lunedì 25 luglio 2011

PGT PADERNO D.NO - DA OGGI INIZIANO LE OPERAZIONI DI GARA

Si sono chiusi i termini per la presentazione delle candidature per la scelta del Professionista che dovrà redigere il nuovo PGT di Paderno Dugnano.

Il Bando di Gara (Rettificato) per i servizi di urbanistica per la redazione degli atti costituenti il PGT è scaduto il 20 luglio 2011.
Iniziano quindi oggi, lunedì 25 luglio 2011 le operazioni di gara, per la valutazione delle candidature.

Per info: Ufficio Supporto PGT tel 02.91004497 (Arch. M. Barichello)

venerdì 22 luglio 2011

PGT di Paderno D. - Approvate le LINEE GUIDA del PGT

Vi ripropongo il breve comunicato che l'Assessore Bogani ha pubblicato a seguito della approvazione del 12 luglio 2011 in Consiglio Comunale delle Linee Guida del PGT.

"Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione delle linee guida del PGT - sottolinea il Vicesindaco - Dopo 2 anni dedicati all'ascolto della città, incontrando cittadini, operatori, associazioni e quartieri, abbiamo approvato un documento che tiene conto di tutte le istanze e le problematiche di Paderno Dugnano emerse in una lunga e approfondita fase di ascolto. Ora finalmente arriva il momento di costruire la Paderno del futuro, compiendo tutte scelte indispensabili per la città. I prossimi saranno due anni intensi in cui bisognerà approfondire le questioni e per ognuna dare delle risposte puntuali su temi importanti come la casa, la tutela del territorio, l'ambiente, il lavoro, i centri storici, il sistema dei parchi, i servizi di quartiere e la mobilità. Una sfida che mi affascina e che sono convinto di portare a termine con la collaborazione e l'impegno di tutti i consiglieri comunali, i padernesi e le associazioni che operano in città”.

Quali saranno le scelte indispensabili per la città?

martedì 12 luglio 2011

IL PGT DI PADERNO: BATTEL RIMANDA(TO) A SETTEMBRE

L'elenco dei desiderata per il PGT, seppure scarno, come ha evidenziato il blogger padernese Carlo Arcari (qui), è appunto un mero elenco, senza cifre, senza indirizzi di politica urbanistica, che non trasmette quale il modello della Paderno che verrà, insomma senza onori e senza gloria.
Lapidario Arcari che scrive: "un politico che si improvvisa urbanista e sociologo scrivendo cose come: “governare lo sviluppo della città per dare ai cittadini la possibilità di lavorare, consumare, vivere il quotidiano nei confini comunali” vuol dire essere convinti che Paderno sia una città medioevale circondata da mura turrite, dentro la quale i cittadini possono trovare tutto, a cominciare dal lavoro, senza dover necessariamente dover andare a Milano o altrove".
In effetti traspare un senso di chiusura, di cesura con il confine, con il limite della città e delle relazioni con il resto del mondo e con il mondo del lavoro.
Non può essere questa la centralià del PGT.
E l'uscita infelice dalla "presa d'atto della necessità dell'auto" è argomento talmente fallace, e contraddittorio con la dimensione della società padernese che dovrebbe rimanere nei confini (allora quanto è indispensabile l'auto, viene da chiedersi, per i trasferimenti brevi in città) come peraltro riconosciuto dal dirigente dell'urbanistica nel colloquio che ho avuto lo scorso venerdì, tema, quello dell'auto, volto più a contrapporsi alla questione della mobilità ciclabile.
E qui si consume l'ennesima discussione tra: "piste si, piste no", come se la mobilità ciclabile fosse una scelta ideologica di destra o meno, ma quante baggianate!
Chi va in stazione, o in posta e in comune, e comunque deve fare brevi spostamenti in città, si dimentica proprio dell'auto e sceglie altri mezzi, tra cui il motorino, l'autobus la bicicletta oltre che il muoversi a piedi.
Seppure il campione fosse quello rappresentato dal sondaggio, quindi da pochi cittadini, con il questionario (inviato a tutti i padernesi con la Calderina nello scorso fine 2009) si è colta una necessità, sentita dai cittadini: quella di potenziare proprio la rete ciclabile.
Ma il sondaggio presenta una cittadinanza che avverte il tema della mobilità come un forte disagio, e peseranno molto le vicende legate al potenziamento autostradale della Rho-Monza e della Milano-Meda, ma siccome il questionario è parte del procedimento per la realizzazione del Piano non è trascurabile nè nel campione che ha risposto ai quesiti tantomeno per l'esito giunto dalla rilevazione.
Per ora quindi si attende il conferimento dell'incarico per il professionista che dovrà redigere il PGT (entro il 20 luglio sapremo qualcosa?), in quanto si demanda tutto alla interlocuzione con questo soggetto. Delle Osservazioni dei cittadini, delle Associazioni, dell'Osservatorio PGT non c'è ancora nulla di evaso.
Rimandato a Settembre quindi, al prossimo colloquio.

