Argomento "tosto", ma lo tratto molto brevemente per non sfiancarvi.
Questo è l'esempio del perchè il termine "sostenibilità" sia assolutamente abusato.
L'accezione dovrebbe significare caratteristica di uno stato protratto indefinitamente, dico dovrebbe perchè sono convinto che il termine sia ormai speculato da averne perso il valore.
La parola Sostenibilità associata al termine Economica, o peggio Finanziaria, suona in modo molto diverso.
Lo stato della Sostenibilità Economica è differente da uno stato "protratto nel tempo".
L'aspetto economico della sostenibilità, sottende un livello di sostenibilità rispetto ad una variabile, quella economica, in antitesi con lo stato indefinito.
L'economia e la finanza sono fenomeni soggetti a fluttuazioni, nulla di statico o indefinito.
Ecco quindi che il significato di questa associazione diventa caratteristica di uno stato protratto fino a quando vi è una copertura economica, o qualcosa di simile.
Nulla del processo virtuoso contenuto nel significato originale del termine sostenibilità.
Ora per farla breve, tra gli adempimenti previsti dalla Legge Regionale per la redazione dei PGT si pevede un approfondimento in merito alla sostenibilità economico finanziaria delle previsioni del piano.
In particolare il Piano dei Servizi esplicita la sostenibilità dei costi anche in rapporto al programma triennale delle opere pubbliche, nell'ambito delle risorse comunali (mi viene da ridere) e di quelle provenienti dalla realizzazione degli interventi da parte dei privati, oltre che (la novità su cui dovremmo porre attenzione) dalle risorse provenienti dalla commercializzazione dei diritti edificatori.
Il comune potrà scegliere se auto-attibuirsi delle volumetrie in ambiti della città, dove oggi non ci sono, ed anche in funzione del trasferimento degli stessi, finalizzando la commercializzazione dei diritti edificatori per realizzare servizi.
Finalmente gli enti locali, (rpovocatoriamente) anelli deboli del sistema, i senza terra del mondo contemporaneo, torneranno operatori nel mercato!
Il sistema gestionale che sottende il PGT però assume un criterio semplice, ovvero che gli ambiti di trasformazione siano attuati mediante interventi edilizi indiretti, ossia piani urbanistici attuativi.
E la LR12/05 prevede anche che il Piano dei Servizi individui la dotazione dei servizi che deve essere assicurata nei pani urbanistici attuativi, garantendone la dotazione minima, ovvero monetizzandola.
Siamo sicuri che questo strumento di governo, in cui è insita una mera attività economica, non rischi di diventare solamente il volano del bilancio comunale, sottraendo risorse reali da utilizzare per la realizzazione dei servizi stessi?
Mi pongo questa domanda anche perchè la realtà padernese vede già oggi l'avvio di una fase di esternalizzazione dei servizi alla persona, e il PGT contemplerà anche i servizi di carattere privato.
Chiaramente un'attenzione sul bilancio finanziario del Piano dei Servizi andrà posta, staremo a vedere quello che ci verrà presentato.
Nessun commento:
Posta un commento