Propongo oggi una iniziativa che si muove in parallelo a quella della composizione del PGT ma assolutamente attuale e legata alla revisione del Piano Urbanistico.
Il Regolamento Edilizio è uno strumento di regolamentazione necessario ai fini della realizzazione di tutti gli interventi edilizi. Tratta norme di fruibilità, igienico sanitarie, morfologiche fino alle procedure previste per gli interventi.
La disciplina degli spazi dell'abitare e della loro qualità è in stretta correlazione a questo documento, oltre che lasciato alla iniziativa dei progettisti o alle valutazioni delle commissioni (es. Commissione Edilizia o Paesaggio).
La proposta per il PGT che presento oggi vede la richiesta di adozione di un Regolamento Edilizio Sostenibile, per brevità RES nel prosieguo.
Nessuno strumento simile in passato non si è mai orientato verso criteri di edilizia sostenibile, e mi riferisco alla realtà padernese.
Oltre 10 anni fa mi sono specializzato all'ANAB, l'Associazione Nazionale di Architettura Bioecologica, e già nel 2000 si studiavano gli interventi, gli impianti innovativi, e le soluzioni architettoniche per l'edilizia sostenibile, guardando a quanto realizzato negli ultimi decenni del XIX° secolo. Oggi si sente (stra)parlare di sostenibilità, ma con sempre maggiore interesse del pubblico, ed è trascorso un'altro decennio.
Trovo sempre più spesso clienti che richiedono espressamente nello studio delle loro abitazioni di introdurre, con la giusta attenzione a questi temi, le soluzioni utili al contenimento dei consumi energetici, o di acqua, per l'utilizzo di materiali che non siano dannosi nell'ambiente domestico, come l'utilizzo di vernici senza piombo, ed altro ancora. Tutte soluzioni che correntemente propongo ma è significativo che ci sia questa sensazione collettiva di consapevolezza.
E questo è un tema che non riguarda più e solo soggetti sensibili e attenti all'ambiente, ma è esigenza, direi emergenza, diffusa.
Esiste la consapevolezza di arrecare danni all'ambiente e sia per il contenimento delle risorse, che non sono infinite, sia per la reale necessità di far quadrare i conti, ossia contenere la spesa energetica nella gestione delle attività dell'abitare (quindi l'attenzione che riscontro non è più solo legata al confort delle abitazioni private, e il tema è esteso alla qualità anche del luogo di lavoro).
Non so se la amministrazione padernese abbia già pensato e voglia promuovere o adottare qualche meccanismo di incentivazione a livello locale perchè non si conoscono ancora i principi con cui il Piano sarà redatto.
A tal proposito oggi descrivo questa proposta per il PGT.
Spero che l'assessore si attivi in tal senso, e per non lasciare nulla al caso, mi attiverò affinchè le proposte dell'osservatorio pgt vengano protocollate entro il 28 febbraio 2011.
Questo RES, sarebbe un nuovo Regolamento Edilizio la cui bozza si potrebbe anche avviare subito, senza ulteriori passaggi e verifiche sul PGT (non sarebbe un aggiornamento direttamente soggetto alla VAS), come ha ad esempio fatto il comune di Milano.
Questo RES dovrebbe quindi disciplinare tutti gli interventi di edilizia (privata e pubblica) incentivando quelli che rappresentano caratteri di maggiore qualità rispettando i principi di ecoefficienza ed ecocompatibilità.
Non voglio scendere nel particolare e tediarvi con informazioni troppo tecniche, quindi il principio è questo, i contenuti saranno poi articolati e chi sarà interessato potrà valutarli nel seguito.
Un solo obiettivo, che penso possa essere il cuore di questa proposta.
Esiste un meccanismo premiale di incentivazione (che prevede uno sconto sugli oneri di urbanizzazione) che, garantito un dimostrato contenimento energetico (disciplinato dalle norme regionali), consente di non conteggiare ad esempio l'involucro esterno nella SLP (superificie lorda di pavimento).
Perchè non adottiamo un meccanismo ancor più virtuoso?
Oggi l'edificio viene qualificato secondo la classe energetica, come avviene da anni per gli elettrodomestici.
Questo sistema consente di capire quanto consuma un prodotto, che nel caso dell'elettrodomestico è un prodotto finito, nel caso di un edificio è un prodotto ancora da realizzare.
Contenere i consumi ed i costi di gestione ad esempio adottando sistemi per gli involucri edilizi di maggiore o minore qualità significa ridurre o aumentare il consumo di combustibile fossile e il conseguente maggiore o minore inquinamento ambientale e quindi lavorare per un benessere collettivo.
Mi chiedo però quanto possa convenire oggi investire (con maggiori costi diretti al momento della costruzione) con una situazione dei valori di mercato piuttosto critica, se non realizzando il minimo necessario?
Questo è quello che accade quotidianamente.
La mia proposta è quella di adottare un sitema premiale progressivo.
Traduco: chi inquina paga, chi non inquina non paga.
E propongo un esempio, se una casa arrivasse a miglioramenti certificati del contenimento delle dispersioni del 40% inferiore a quanto prescritto dalle norme, si potrebbe decurtare il contributo di costruzione del -40%.
Se la stessa casa fosse "passiva", ossia totalmente autonoma e con miglioramenti chiaramente certificabili nel 100% del contenimento delle risorse non si potrebbe abbattere fino al 100% il contributo di costruzione?
Forse è troppo per i comuni poco virtuosi che fanno i bilanci sugli oneri di urbanizzazione, quando dovrebbero utilizzare questi soldi per urbanizzare appunto la città, ma qualcosa di simile si potrebbe immaginare.
I quattro livelli di approfondimento e qualificazione che propongo potrebbero essere:
1. la compatibilità ambientale (qualità rispetto al luogo)
2. la ecoefficienza energetica (qualità rispetto al sistema delle risorse globali)
3. il comfort abitativo (qualità dello spazio privato)
4. la salvaguardia della salute dei cittadini (interesse generale)
Il discorso varrebbe sia per le iniziative private che pubbliche.
Oggi i regolamenti, nel caso di edifici pubblici o con funzioni collettive permettono anche di derogare alle norme vigenti, concetti poco ortodossi nel XXI° secolo.
Se l'amministrazione non si ponesse in primis per dare il buon esempio incentivano e adottando processi virtuosi come può pensare di far fronte alla questione ambientale ed all'esaurimento delle risorse, obbligando solo i soggetti privati?
Proviamoci con il Regolamento Edilizio per la Sostenibilità.
Io proporrei, visto che cmq uno sconto sugli oneri già esiste per edifici energeticamente efficienti, uno sconto ponderato sulla qualità energetica dell'edificio e la qualità architettonica...certo valutare la qualità architettonica è molto difficile, e le attuali commissioni di Paderno non ne sono assolutamente in grado...però una soluzione sarebbe ipotizzabile. Cordiali saluti
RispondiEliminaGrazie Emilio.
RispondiEliminaVisto che la commissione Paesaggio di Paderno sarebbe l'organo (più o meno politico) chiamato a valutare la qualità architettonica ... è molto difficile che questo VALUTI su questo piano.
Però è chiara la sua osservazione, ossia chi è il garante della qualità architettonica ed urbanistica?
Almeno sul tema della sostenibilità e delle mere verifiche quantitative si ha una diretta corrispondenza.
F. Allegro