Un vero dilemma.
Si parla sempre più di semplificazione (legislativa) eppure nel nostro settore è ormai impossibile districarsi tra le leggi ordinarie, i decreti, i regolamenti, i testi unici, la giurisprudenza, ecc.
I testi "unici" sono quelli che dovrebbero rappresentare la semplificazione, raccogliendo diverse leggi ed abrogandone alcune altre, non è purtroppo così lineare il percorso.
Alcune leggi vengono richiamate, altre abrogate in parte, e se non leggi gli apparati, fino a capire quali commi restano in vigore e quali no, sbagli.
Le leggi le fanno i politici, e non i tecnici e questo è abbastanza evidente, ma questa anomalia rappresenta un serio problema e soprattutto quando il legislatore non apre un confronto con le associazioni di categoria.
La sensazione di andare incontro ad una complicazione normativa è una seria preoccupazione.
La sera dell'incontro organizzato alla Tilane da P. Favrin, ho colto tra gli interventi più interessanti, quelli di alcuni colleghi architetti, tra cui P. Zago, che ha espresso proprio questo desiderio (necessità): che il PGT sia uno strumento facile, semplice.
In tutta sincerità so già che non sarà così; già opero con alcune amministrazioni dove vige il PGT e le procedure che ci si trova di fronte sono molto più articolate.
E i referenti degli sportelli unici arrancano, e fanno difficoltà a dialogare con i professionisti.
Quindi si prospetta una buona dose di aggiornamento anche per i tecnici comunali.
Ci aspetta un periodo di paralisi?
Gli amministratori locali sono chiaramente in difficoltà su questo piano e sarebbe utile promuovere un incontro con le associazioni (di categoria) più interessate e coinvolte anche per aiutare il legislatore a comporre un documento condiviso.
Dietro l'angolo c'è la moltiplicazione immane dei documenti, anche di quelli più operativi.
Insomma i PRG avevano molti limiti, ma un pregio: erano snelli, ed è tutto dire.
Ora i PGT rischiano di nascere obesi e questo fatto dipenderà pure da come è stato ideato l'impianto normativo dallo stesso legislatore regionale.
Prima l'approfondimento era univoco, domani saranno tre i piani di approfondimento, che interesseranno quasi tutti gli interventi:
1. il Documento di Piano, che è lo strumento conoscitivo e di indirizzo
2. il Piano dei Servizi, che presenta lo stato dei servizi (standard) e la programmazione degli stessi, laddove carenti ed a garantire la crescita della cttà
3. il Piano delle Regole, che sarà lo strumento più operativo, quello che conterrà le norme tecniche e le regole per la perequazione
Insomma, Milano ha una situazione complessa per ovvie ragioni, ma l'immagine che vedete più sopra rappresenta i soli documenti descrittivi che compongono il piano, escludendone le tavole.
Grazie per la semplificazione, ma siamo sicuri che tutto ciò non diventi un deterrente?
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