venerdì 12 giugno 2015

GRUGNOTORTO - INAUGURAZIONE CICLABILE IL 14 GIUGNO

VI SEGNALO QUANTO RICEVUTO DA IVAN FUMAGALLI - LEGAMBIENTE CINISELLO BALSAMO

E' in programma per la prossima domenica la apertura formale, con la presenza delle autorità, del tratto di ciclabile che estende la rete e gli itinerari nelle aree verdi del Nord Milano.

Domenica 14 giugno quindi, alle ore 20.30, verrà inaugurato il percorso Oasi Gelsi-vicinale Grumo di sotto a Paderno Dugnano (ritrovo all’inizio di viale Bagatti Valsecchi), attuato grazie ad un finanziamento regionale.

Il Parco Grugnotorto e il Parco Nord Milano hanno potuto così rendere percorribile una parte degli itinerari previsti che collegano quattro preziose aree verdi del Nord Milano.
Mancherebbe ora solo un aggancio con la ciclabile di via Serra di Paderno Dugnano; presto sarà realizzato dal Comune e allora il percorso ciclopedonale sarà completato.

Interverranno all’inaugurazione il Presidente del Parco Grugnotorto Villoresi, Arturo Lanzani, il Presidente di Parco Nord Milano, Giuseppe Manni insieme al Sindaco di Paderno Dugnano, Marco Alparone.

ATTENZIONE
Dopo il taglio del nastro al tramonto e un piccolo brindisi, sarà possibile inoltrarsi in un notturno percorso guidato nell’Oasi dei Gelsi. 


giovedì 28 maggio 2015

CISLIANO: NOMINA A COMPONENTE DELLA COMMISSIONE PAESAGGIO

Condivido con voi lettori del Blog la notizia ricevuta questa settimana.
Sono stato selezionato come componente della Commissione per il Paesaggio nel comune di Cisliano, istituita ai sensi dell'art. 81 della L.R. 12/2005.
Settimana prossima si inizia!
FA

giovedì 9 aprile 2015

PRATICHE ONLINE: VOTO 7 AL COMUNE DI PADERNO DUGNANO

PRATICHE ON LINE A PADERNO DUGNANO
LE CIAL SI POTRANNO PROTOCOLLARE CARICANDO I FILE ...E ADDIO ALLA CARTA!


UN PASSO PER LA SEMPLIFICAZIONE TRA COMUNE E CITTADINI
VOTO 7 

L'OBBLIGO PER I PROFESSIONISTI CIRCA LA TENUTA DELLE PRATICHE E DEI DOCUMENTI (ATTI PUBBLICI O ALTRO INERENTE UNA PRATICA) NON VIENE MENO. 

NON CONDIVIDO PERO' IL TOTALE IMPEDIMENTO PER CHI VOLESSE COMUNQUE PRESENTARE IN FORMA CARTACEA.

NON DOVREBBE ESSERE POSTO UN IMPEDIMENTO, IN PARTICOLARE PER CHI TRA I COLLEGHI NON UTILIZZA IL PC O LA RETE O ALTRI STRUMENTI INFORMATICI AVANZATI.
A MILANO AD ESEMPIO SI PUO' COMPILARE IL TUTTO VIA WEB, STAMPARE I MODELLI, ANCHE ALLEGARE DOCUMENTI, MA AGLI SPORTELLI, VISTA LA COMPLESSITA' DEI CASI ACCETTANO SEMPRE LE PRATICHE CARTACEE.

SARANNO ANCORA IN POCHI I COLLEGHI "SPROVVISTI" DEGLI STRUMENTI INFORMATICI, MA NON CREDO SI DEBBA IMPEDIRE IL PROTOCOLLO ORDINARIO CON DOCUMENTI CARTACEI, DIRETTAMENTE ALLO SPORTELLO.


martedì 31 marzo 2015

LA DIMENSIONE SALUBRE ...DELL'ABITARE A MILANO


LA FORTUNA DI
INTERVENIRE SU UN EDIFICIO
DEGLI ARCHITETTI BOTTONI-MORINI-VILLA

L'EDIFICIO "I" DEL PIANO CURATO DA GIO' PONTI PER IL QUARTIERE 
HARAR INA CASA





L'intervento prevede la bonifica delle coperture di Amianto, per circa 1.500 mq e la realizzazione di nuove coperture a falda. L'edificio secondo il progetto di Piero Bottoni avrebbe dovuto avere un tetto piano, con lastrico solare, il "tetto giardino" razionalista, insomma ma l'ina-casa non lo preferì alla attuale versione a due falde.
La composizione architettonica è pregevole ed anche la tipologia, sebbene di edificio in linea, si articola con tre piani con logge, o facciate con un rapporto tra pieni, vuoti e superfici molto bello, e con appartamenti duplex ai piani quarto e quinto.

