giovedì 20 gennaio 2011

2011 ..Proposte per il PGT

Riapre la procedura dal prossimo Febbraio.
Il PGT è in una fase preliminare, come anticipato dall'Assessore all'Urbanistica G. Bogani, ed entro il prossimo Febbraio 2011 la Amministrazione Comunale riaprirà la consultazione con i cittadini per raccogliere altre eventuali proposte su cui lavorare.
In effetti il sondaggio dello scorso anno è stato sotto-utilizzato e l'esiguità delle risposte non avrà convinto la Amministrazione padernese.
Mi chiedo se non saranno state anche le nomine, le sostituzioni e la necessità di integrare alcuni dipendenti comunali che hanno lasciato il loro posto, non ultimi i dirigenti dei settori, a far rallentare la procedura ?
Oppure si tratta di un conflitto interno alla Amministrazione e di altro tenore ?
Comunque sia, tornando alla tema di questo post, credo che i risultati derivati dai questionari del 2009 siano molto interessanti e vi invito alla loro consultazione.
Ho poi seguito alcuni incontri presso i consigli di quartiere ed in quelle sedi la Amministrazione ha raccolto alcune idee o proposte giunte dai cittadini, ma obiettivamente erano in larga parte inadeguate e legate più ad una manifesta esigenza di manutenzione della cosa pubblica.
Possibile che i cittadini siano così poco interessati alla trasformazione della città e del territorio ?
Non credo, vista l'esperienza dei "moti padernesi", piuttosto molti sono i poco informati o addirittura non-informati.
Ma se i cittadini sono poco informati non sarà forse perchè chi è tenuto a dare le informazioni scarseggia in comunicazione ?
Oppure, più semplicemente, i cittadini sono completamente disinformati del ruolo centrale che hanno nella redazione del PGT, e allora da chi dipende questo maggiore o minore coinvolgimento ?
A questo punto è auspicabile una campagna di informazione di maggiore portata e il periodico comunale oggi potrebbe risultare lo strumento più utile allo scopo.
Anche un'affissione di manifesti sul territorio con l'espresso invito alla partecipazione, sarebbe molto utile, oppure l'organizzazione di un breve ciclo di incontri tra i tecnici dei settori interessati e la cittadinanza, magari in Sala Consiliare o alla biblioteca Tilane, e altro ancora.
L'Amministrazione, che fa bene a partecipare agli inviti delle associazioni del territorio, dovrebbe ora proporsi alla cittadinanza con questi eventi tematici.
La procedura legislativa lo prevede, anzi prevede un coinvolgimento molto forte della cittadinanza (non di solo di ascolto) e quindi prima o poi qualcosa dovrà avvenire.

Di certo c'è che se le indicazioni che proverranno dai cittadini saranno poche o poco significative, allora il Piano sarà molto lontano dagli stessi cittadini e quindi anche la Amministrazione dovrà rivolgersi più agli operatori del settore che ad altri.
Personalmente, viste le novità introdotte con la legislazione sul Piano di Governo del Territorio, un ruolo centrale lo dovrà avere il "Piano dei Servizi" che tratterà in primo luogo le strategie per il governo della città pubblica.

martedì 18 gennaio 2011

Bistrò e lo shopping tra Parigi e Paderno..