Urbanistica da rifare... Pisapia revoca il PGT di Milano

Il PGT approvato a febbraio 2010 dalla Giunta Moratti sarà revocato e riscritto. La Revoca riguarda la Delibera delle osservazioni avanzate da cittadini, associazioni e comitati. Quali?
Ne parlerò prossimamente in quanto sono in possesso di un documento emendato e praticamente respinto in toto dalla precedente Giunta, in cui alcuni contenuti sono interessanti, ma alcune di queste osservazioni sono anche forzatamente ideologiche, prive di quella visione generale ed incentrate sulle indicazioni di nuclei di interesse che si manifestano come "diffusi" ma in realtà così non sono.
Vero è che l'attuale PGT non esprime le linee strategiche della nuova maggioranza e al tempo stesso possiamo mettere da parte i risvolti legali perchè i diritti edificatori si costituiscono dal momento della pubblicazione del PGT.
Ed era il contrario con i PRG, perchè in quel caso era già l'Adozione a rendere concorrenti da subito la doppia normativa (prg vigente e prg adottato), e imponendo conseguentemente la doppia "verifica" dei parametri e degli indici urbanistici.
Con i PGT la Regione Lombardia ha previsto un iter differente, quindi condivido la lettura dell'assessore all'Urbanistica in tal senso, e assicura l'assessore De Cesaris: "Non è un passo indietro ma un passo avanti sia urbanistico sia giuridico: sul PGT pendono infatti due ricorsi al Tar (uno del suo studio - ndr) del tutto fondati, la revoca, quindi, accellera l'iter" e "(...) pubblicare il PGT e subito dopo avviare il procedimento della variante avrebbe significato consentire al piano di esplicare tutti i suoi effetti, dando a terzi il diritto di operare già durante la discussione della variante. In questo modo la città si sarebbe davvero paralizzata". Vero.
E comunque arriveranno ricorsi a pioggia ma, politcal scorrect, credo più promossi dalla minoranza per dare battaglia oltre i confini dell'aula di Palazzo Marino che per centrare l'obiettivo, quello di dare un nuovo Piano alla città di Milano.
A questo punto chiediamoci perchè l'ex-assessore Masseroli non portò in Adozione definitiva il PGT tanto adorato: solo perchè mancavano alcune correzioni grafiche sulle quali l'ufficio di Piano stava lavorando da mesi?
Come sempre accade sotto elezioni a Milano sono state fatte correre tutte le imprese che avevano cantieri aperti per la città in modo da presentare agli elettori una città rinnovata, ma perchè proprio sul PGT l'empasse?
Forse una mezza verità è che Masseroli non voleva portarlo a compimento perchè se si portava il PGT alla pubblicazione le DIA (e SuperDIA) in itere (quelle depositate da meno di 30 giorni e non ancora giuridicamente valide, se non alla scadenza dei 30 giorni) andavano in contrasto con le nuove norme del PGT.
Quanti sarebbero stati allora i contenziosi (sotto elezioni)?
Questo è un problema che ricorre e ricorrerà in tutte le Amministrazioni quando giungeranno alla pubblicazione definitiva del Piano.
La cosa assurda è che ogni volta che cambia la guida di una città con i PGT è tutto da rifare, nonostante i buoni propositi.
L'assessore De Cesaris precisa: "entro il 2012 presenteremo un piano rivisto e corretto, poi il piano che questa giunta sogna", ma il termine ultimo per l'approvazione del PGT è il 31 dicembre 2012, sempre che la Regione Lombardia non legiferi l'ennesima proroga per dare il solito aiuto ai Comuni che ad oggi non hanno ancora un PGT, diversamente si prospetta il commissariamento, altro fronte di scontro politico a questo punto. Sono curioso di sapere cosa intenderà fare il prossimo governatore della Regione Lombardia, che non sarà più Formigoni, per evitare di commissariare circa la metà dei comuni lombardi.

