giovedì 24 luglio 2014

INCONTRO PUBBLICO SULLO "SVILUPPO" DELLA RHO MONZA



Si svolgerà questa sera, presso la sala Consiliare di Paderno Dugnano, l'incontro pubblico curato dalla Amministrazione Comunale, richiesto con una raccolta firme promossa dal Movimento 5 Stelle e voluta da tempo dai cittadini.

Sono invitati "i rappresentanti degli Enti coinvolti", e ci attendiamo quindi Serravalle, la Provincia e altri.

Se necessario, o se sarà data la opportunità, perché non è dato sapere quali saranno le regole della serata, se trattasi di unidirezionale monologo o scambio e confronto con la cittadinanza, potremmo intervenire.

Anticipando i contenuti del "Piano di Viabilità durante EXPO", aggiungo tre slide.

Una, la prima che stabilisce la modalità di esecuzione delle opere del progetto esecutivo (quello autorizzato con VIA e in Conferenza dei Servizi), e del piano di viabilità provvisorio (privo delle autorizzazioni).



La seconda che evidenzia le 6 corsie che da Meda e da Monza confluiscono all'altezza di via Generale dalla Chiesa in direzione Ovest/Fiera.
In giallo da Meda verso Milano (le attuali due corsie)
In rosa da A52, verso EXPO (con due corsie, ridisegnando il ponte attuale di immissione in Milano-Meda)
In verde da Meda solo verso EXPO (con due nuove corsie che poi confluiscono all'altezza del ponte di Via Gramsci in direzione Unes/collinetta)


Non sono evidenziate le corsie in direzione opposta che restano le attuali, temporaneamente.
Tutto quello che è in rosso sono le nuove rampe che da ottobre saranno realizzate e che fungeranno anche da innesti/interconnessioni con la successiva opera (ponte, galleria fonica, ecc).

Allo stato non c'è alcuna possibilità quindi che si possa in futuro prevedere l'interramento dell'opera, andando a realizzare già le opere di interconnessione al piano campagna, all'intersezione con la Milano-Meda.

Una manovra che, con questa viabilità provvisoria, non sarà più possibile è quella in direzione Milano dalla A52/Tang. Nord. Chi giunge da Calderara dovrà andare in direzione Nord sulla Milano-Meda e invertire la marcia allo svincolo del Carrefour, per riprendere la Milano-Meda direzione Milano.

Insomma cantierizzare "temporaneamente" (almeno fino a novembre 2015, ma anche oltre) una ipotesi simile avrà forti ripercussioni sulla viabilità locale poiché molti opteranno per le strade di Paderno per inserirsi in direzione Milano sulla Milano-Meda.
Non ci è stato infatti illustrato un Piano del Traffico o della mobilità temporanea e tanto meno uno Studio trasportistico che evidenzi le ricadute sulle arterie locali.

Dire che ci sarà minore impatto prolungando i cantieri in città per anni, con questa viabilità che sarà provvisoria" almeno sino a quando il resto dell'opera non verrà realizzato, è una bugia grande come una casa.
Più dura un cantiere più ha impatto sul territorio ed anche sulle attività commerciali, logistiche, produttive, ecc. ecc. lo sanno anche i bambini.

La terza con il dettaglio delle rampe che verranno realizzate da ottobre in poi (tutte le parti in rosso), come ha confermato l'ing. Colombo di Serravalle presso il Ministero lo scorso lunedì 21/07.


Ma quando dicevano che non c'era tempo per altre soluzioni e non ci sarebbe stata soluzione "B" perché finivano in 365 giorni tutto.... erano ubriachi!?

Di sicuro Sala ha ritenuto incredibili tali asserzioni, grazie Sala, ma a quest'ora -con la talpa- la strada era già terminata tutta, e ne abbiamo avuto la riprova!

Buona serata.

venerdì 11 luglio 2014

LA BRUTTA FACCIA DELLA POLITICA ...PIANI A, B, C, E VIA COSI!

