come?
Innanzitutto non adottando le regole che potrebbero incentivare il "rilascio" del territorio per la delocalizzazione delle attività produttive.
Alcune altre specifiche norme potrebbero evitare o meglio incentivare gli imprenditori a rimanere sul territorio e quindi la proposta è anche questa.
Altre scelte potrebbero anche attrarre nuovi imprenditori, insomma si tratta di comporre un piano di azione. Non si possa più "stare a guardare" davanti ai tracolli ed ai fallimenti delle imprese locali, come se si fosse "alla finestra", per poi dare una pacca sulla spalla ai lavoratori ed alle famiglie in crisi.
Di certo non è, e non sarà, il governo nazionale a venire in soccorso della gente comune.
Quale allora il ruolo che potrà giocare l'ente locale dobbiamo chiedercelo.
Una amministrazione, in quanto soggetto pubblico, ha il dovere di programmare anche la crescita della collettività e sotto questo aspetto; sono molto curioso di vedere cosa ci verrà proposto.
Nel mentre lancio quella che è una idea da approfondire, ma molto forte: che Paderno diventi un Polo di Eccellenza per le Energie Rinnovabili.
Perchè alla Ex-Tonolli dobbiamo aspettarci un inceneritore o altre attività insalubri o a rischio di incidente rilevante, a poca distanza dalle case?
C'è gia stato in passato un inquinamento pesante per la città e i residenti (soprattutto del Villaggio Ambrosiano), ed oggi c'è ancora la Ecobat, ed abbiamo anche la Clariant a Palazzolo, che in caso di incidente... causerebbe un serio problema all'intera comunità.
Impensabile, forse utopico, ma perchè non delocalizziamo, in accordo con Regione e Provincia quelle attività che espongono al rischio la collettività, incentivandone l'uscita, e non conserviamo quelle che potrebbero giocare un ruolo principale nella economia moderna?
Un vero e proprio Green district è quello che immagino io, come tanti altri, per risollevare le sorti del Villaggio Ambrosiano e di Paderno D.no.

Nessun commento:

Posta un commento