Riporto qui sia una breve storia dell'intervento dal sito dell'ordine degli Architetti di Milano, sia la bibliografia sull'immobile che il link alla fondazione Bottoni

“I progettisti del quartiere Harar – Luigi Figini, Gino Pollini e Giò Ponti – rifiutano l’impostazione del quartiere satellite, in auge prima e dopo la guerra, per puntare sulla costruzione di una parte di città capace di integrarsi con il tessuto urbano compatto. Affidano la strutturazione dell’intero comparto a case in linea di 5 piani oltre al piano terreno e di lunghezza notevole (100-140 metri), disposti parallelamente alle vie Harar e Dessiè e a 45 gradi rispetto alla via Novara, la direttrice che porta verso il centro urbano. Questi «grattacieli orizzontali»  definiscono un ampio spazio protetto destinato a verde con servizi. La parte residenziale del quartiere (4.800 vani in tutto) è completata da un tessuto di case unifamiliari («insulae») variamente combinate. Il risultato è una giustapposizione irrisolta.

I due grandi complessi in linea progettati da Bottoni, Morini e Villa, per quanto riguarda dimensioni e giacitura, sono il frutto di un confronto fra Ponti e Bottoni. Lungo la via S. Giusto (e perpendicolarmente a via Novara) i progettisti del quartiere avevano previsto un unico grande edificio di circa 200 metri di lunghezza. Bottoni propone di orientarlo secondo l’asse eliotermico; Ponti gli risponde facendo rilevare l’incongruenza con i tracciati stradali. Il risultato è quello più appropriato: la grande lama viene spezzata in due corpi di fabbrica paralleli, sfalsati e distanziati di 33 metri, ma disposti secondo l’orientamento iniziale. I due organismi differiscono per dimensioni  e soprattutto per concezione. L’edificio H è un assemblaggio di due corpi (l’uno di m. 36,90 e l’altro di m. 64,26), ciascuno costituito da alloggi di uguale dimensione (rispettivamente di 3,5 e di 5 vani). L’edificio I presenta invece una differenziazione in altezza: fra un primo piano, costituito da alloggi distribuiti su un unico piano  e i piani superiori composti da alloggi duplex. L’esito architettonico è assai diverso: la differenziazione operata nell’edificio H non è risolta in equilibrio, mentre l’edificio I si fa apprezzare per la sapienza compositiva. Resta solo un rimpianto: l’Ina-casa non accolse la soluzione proposta dai progettisti che prevedeva per entrambi gli edifici una copertura piana a terrazzo praticabile, dove, disimpegnati da una lunga e articolata pensilina, avrebbero trovato posto un solario e altri spazi ricreativi e di servizio"

Giancarlo Consonni

BIBLIOGRAFIA 

AA.VV.

Quartiere Harrar, in «Architettura cantiere», a. I, n. 12, pp. 48-53, novembre 1953


C. Villa Alloggi «duplex» in edificio Ina-casa al quartiere Harrar in Milano
in «Edilizia popolare», a. IV, n. 15, pp. 28-30, marzo-aprile 1957

G. Consonni, L. Meneghetti, L. Patetta

Piero Bottoni: quarant’anni di battaglie per l’architettura

Numero monografico di «Controspazio», a. V, n. 4, p. 51, ottobre 1973

C. Morandi

Il quartiere di via Harrar Dessié

in M. Boriani, C. Morandi, A. Rossari, Milano contemporanea. Itinerari di architettura e urbanistica, Designers Riuniti Editori, pp. 261-262, Torino 1986

L. Meneghetti

Case Ina-casa in via Novara a Milano, quartiere Harrar, 1951-53 [...]

in G. Consonni, L. Meneghetti, G. Tonon (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa, Fabbri, pp. 360-362, Milano 1990


FONDAZIONE






lunedì 10 novembre 2014

MILANO: APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO - VIVA LA SEMPLIFICAZIONE

Il giorno 6 novembre 2014 è stato pubblicato, sull'albo pretorio del Comune di Milano,
il nuovo Regolamento Edilizio di Milano.

Al presente link dello Studio Belvedere si può leggere la delibera di pubblicazione.

Alla lettura della Delibera di adozione ho scorso tutte le quasi 500 osservazioni e controdeduzioni.
Siamo ora in attesa della pubblicazione sul BURL della Regione Lombardia, che lo renderà operativo, nel frattempo lo scorso venerdì ho partecipato ad un corso specifico, relativo alla applicazione dei titoli edilizi con il nuovo regolamento, 
tenuto dagli Archh. Sordi, Viganò, Sghor, Porta.