Sono davvero infastidito dalla pioggia di comunicati e dal vociare che febbrilmente esalta una ipotetica soluzione denominata, prima Piano B, davvero un ripiego per Paderno D.no, ma ora ribattezzata "Progetto Alparone" sui blog locali e sui social forum.

Eccolo il "piano B", riutilizza la Milano-Meda, con parziali allargamenti di corsia (quelli in rosso nella sezione che segue)

Piano Stralcio Paderno - Calcinati
Sezione - Calcinati
Questa soluzione è stata portata al Ministro dell'ambiente a febbraio 2014.
C'è pure un comunicato stampa di Oscar Figus, del PD locale, che la descrive.

Ma quello che è stato fatto è sotto la luce di un sole cocente, quello che si sta facendo è solo nella forza dei resistenti spentolatores di Paderno Dugnano e nelle coscienze dei cittadini.

Una breve storia dei progetti, dell'impegno e dei ...convocati.

1. Delibera di Giunta Provinciale (Penati) che istituisce il primo Tavolo tecnico
2. Delibera di Consiglio Comunale (Massetti) che accetta la candidatura/partecipazione a tecnici disponibili a partecipare al Tavolo tecnico
3. Candidatura del sottoscritto da parte della Associazione Amici Parco Grugnotorto, accolta
4. Elezioni 2009 - Nuove giunte Provinciale e Comunale, che da opposizione (anche al progetto "Penati") passano a maggioranza
5. Tentativo di disconoscimento in Consiglio Comunale della DCC che dichiarava che il tavolo era aperto e non solo istituzionale
6. incontro presso la sala del neo-sindaco Alparone, presenti Allegro - Abbati - Calvano - Rimoldi per riaprire la questione partecipazione al Tavolo Tecnico
7. Prima lettera del neo assessore DeNicola che disconosce la DGP Penati, dichiarando "scaduti i termini"
8. Prima sollevazione in Consiglio Provinciale - presenti i cittadini
9. Avvio del primo Tavolo tecnico - presenti Allegro - Valtorta (collaboratore) - Denicola - Proiter - Provincia Milano
10. Presentazione proposta Allegro con tracciato sotterraneo della nuova Rho-Monza SP46, sotto alla attuale Milano Meda, e ipotesi di ulteriore interramento della Milano-Meda
11. Accoglimento dei principi del punto 1 e studio di Fattibilità Proiter/Provincia che decreta la fattibilità dell'intervento, a fronte di extra costi
12. Presentazione in sala consigliare degli esiti del Tavolo Tecnico (sotto elezioni Regionali)
13. Avvio di incontri, audizioni, commissioni provinciali (presenti solo cittadini, CCIRM e Allegro)
14. Mozioni, Ordini del Giorno, Audizioni (Allegro - Calcinati) in provincia, promossi dalla opposizione (Casati - Gatti), e mai accolte dalla maggioranza

PRIMO PS
Ma se prima il Centro destra era opposizione a Penati e quindi al Progetto, come mai Podestà diventa il più convinto sostenitore di questo progetto?

15. Intanto Conferenza dei Servizi che stabilisce la procedura Appalto-Concorso con la progettazione esecutiva in capo alle imprese concorrenti (voto unanime di tutti gli enti, compresa la AC di Paderno)
16. seconda conferenza dei Servizi, consultiva, sul progetto preliminare, con parere negativo della AC di Paderno (prima presenza riscontrata del vicesindaco)
17. Progetto UNACOOP - Antonio Serravillo, presidente Unacoop, ipotizzo una soluzione tutta trincea che era sostenibile economicamente (presi contatto segnalatomi da Ezio Casati)
18. Primi contatti con Novate e tecnico Calcinati - nasce la ipotesi di un nuovo approfondimento progettuale con sistema a paratie
19. il CCIRM promuove una azione di intenti tra tutte le amministrazioni, Paderno D.no fa da capofila e iniziano incontri presso la sala giunta del comune di Paderno
20. Allegro - Calcinati - Aina lavorano ad una soluzione con paratie - galleria artificiale e presentano aggiornamenti progettuali, fino ad una soluzione che diventa gradita a tutte e 5 le amministrazioni
21. Il nostro progetto diventa "il progetto dei comuni" e 4 su 5 dei comuni interessati adottano il nostro progetto in versione "low-cost" (+40 milioni di euro)
22. Inizia la verifica dello stesso presso la sede di Serravalle, che tenta di contraddire le valutazioni economiche stese da un professionista esperto in infrastrutture, e con prezzi listino Anas, conformi al progetto Serravalle, dichiarando che l'extra-costo era di 110.000.000€, e che non ci sarebbe stato tempo