Considerazioni a freddo.
Mi ritornano nella mente alcune affermazioni che ho colto la sera del 14 gennaio 2011 presso l'auditorium della biblioteca Tilane.
Sono state formulate alcune proposte alla Amministrazione presente (con due personalità politiche della realtà padernese, F. Rimoldi del PdL, G. Massetti del PD) ed in particolare volte all'Assessore all'urbanistica G. Bogani, per voce dell'architetto Lorenzelli.
Lorenzelli porta chiaramente in evidenza il commercio come "luogo di centralità" (nel disegno urbano?), negando la necessità di altri centri per la grande distribuzione poichè sentiti come elementi che snaturano il modo di abitare della comunità.
In effetti, l'esaltazione al massimo livello del contenitore commerciale che si conforma nei grandi centri, dove oltre all'ipermercato si trovano centinaia di negozi, sono delle città nelle città.
Si tratta di n serio contrasto tra la realtà commerciale di vicinato (da valorizzare) e quella di massa (in continua espansione) che ha messo in crisi il primo settore.
I centri commerciali sono "altri luoghi" (luoghi interclusi) nei quali si svolge parte della vita sociale contemporanea, alternativa a quella che si svolge nelle piazze della città (luoghi aperti).
Ecco proprio questo parallelismo dichiara la negazione dell'urbanistica e del ruolo della città contemporanea.
Vengono proiettate diverse slide e tra queste alcune di ambienti storicamente consolidati e riconoscibili nell'immaginario collettivo, come Montmartre, centro Bohemienne di Parigi.
Altre slide mostrano luoghi del commercio che riproducono città fatte e finite, quelle del commercio delle grandi firme dai prezzi "outlet".
Scenografie patinate e studiate nei dettagli, teatrali.
Luoghi pensati per attrarre i clienti, per farli sentire a loro agio, in microambienti ordinati, iper-reali e nei quali però si cammina a piedi.
Torno a Parigi, oggetto di 3 viaggi di studio svolti ai tempi dell'università e non solo.
Montmartre ci ricorda che quello fu luogo di decapitazione, di un martirio, quello del 1° vescovo di Parigi, Saint Denise.
Questo un breve cenno sull'origine del nome, ma il monte dei martiri fu poi luogo di pellegrinaggio, e degli incontri tra gli artisti e tra i pensatori dell'epoca che si cercavano per confrontarsi e parlare e quindi divenne luogo della vita "moderna" e poi del divertimento.
Niente a che vedere con la società dei consumi, della televisione e della immagine.
Era luogo di povertà, di vita di strada e di una dimensione sociale molto diversa, di gente sregolata, alternativa e libera, senza regole, ed è ancora oggi un luogo multiculturale, ma siamo in Francia, ricordiamolo, e quello che si faceva nei bistrot e nei caffè letterari era tutt'altro che shopping.
Vi lascio una "cartolina", una immagine dell'epoca in un dipinto di mio zio Arnaldo De Lisio.
Mi sforzo però di immaginare come la pianificazione del commercio possa trasformarsi in riqualificazione urbana, non ci riesco proprio.
Sarà per il retaggio culturale ed accademico della mia formazione di architetto, ma credo che il processo sia inverso.
Come possiamo (ri)disegnare oggi una città per il commercio (di vicinato) ?
Si costruiscono le infrastrutture di trasporto su gomma e si trasformano le destinazioni delle aree libere ad esse adiacenti per costruire centri commerciali, con la pianificazione e l'assenso della politica.
Se ci interroghiamo sulla dimensione dei bisogni, credo che al primo posto oggi ci sia solo il lavoro da mettere al centro del dibattito su le città nel loro complesso sistema di relazioni.
Il consigliere Massetti ha detto chiaramente che se avessero approvato il PGT, nella passata legislatura, con la grave crisi che si è verificata in questi ultimi due anni, le risposte per la città sarebbero state inadatte e superate; quindi come potremmo incentrare il tema del commercio oggi qualificandolo come "occasione di sviluppo" senza ricordarci della grave crisi (non solo economica) nella quale quasi tutte le famiglie si trovano?
Il processo come è stato presentato è contrario ad ogni forma di urbanesimo, quindi mettiamo sul tavolo lo studio delle relazioni economiche e sociali prima e forniamo delle risposte dopo.

Il commercio di vicinato non sarà mai possibile considerarlo uno "Standard", come ci chiede l'architetto Lorenzelli perchè, anche se volessimo definirlo "servizio", esso ha un risvolto meramente economico, è attività imprenditoriale e non tratta il soddisfacimento dei bisogni primari della collettività, è una attività prevalente sul tema dell'abitare.
Mettiamo l'uomo e i suoi bisogni al centro del dibattito e non i bisogni di una categoria.
Ricordiamo anche che se questo commercio di vicinato potesse venire considerato come Standard allora nelle verifiche del PGT (nel bilancio che determinerà la possibile crescita demografica padernese, che dice "tanti servizi = altrettanti abitanti") siamo certi che verrà a mancare qualche altro servizio primario.
Credo che la LR 12/05 abbia già introdotto delle forti novità e sono certo che sia l'arch. Rimoldi sia il consigliere Massetti non abbiano voluto replicare sul tema per i forti dubbi che avranno destato anche in loro gli assunti dell'Unione Commercianti.
L'unica proposta presentata è stata quella di ri-portare l'auto davanti al negozio, quella di trasformare Paderno D. in una città in transito insomma?
Spero vivamente che l'Assessore Bogani soppesi questi temi con la sua nota calma.
Gli anglosassoni (che in genere sul tema sono più avanti di altri) da tempo negano il bisogno di parcheggi per le auto, legate ai siti del commercio.
Nei grattacieli di New York non esistono parcheggi, ma anche a Parigi, i centri sono collegati dalle infrastrutture pubbliche.
E in tutti i siti dove si svolgono le attività del commercio arriva il trasporto pubblico (servizio), la metroplitana conduce le persone nei luoghi e le induce a camminare (proprio per favorire il window-shopping, prima esperienza di acquisto).
Forse proprio l'auto davanti al negozio resta la negazione di un luogo urbano di qualità.
Per riqualificare (anche sotto il profilo economico e commerciale) la città si dovrebbero attuare progetti di riqualificazione e progettazione urbanistica del pubblico per il pubblico, ma non "lifting" che tendono ad emulare realtà più complesse o consolidate.