lunedì 4 luglio 2011

PADERNO D.NO: LE LINEE GUIDA DEL PGT

In discussione in Commissione Territorio, presto in consiglio comunale, sembra il 12 luglio 2011.
Le Linee guida dell'Assessorato all'Urbanistica sono già uno schema di delibera e nonostante in premessa si richiami la LR12/05 e i tre livelli di costruzione del PGT (Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole), nel seguito non si evincono mai degli indirizzi chiari e precisi di ognuno dei tre documenti.

Il Documento di Piano è lo strumento che indica quale sarà la politica Urbanistica dei Suoli e in questo senso si trovano solo due spunti, non molto significativi per una città come Paderno Dugnano, e soprattutto ripensando all'attacco perenne al territorio che la città sopporta (male) vuoi per la presenza di industrie insalubri o a rischio di incidente rilevante o per le infrastrutture che fanno della città un crocevia di mobilità poco dolce, molto amara.
Gli spunti sono "i centri storici" (con il ri-design del centro cittadino e l'apertura di nuove attività commerciali, il recupero delle vecchie corti, gli edifici e i luoghi storici della città, e il "piano estetico della città") e l'accettazione dell'uso dell'auto come abitudine e necessità per rivedere il sistema della viabilità e dei trasporti.

Bogani, sono preoccupato.
Se fossi il tecnico che deve prendere questo fardello, rinuncerei all'incarico.

Mortificare qualsivoglia analisi del territorio con due riduzioni di tale portata è da riconsiderare.
L'indagine conoscitiva, e le conferenze di VAS, porteranno forse l'amministrazione a rivalutare questi aspetti, sperem.
Insomma è possibile che nel 2011 Paderno Dugnano abbia più bisogno di un Piano del Colore, come ci ha suggerito quella "cima" dell'architettura contemporanea deputata al gradiente cromatico anzichè allo studio dei fenomeni sociali legati alla qualità della differenza (anche del colore), non credo proprio.
Restaurazione o progresso al confronto.
Neanche a Milano si può citare un argomento simile senza sentire inveire la Presidentessa dell'Ordine degli Architetti e vederla strapparsi i capelli, insomma si può dire che Paderno D.no è come Siena, promuovendo un modello di città monocromatica?
E quale sarà il colore in voga quest'anno?
Suvvia esiste già la Commissione Paesaggio che opera le valutazioni morfo-tipologiche, e le scelte di materiale e colore.

Ecco l'elenco esaustivo delle linee guida:
1. La qualità dell'abitare
2. L'uso del suolo
3. I centri storici e la città
4. I servizi di quartiere
5. La mobilità
6. L'ambiente
7. Le attività commerciali e produttive
8. Il Verde

Prossimamente pubblicherò ogni capitolo con i contenuti espressi nelle Linee Guida.

Mi permetto di dire che si potevano trovare almeno due modelli di città da suggerire per il raggiungimento dell'obiettivo.
Pensando ai caratteri morfologici del territorio di Paderno, il primo modello, analizzando la evidente frammentazione del tessuto consolidato in 7 quartieri, poteva chiedere agli estensori del PGT di valutare un progetto di coesione e sviluppo, si, ma orientato lungo delle direttrici forzate (anche per evitare ulteriori urbanizzazioni fuori controllo e in ogni direzione), un modello di città "a stella", con ramificazioni vitali verso le due grandi emergenze paesistiche: il Grugnotorto e il Parco del Seveso, senz'altro da sviluppare.

In antitesi un'altro modello urbanistico potrebbe essere quello di immaginare una sorta di "città arcobaleno", con sette quartieri e sette colori... per marcare le differenze e valorizzando le peculiarità di ogni quartiere.
C'è un'altro modello della città, ma sempre perseguibile.

Se l'obiettivo primario (vedi allegato 1 "linee guida del pgt di Paderno Dugnano") "è quello di ricostruire quel tessuto sociale, quello spirito di comunità e di appartenenza che si è smarrito in questi anni" su cosa dobbiamo lavorare?
Il Piano dei Servizi in questo senso è centrale, eppure non trovo alcuna indicazione in tal senso in questo documento si parla genericamente di servizi di quartiere, trattando temi come la riqualificazione (urbanistica?).