SECONDO PS
nel frattempo il primo ricorso della AC Padernese è vanificato dal deposito tardivo, ossia fuori tempo

23. parte la gara di appalto
24. arrivano le offerte e la commissione in regione lombardia decreta quale il progetto con aggiudicazione provvisoria (GLF)
25. dalla aggiudicazione provvisoria trascorre oltre un anno per arrivare al progetto esecutivo
26. procedura di VIA
27. osservazioni, controdeduzioni, ecc
28. Decreto di VIA con il neo-ministro Orlando che istiutisce un nuovo tavolo tecnico ex-post valutazione ambientale, che sembra tenere "aperto" il parere (un disastro sotto il profilo giuridico)
29. incontri a Palazzo Marino (interruzione di Consiglio Comunale, da parte dei cittadini)
30. colloquio con Confalonieri, delegato expo per il comune di Milano
31. ... eccetera

Nel mentre infatti ci sono stati interventi presso la Commissione Europea, presso il Quirinale, lettere in ogni dove, incontri a Roma, poi Decreti di esproprio e soggetti privati che si vedono costretti via via a ripiegare o scendere a compromessi, e al cospetto una popolazione attenta ai beni comuni "che non molla", che è sempre li a presidiare il territorio, che manifesta diligentemente e vive nella speranza che non si proceda che si stia "solo cantierizzando", mentre è sotto gli occhi di tutti lo "sfalcio" di erba ...cosa sia, l'abbattimento di piante ultra quarantennali cosa abbia generato in via Generale Dalla Chiesa, un vuoto che presto verrà colmato e lo sforacchiamento di linee sotterranee di gasdotti, cosa siano.

Adesso la supposta del piano B.

Anzi vediamo pure quale è il "piano C"

Piano C - viabilità provvisoria durante EXPO 2015

Io sono contrario e non credo che Serravalle realizzerà un piano B, forse il piano C e metterà temporaneamente in esercizio quello che riuscirà a realizzare per EXPO, che ormai è chiaro a tutti non è il motivo per cui si deve realizzare questa strada.

La Rho Monza si farà, si sta facendo e non c'è piano B o C che regga.

L'ipotesi di allargamento è solo un artificio temporaneo, ma non è una soluzione.
Se non ci saranno le barriere acustiche l'impatto sarà maggiore, se non ci saranno le piantumazioni, il PM10 sarà più concentrato, e via così, auguri Paderno.

Per me in tutta questa vicenda si evince solo uno Stato inerme, una Regione collaborativa con il Concessionario, un Concessionario che decide in sfregio alla autorità locale, e una politica locale che è inutile perché non riesce a fare nulla, nemmeno una ordinanza a tutela della sicurezza dei padernesi, che una volta si sente delusa dei suoi rappresentanti Regionali, l'altra è concorde con il suo Assessore Provinciale e gioisce delle "soluzioni" tirando fuori la bandiera, quando i cittadini si alternano dalle 6.00 della mattina alle 24.00 della notte.

L'italia perisce di politica, di cattiva politica.
Ecco la brutta faccia della politica!

martedì 8 luglio 2014

ESONDA IL SEVESO


VASCHE DI LAMINAZIONE SI... VASCHE DI LAMINAZIONE NO

Questo il panorama "metropolitano" che abbiamo trovato nel nord Milano e lungo le strade di accesso alla città, questa mattina.

Esondazione a Palazzolo - Paderno Dugnano
Le "vie d'acqua a Milano" qualcuno ha ironizzato sui social network, ridicolizzando le ipotesi di deviazione di canali e/o scolmatori che dovranno convogliare ...chiare e fresche et dolci acque al sito di EXPO, devastando però grandi aree verdi o parchi consolidati come il parco di Trenno.