Rispetto alla presentazione, abbastanza chiara e molto tecnica, riscontro poi nel testo deliberato alcune questioni dibattute tra alcuni enti, tra cui l'ASL e il Comune di Milano che dicono molto della "filosofia" da regime della negazione dei diritti che ormai governa il settore.

Già con i PGT ci si trova a dover affrontare testi di una complessità formale inaudita, costretti a lavorare su più piani, ora anche il Regolamento Edilizio, che di solito è lo strumento di attuazione e semplificazione che traduce le casistiche a norme attuative inerenti gli alloggi, la salubrità degli stessi passando per norme di carattere igienico-sanitario, morfologico e costruttivo, 
è diventato un trattato ideale.

Qui tutti si dimenticano di un principio di DIRITTO URBANISTICO fondamentale, ovvero che tutto quanto non è vietato (normato) è permesso e allora giù con valanghe di articoli ed articolazione degli articoli, tutto funzionale alla sanzione (aumentata) in ogni caso possibile.

Vi riporto quindi questo commento ponderato su alcune articolazioni assurde che il regolamento presenta, e che discosta ancora di più dalla realtà il legislatore e i tecnici che dovranno applicarlo.
E si tratta di soppalchi, vespai, servizi igienici ciechi, utilizzi dei seminterrati, procedure preliminari, e altro ancora, che si presentano con una generalizzata ulteriore 
costrizione delle previsioni del Vigente Regolamento.

Insomma la critica è agli estensori che in preda alla furia di redigere il "documento perfetto" hanno editato un documento fine a se stesso, con una complessità strutturale non indifferente.
Non che non si sia in grado di codificarne i contenuti, anzi, dopo circa 20 anni di esperienza sul Comune di Milano si rendono proprio evidenti queste assurdità proprio a chi ci lavora da decenni.

Insomma la semplicità è un arte per pochi eletti, e di Vitruvio oggi non ce ne sono in giro molti.


lunedì 22 settembre 2014

RHO MONZA - IL DECRETO SALVA L'ITALIA ....MA NON PADERNO D.NO


PARADOSSALE
DAL 13/09 LA RHO MONZA NON SI POTREBBE PIU' REALIZZARE

Riprendo la notizia precedente circa il Decreto SALVA-ITALIA perché leggendo alcuni articoli in merito alle procedure di approvazione da parte del CIPE di opere in gestione a Concessionari (ed è il caso della Serravalle) riscontro che da oggi in poi la SP46, non sarebbe più realizzabile.

L'articolo 2, sulle "semplificazioni procedurali per le infrastrutture strategiche affidate in concessione" recita quanto segue:

1. Al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 174, è aggiunto, in fine, il seguente comma:
"4-ter. Il bando di gara, può altresì prevedere, nell'ipotesi di sviluppo del progetto per stralci funzionali o, nei casi più complessi di successive articolazioni per fasi, l'integrale caducazione della relativa concessione, con la conseguente possibilità in capo al concedente di rimettere a gara la concessione per la realizzazione dell'intera opera, qualora, entro un termine non superiore a tre anni, da indicare nel bando di gara stesso, dalla data di approvazione da parte del CIPE del progetto definitivo dello stralcio funzionale immediatamente finanziabile, la sostenibilità economico finanziaria degli stralci successivi non sia attestata da primari istituti finanziari.".
2. La disposizione di cui al comma 1 non si applica alle concessioni ed alle procedure in finanza di progetto con bando già pubblicato alla data di entrata in vigore del presente decreto

E' un caso purtroppo non applicabile all'iter procedurale della realizzanda Rho-Monza, oppure c'è qualche possibilità per i ricorsi in itere?
Addirittura il concessionario sembra possa perdere la stessa concessione, per le opere che verranno.
Marzio Agnoloni ha poi avuto le coperture finanziarie che cercava tra i primari istituti finanziari o no?
E la sostenibilità economica dell'opera è attestata dagli istituti finanziari o i perpetrati declassamenti da parte degli istituti - che si leggono su Il sole 24 ore - attestano il contrario?


Novità in edilizia con il Decreto "Sblocca Italia"

Decreto Sblocca Italia

Sabato 13 settembre è entrato in vigore il decreto legge 12 settembre 2014 n. 133 (Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive) c.d. “Sblocca Italia”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 2014, n. 212 (qui).

Il decreto apporta modifiche a svariati testi normativi, interessando quindi diversi settori e materie (locazioni, edilizia, ambiente, contratti pubblici, infrastrutture strategiche, ecc.).


Molte tra le predette modifiche hanno interessato il D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380,, Testo Unico per l'edilizia.

Vi segnalo due link, dove trovare i testi coordinati con le nuove previsioni legislative:

Studio Bosetti e Gatti (qui)

Studio Belvedere (qui)