CUSANO MILANINO: E' SCADUTO IL BANDO PER IL FOTOVOLTAICO IN PROJECT FINANCE

Eccolo, non vi ho fatto aspettare molto.
Dal sito del Comune di Cusano Milanino

"Realizzazione di una rete di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici comunali"

In attuazione al programma dell’ente di operare in un ottica di potenziamento dell’efficienza energetica nonchè di contenimento dei costi, è intenzione di procedere all’affidamento tramite concessione ex art. 153 del D.Lgs 163/2006 (Project Finance) della progettazione, realizzazione e gestione funzionale ed economica di una rete di impianti fotovoltaici sulle coperture di alcuni immobili comunali (scuole ed edifici pubblici) per un investimento presunto di € 2.060.640,00 a totale carico del soggetto privato.

L’estratto del bando di gara è stato pubblicato sul n. 42 del 8 aprile 2011 della Gazzetta Ufficiale Italiana.

Scadenza presentazione offerte ore 12.00 del 13 giugno 2011

Cliccando su questo Link troverete:

bando di gara
studio di fattibilità
disciplinare di gara
allegato 1 dichiarazione
allegato 2 offerta economica
allegato 3 presa visione

PISAPIA: COSI' CAMBIEREMO IL PGT...

"Cominceremo dalla casa per combattere il carovita"
E a Milano tutto costa, e di più, come ci fa sapere l'ISTAT.
Sul Commercio:
Nel breve periodo Pisapia intende valorizzare i mercati di zona "portando sui banchi i prodotti a chilometro zero coltivati nelle campagne attorno alla città" per poi "aiutare lo sviluppo dei Gas, i gruppi di acquisto solidale, non con incentivi economici ma dando loro degli spazi".
Ma a pesare sul bilancio familiare in primis è la casa.
E sulla Casa:
il nuovo sindaco dichiara guerra agli alloggi sfitti e indica la sua ricetta: "più housing sociale e la salvaguardia delle zone agricole" per rispondere alle reali necessità dei cittadini.
Dopo il Piano Casa, il Pane a Casa... e quindi saranno circa 2.000 gli alloggi di proprietà comunale che andranno sul mercato; non c'è che dire un discreto modo di fare cassa, anche se l'affitto degli alloggi dovrà essere calmierato, poi quello che in verità si prospetta lo dice chiaramente l'assessore Lucia Castellano: "Faremo quello che è scritto nel programma di Pisapia, anche a costo, sembra di capire, di vendere qualcosa del patrimonio immobiliare oggi sfitto o, almeno, di portare gli affitti delle case in pieno centro al livello dei canoni di mercato".
Quindi ritorna centrale la solidarietà sociale.
Chi più ha più paga, chi meno ha meno paga, ma è necessario anche attivare la macchina dei controlli sul territorio per valutare le reali condizioni dei "nullafacenti" (per il fisco) con alloggio in centro e non solo.
"Impediremo che il Pgt resti così com’è, serve più housing sociale per venire incontro ai problemi economici dei cittadini", ha detto il sindaco Pisapia, ma è lo zio (ormai) del PGT Carlo Masseroli, che dice: "Credo che il sindaco, prima di decidere cosa fare del Pgt, dovrebbe leggerlo. Scoprirebbe così che la sua strategia — housing sociale e valorizzazione dei terreni agricoli — è già tutta scritta in quel piano. Se invece vuole davvero cambiarlo ci spieghi come, perché finora non è stato ancora detto".
E in verità è tanto, ma non è abbastanza. Il PGT è uno strumento complesso, non è neanche solo Housing sociale.
Mi aspettavo un provvedimento estensivo, per la collettivitià, non solo per chi si sta per mettere alla ricerca di una casa a Milano.

Mi chiedo poi cosa intenda dire Pisapia con: "valorizzare i terreni agricoli".
Se si intende associare il significato "Risorsa" al valore agricolo, si sta per commettere un errore, perchè una Risorsa è qualcosa cui attingere nel momento del bisogno, oppure da tutelare, al tempo stesso.