Consiglio un testo, breve e senza pretese, "Learning from Las Vegas" di R. Venturi.

lunedì 17 gennaio 2011

Anno Zero a Paderno Dugnano?

Si è svolta lo scorso venerdì 14 la serata organizzata da P. Favrin, presidente della delegazione padernese della Unione Commercianti.
Hanno partecipato e sono intervenuti sia i professionisti che gli operatori ed alcuni politici del territorio. Le prime osservazioni provenienti dalla platea padernese presentano immediate richieste di semplificazione. Ma i Piani di Governo del Territorio sono per loro natura degli strumenti complessi, e soprattutto diversi dai Piani Regolatori, sono dei Piani "non regolatori".
Tra gli ospiti, l'arch. Rimoldi che ha dato un taglio più tecnico ai contenuti del nuovo Piano di Governo, spiegando bene come esso sarà materialmente strutturato, e illustrando i nuovi criteri di pianificazione rispetto ai PRG vigenti.
Riepilogo cercando di esemplificare i termini più ostici.

1. Il Documento di Piano, è il documento che presentazione il quadro conoscitivo e quali saranno le strategie (politiche) che le amministrazioni adotteranno per la città,

2. Il Piano dei Servizi (standard), documento che elenca quali i servizi presenti e quali quelli da integrare nel territorio e nelle sue specificità,

3. Il Piano delle Regole, che è la chiave di lettura del piano, strumento per la applicazione del PGT (molto simile alle attuali Norme Tecniche di Attuazione), e con esplicitate le modalità di Perequazione e Compensazione.

La Perequazione e la Compensazione sono i due grandi temi che vengono introdotti:
a. la Perequazione è un concetto di uniformità, legata al tema della rendita (non più di posizione, ma con carattere di equivalenza per ogni area del territorio)
b. la Compensazione, è un concetto legato all'equilibrio (economico) tra aree che devono venire cedute (perchè le amministrazioni le ritengono strategiche), compensandole appunto.
Sembra una semplificazione, ma non è così.
Il nuovo piano assegna (o assegnerà) un indice minimo di sfruttamento delle pertinenze dirette (come avviene oggi), ma ad esso si potrà associare un indice proveniente da pertinenze indirette (spostando le volumetrie da un lotto ad un altro lotto), e senza alcun vincolo sulle destinazioni d'uso, salvo la intraduzione di criteri ben precisi.

A Milano ad esempio è stato introdotta anche la possibilità di inserire la Residenza nelle aree a destinazione Industriale, e sia perchè la novità legislativa introdotta è stata utilizzata al limite (permettendo una trasformazione sempre vietata per ovvie questioni di salubrità e incompatibilità), sia perchè da queste operazioni proverranno una mole di oneri molto superiore.
Ecco perchè credo che i PGT siano strumenti di politica economica che ritengo non nascano dal basso, ma siano di estremo interesse in primis per gli enti locali.
Verrà introdotta la "borsa dei diritti volumetrici" che non rappresenterà una banca dati nel senso più generale del termine, ma una specie di attività economica legata ai trasferimenti dei diritti edificatori, accessibile a tutti (o quasi).

L'esempio, sicuramente "edificante", del PGT di Milano è calzante.