Da Wikipedia: "Con il termine risorse naturali si intendono le energie, i mezzi, le forze ambientali e biologiche che sono proprie del nostro pianeta e che opportunamente valorizzate sono in grado di produrre ricchezza".

Chiarire prego, che ricchezza si vuole trarre dalla valorizzazione dei terreni agricoli?

sabato 2 luglio 2011

SOLARE TERMICO: E' in arrivo un Conto Energia

Il Governo, attraverso la voce del sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia ha promesso che entro l'estate si concretizzeranno due decreti legislativi dedicati all'energia.
Si tratta della istituzione di un Conto Energia per il Solare Termico simile a quello varato per il Solare Fotovoltaico; e il lancio di un nuovo Piano per promuovere l'efficienza energetica a tutto campo, nell'industria e nelle abitazioni.
Secondo Saglia, ospite di un convegno presso la Bocconi, le potenzialità dell'Italia nel solare termico sono superiori a quelle del Fotovoltaico, "il calore da fonti rinnovabili è quello che darà il maggior contributo per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 - sottolinea Saglia - e il piano del Governo prevede che le rinnovabili elettriche dovranno passare nel 2020 dagli attuali 5 milioni di barili di petrolio equivalenti a 8,5 mentre le rinnovabili termiche dovranno passare da 3,2 a 10,4 milioni di barili di petrolio equivalenti".

Expo e concorsi, 3 anni dopo solo appalti integrati - Il punto dell'Ordine Architetti di Milano

"Sono passati più di tre anni da quando Milano ha conquistato Expo vincendo la sfida con Smirne sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.
Si iniziò subito a parlare di opere pubbliche da eseguire in funzione di questo evento: ambiziosi progetti territoriali che Expo avrebbe lasciato in eredità a Milano nel 2016, riqualificando l’immagine e la percezione nel mondo della nostra città e del suo territorio.

Siamo, si spera, tutti d’accordo che l’architettura è un bene pubblico primario e perciò soggetto alla tutela dello Stato. Ma il rispetto della qualità deve essere garantito in primo luogo nelle fasi di progettazione e di programmazione di ogni attività di trasformazione edilizia, e in questo processo i professionisti possono e devono avere un ruolo fondamentale come portatori di conoscenza, di metodologie e di procedure in materia, così come è fondamentale il contributo delle imprese, portatrici di tecnologia, know-how, esperienza e innovazione.

A settembre 2009 la Consulta degli Architetti propose per i manufatti architettonici 15 aree di possibile concorso di progettazione che dopo qualche mese si ridussero a 8, secondo un programma che si sarebbe sviluppato da settembre 2010 a giugno 2011 e che fu presentato in occasione di una serata che si è svolta all’Ordine degli Architetti sul tema “Expo: architettura e concorsi”
Si è arrivati invece alla conclusione che i concorsi di progettazione programmati, a causa di tristemente note procedure d’urgenza, erano stati accantonati a favore di una più agile procedura identificata nell’appalto integrato.

Dopo aver pubblicato la notizia, Società Expo, forse pensando che la decisione sarebbe risultata piuttosto impopolare tra i professionisti, chiese all’Ordine di Milano collaborazione nella stesura di bandi affinchè avessero caratteristiche tali da “consentire una estesa partecipazione creativa, qualità architettonica e coinvolgimento dei giovani”. In particolare ci chiesero di contribuire alla “definizione di criteri di selezione che tutelino i professionisti, privilegino la qualità del progetto sull’offerta economica, che lascino libertà e discrezione ai progettisti e che introducano un punteggio legato alla reale partecipazione di giovani”
Era il novembre del 2010 e, sulla base del fatto che l’appalto concorso non era soddisfacente né per le imprese né per i progettisti e che Expo avrebbe potuto essere l’occasione per formulare e utilizzare nuove procedure assumendo un ruolo innovatore e di sperimentazione nel panorama istituzionale del paese, insieme con Assimpredil presentammo a Società Expo una bozza per un nuovo tipo di bando che avrebbe potuto risolvere alcune criticità insite nelle procedure esistenti oltre che consentire la massima partecipazione dei progettisti, la scelta sulla qualità del progetto e non sull’offerta economica e rendere possibile alle imprese di partecipare con un impegno economico ridotto.