Ho avuto modo di studiare il nuovo PGT Milanese, piano che introduce la possibilità di trasferire diritti volumetrici in maniera pesante, ovvero sino ai 2,4 mq/mq di area (che rappresenta un indice di fabbricabilità pari a quasi 8 mc/mq).
Oggi il limite di densità edilizia, normato dal DM 1444 del 1968, stabilisce il limite in 5 mc/mq.
Questo notevole incremento dai 5 agli 8 mc/mq di area denuncia la chiara volontà di trasformare la città in una città verticale, ed in effetti l'assessore Masseroli non lo ha mai nascosto.

Cosa ne sarà invece di Paderno D.no ?
Mi aspettavo qualche novità dall'incontro, ma oltre alle proposte dell'ex-sindaco Massetti, ed alcune riflessioni dell'architetto Lorenzelli sulle quali tornerò a scrivere, durante il dibattito l'Assessore all'Urbanistica G. Bogani non ha detto praticamente nulla, se non che il piano sarà pronto per il 2012 in quanto l'anno in corso sarà dedicato alla stesura dei documenti.
L'assessore si è dimostrato interessato a partecipare alle iniziative di ascolto della cittadinanza, ed in effetti la "stagione ufficiale" si è aperta, oltre che con i questionari (fine 2009) ed alcuni incontri nei quartieri, con la prima grande assemblea a tema, svoltasi ad ottobre 2010: Stop al Consumo del Territorio cui ha partecipato cogliendo alcuni temi proposti, ma ad oggi nessuna concretizzazione.

Operatori, professionisti, associazioni, e cittadini aspettano di conoscere quali saranno le politiche di crescita (sociale) della città, ma ad oggi non è stata ancora affidata la VAS.
La VAS è la Valutazione Ambientale Strategica, strumento che anticipa e pesa preliminarmente gli impatti del nuovo piano, è una sorta di controllo preventivo.
Il procedimento è lungo e complesso e prevede la partecipazione degli Stackholders, ovvero i rappresentanti del Terzo Settore, delle Associazioni, dei cittadini insomma, e non solo degli operatori economici, ma anche dei portatori di un interesse collettivo.

L'osservatorio PGT nasce sia in funzione di questo ruolo che ad esempio sul territorio è ben rappresentato dalle associazioni (culturali, sportive, ambientali, ecc) e per avviare sia un confronto con la Amministrazione sia per arrivare a determinare il PGT che vorremmo.

Oggi Paderno Dugnano è ancora ...all'Anno Zero.

giovedì 13 gennaio 2011

PGT Consigli per ...gli acquisti

E' in programma il 14 Gennaio 2011, alle 21.00 presso l'Auditorium della Biblioteca Tilane, una serata di approfondimento sui temi del PGT, promosso dalla delegazione padernese dell'Unione commercianti e organizzato da Pierino Favrin.
Presenti l'architetto V. Lorenzelli per l'Unione Commercianti, l'architetto e consigliere comunale M. Rimoldi, l'ex sindaco e consigliere comunale G. Massetti, il vicesindaco e assessore all'urbanistica G. Bogani.

lunedì 10 gennaio 2011

AD 2011

Con la creazione di questo blog, a disposizione degli internauti, si apre l'esperienza dell'Osservatorio sul Pgt Padernese.
Paderno Dugnano oggi non ha il PGT e neanche è stata aperta la procedura prevista dalla L.R.12/05, nonostante la prossima scadenza dei termini.
Tenderemo ad aggiornarvi sulle iniziative, gli incontri e gli appuntamenti con la AC o le Associazioni del territorio, compresi gli spazi a disposizione dei cittadini chiamati ad interagire con l'ufficio di piano in rappresentanza degli interessi diffusi.

Prendiamo spunto dall'incontro dello scorso ottobre 2010, svoltosi alla Biblioteca Tilane, con la partecipazione di Domenico Finiguerra (Sindaco Cassinetta di Lugagnano) e di Gianluca Bogani (Ass. Urbanistica Paderno), oltre che del sottoscritto, per segnalarvi un documento di prossima pubblicazione:

La Carta di Paderno ed. 2010.

E questo sarà l'elenco con i diversi buoni propositi per la prossima redazione del PGT che sono stati preannunciati all'Assessore Bogani.

Non aspetti solo tecnici quindi, che qui poco interessano, quanto la presentazione delle scelte o degli indirizzi di cui sarà oggetto il Piano Urbanistico.
Una base di partenza, ma la volontà è quella di interagire dal basso per insediare le Good Practice nella nuova programmazione territoriale.
Buona navigazione.