Nonostante l’interesse dimostrato da Società Expo sui contenuti della nostra proposta, abbiamo dovuto constatare che purtroppo è mancata la volontà di proseguire insieme la strada per costruire gli indispensabili approfondimenti tecnici che avrebbero potuto definire un nuovo assetto normativo che mirasse concretamente all’interesse collettivo e che avrebbe favorito la crescita di professionalità attraverso criteri di selezione trasparenti e favorevoli alla qualità dell’architettura, all’accesso delle nuove generazioni, alla partecipazione delle imprese.
Sostanzialmente la nostra proposta è stata considerata inapplicabile in quanto contenuta nel Codice degli Appalti in due articoli diversi.

Nella seduta n. 489 del 21 giugno 2011, su proposta dell’On. Pierluigi Mantini, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno collegato al Decreto Sviluppo che impegna il Governo ad assumere le misure idonee affinchè il modello procedurale da noi proposto possa essere utilizzato per le opere di Expo 2015.

Questo ci sembra confermare il valore del lavoro fin qui svolto e ci convince ulteriormente della necessità di proseguire nella direzione di una proposta che, nel rispetto dell’efficienza e della concorrenza, garantisca la migliore qualità del progetto di architettura il rapido espletamento della procedura di aggiudicazione e favorisca la sicura e celere esecuzione delle opere.

Continuiamo a credere che il concorso sia una insostituibile occasione per promuovere la qualità dell’architettura, per stimolare la committenza ad assumere un ruolo attivo per migliorare la qualità degli interventi pubblici, per contribuire concretamente ad avviare una svolta radicale nei criteri di gestione del territorio, restituendogli quella riconoscibilità che oggi ha certamente perduto".

A quando la riforma della professione?

CO-GENERAZIONE A PADERNO !?!! ...DIETROOOFRONT ...

E' un ordine.
Per l'amministrazione Alparone, quella della settimana scorsa sarà una settimana da dimenticare.
La giunta portava in discussione al Consiglio Comunale un punto, il numero 13, in cui si trattava la "Concessione di un servizio di pubblica utilità: teleriscaldamento – indirizzi per la realizzazione di impianti nel territorio comunale".
Le opposizioni hanno chiesto di discutere il punto in altra seduta, rinviandolo ma per trattare l'argomento con la cittadinanza, Alparone ha risposto di no, facendo venire il mal di pancia a tanti consiglieri.
L'assessore Tonello, giunto il momento in cui doveva giustificare questo "servizio di pubblica utilità" ha minimizzato dapprima giustificando la equivalenza tra i render (modelli tridimensionali fatti a computer) e le immagini che circolavano sul web, poi cercando di fornire rassicurazioni circa il livello di approfondimento che questa delibera rappresentava.
Una lotta tra "scatoloni" quindi che secondo l'assessore poteva portare ad una valutazione (paesistica) analoga tra quello cui era destinata l'area (ASILO) e quello cui si vorrebbe destinarla oggi (IMPIANTO).
Peccato, mi era anche simpatico il ricciolo ribelle, ma di fronte a tale vuotezza colgo le sue parole come un monito: "siamo su due piani differenti", direi... due pianeti!
Quindi, per la cronaca, potete riscontrare su internet facendo una minima ricerca, che esistono impianti di tri-generazione che fanno anche qualche cosa in più degli impianti di co-generazione. Perchè i politici si innamorano della prima soluzione come fosse l'unica e divengono inamovibili fino a fare scelte sconsiderate?
Nella sua esposizione Tonello, presentando i vantaggi di questo innovativo(?) impianto che, dobbiamo ripeterlo, produce una energia che NON rientra tra le fonti energetiche RINNOVABILI, ma tra quelle ASSIMILATE, non considera il fatto che all'interno di un ASILO ci siano solo dei bambini, mentre nell'impianto di cogenerazione ci sarebbe un motore a combustibile che produce energia elettrica.
Il calore della combustione (recuperato) verrebbe utilizzato per scaldare un liquido che circola in tubazioni poste sotto il piano stradale, tubazioni utili per portare l'energia termica alla città (o meglio a chi si vorrà/dovrà allacciare).

Su questo punto mi soffermo, ma per dare un contributo, ed in tal senso vorrei fare delle proposte, anzichè stare a guardare.
Bene, cari amministratori siate voi a guardare, ma guardatevi attorno.
Non in cerca di impianti di co-generazione a destra e a manca, per verificare se il fumo che esce dai camini è trasparente o semibianco e se può essere più o meno profumato; la gita a Cinisello, evitatela, non arrivereste facilmente a destinazione con tutti i cantieri stradali che ci sono per il teleriscaldamento!
Ci sono migliaia di cittadini che si sono mobilitati a Cinisello già nel 2008, commercianti e residenti sofferenti ed incavolati neri.
Fate meno strada, fermatevi in quella località che si chiama Cusano Milanino.
In quel di Cusano Milanino una nuova amministrazione del 2009, il cui Sindaco chiamasi Ghisellini, come primo tra altri provvedimenti scelse (ed ha scelto) in modo inequivocabile quale potesse essere La Soluzione per portare a zero la spesa energetica dei fabbricati comunali.
Si è chiesto cosa potesse fare per fronteggiare le armate dell'Enel e dell'A2A che con rincari a tutto spiano sarebbero arrivate a svuotare le esangui casse comunali in un paio di anni.
E cosa ha fatto il sindaco Ghisellini?
Ha pensato di installare un inceneritore?
Ha pensato di installare dei co-generatori?
Ha per caso immaginato di lasciare ad una società privata la realizzazione degli impianti e la gestione dell'energia?
Il sindaco (di centro destra, con una lista civica) Ghisellini, un giovanotto classe 1935, nato in Libia, e dalle idee moderne, ha portato al Consiglio Comunale uno studio di fattibilità, in cui è chiaramente espresso che per contenere la spesa (quella che per Paderno D.no ammonta ad oltre 2.800.000 €/anno) energetica ed azzerare la voce passiva nel bilancio comunale, si doveva trovare una soluzione pronta, che fosse rapida e lo ha fatto con l'energia rinnovabile.
Come ha fatto questo giovanotto dell'altro secolo?
Lo studio di fattibilità sostanzialmente dice: "concedo tutti i tetti dei fabbricati comunali (incassando la tassa di occupazione?) per far installare ad un investitore, impianti fotovoltaici. Gli impianti possono essere sovradimensionati rispetto al fabbisogno del fabbricato stesso, ma l'investitore guadagna i proventi del conto energia ed io ho le bollette a ZERO, subito". Non so a che punto sia questa operazione, verificherò presto.

Il sindaco Alparone, classe 1967, nato a Catania, dopo una ferma contestazione dei cittadini e di alcuni consiglieri di maggioranza, nel suo consiglio comunale ha mosso una arringa contro se stesso e se qualche ora prima il punto in discussione non era rimandabile poi ha deciso di ritirarlo per discuterne con i cittadini, ovvero quando si è accorto che il numero legale era al limite, come hanno osservato giornalisti e blogger. Un bel dietro front? Non credo proprio, piuttosto una mossa abile.

Fuori dal comune mi sono soffermato con un giornalista locale ho notato due persone che erano piuttosto seccate dall'esito della serata ed ho sentito un commento che credo significativo. Erano due persone che non conosco, ma una di queste aveva un fascicolo sotto al braccio (forse era l'interessato del "mandato esplorativo"?).
Uno diceva all'altro: "non ti preoccupare lo porteranno al prossimo consiglio comunale".
Magari non c'entra nulla, ma perchè c'è qualcuno che si deve preoccupare se il consiglio comunale non approva questo impianto d'avanguardia per Paderno Dugnano?
Se siamo all'anno zero (alle linee guida) chi è (se davvero c'è) l'interessato alla realizzazione dell'impianto?
Non dovrebbe essere anche indetta una gara ad un certo punto, o è un soggetto già individuato dalla amministrazione quello che dovrebbe intraprendere?
Qualcuno verificherà, e ci sono le commissioni per farlo, ma non solo.
Io però proprio non me lo spiego.

Anche perchè (e qui lo dico dal punto di vista dell'urbanista) anomala è la ipotesi di inserire un impianto in un'area a standard, ma questo dovrebbe saperlo anche l'assessore all'urbanistica. Ne avranno discusso in commissione territorio?

Insomma quella padernese è una giunta giovane, e lo sono moltissimi consiglieri comunali, peccato che le soluzioni che va proponendo l'amministrazione siano vecchie, più di quelle di Ghisellini, anzi più di Ghisellini (non me ne voglia).