Certo il tema delle "vie d'acqua" a Milano ha origini ben più antiche, e si tratta di un progetto di Leonardo Da Vinci, che in una sua visione immaginifica "vedeva" Milano servita da canali e corsi d'acqua in parte coperti o sottostanti gli edifici ed in parte scoperti.

Un grande progetto di ingegneria idraulica; sono rimasti due navigli e mezzo di questo progetto urbanistico-paesistico significativo per la città (l'ultimo e l'unico probabilmente che Milano ricordi).
Presso il Museo della Scienza e della Tecnica sono visibili i modellini di questo studio Leonardesco, che invito a visitare, in quanto tema di estrema attualità, ma quello che Leonardo non poteva prevedere era che Milano avrebbe dovuto servire un fiume ...di macchine.
Quindi son stati chiusi i navigli, tranne quelli a sud di Milano, e luoghi belli e caratteristici di Milano sono spariti, come el tombon de san marc, il ponte delle gabelle, lo stesso ponte di San Marco (sempre a Milano, non a Venezia).

Milano - Viale Suzzani
Milano - Viale Fulvio Testi / Piazzale Istria

Personalmente penso si possa guardare ad altri esempi per capire se questi bacini temporanei possono avere anche valenze paesistiche e non essere un mero volano per il deflusso di piogge ormai sempre più disastrose per il nostro territorio.
L'urbanizzazione e la copertura dei terreni ha reso senz'altro il terreno meno permeabile e quindi la prima causa di queste esondazioni è strettamente connessa al consumo indiscriminato di suolo.
che scoperta diranno gli addetti ai lavori, ma è proprio così, il dissesto idrogeologico è spesso causato dalla urbanizzazione incontrollata.

E la città è consolidata, costruita al ritmo di 8 mq al secondo (cit. Finiguerra), come si può pensare di liberare l'alveo del torrente a Milano, ma anche in Provincia dove non c'è più spazio?
Quale può essere la soluzione, acclarato che l'urbanizzazione (e non solo a Milano, ma soprattutto a nord di Milano) ha stretto sempre più lo spazio al torrente?

Cercando di essere propositivi, guardiamo al caso del PLIS del Molgora a est di Milano dove si studiano sistemi idraulici di compensazione delle portate d'acqua e si associano progetti di ri-naturazione delle sponde, come nel caso di Bussero, porta del Parco Agricolo, che ritengo un caso simile a quello di Paderno Dugnano.
La stessa Paderno Dugnano soffre in caso di esondazione del torrente, ed una soluzione va trovata, ma dove, questo sarebbe il problema per molti?
Non sia così semplice definirne la localizzazione e credo fermamente sia il come, il tema da approfondire.

Allora tutti intorno ad un tavolo per capire cosa e come si possa fare a risolvere la questione, perché può anche essere che la localizzazione delle vasche di laminazione sia o meno corretta a Senago o Paderno, ma non si può non prescindere lo studio del territorio di area vasta, ossia ancora più a nord di questi due paesi.
Insomma come Milano si rivolge a Paderno e Senago, ritengo Paderno si possa rivolgere ad altre amministrazioni per lavorare lungo tutta l'asta fluviale.

La amministrazione padernese in carica sino al 2009 aveva avviato un programma di studio sul "Parco Fluviale del Seveso", iniziando un lavoro in modo puntuale, sia dal punto di vista ambientale che idrogeologico, ma localizzando gli studi a Paderno Dugnano.

E l'AIPO ha svolto studi sull'assetto idrogeologico del torrente Seveso, eppure non è stato mai pubblicato (intendo con decreto ministeriale) un Piano di Assetto Idrogeologico che identifichi le fasce di esondazione con ricaduta a breve/medio/lungo periodo per limitare le edificazioni nei pressi degli argini di quello che torrente era e torrente resta, visto le enormi differenze di capacità/portata che lo caratterizzano.
Perché il fiume, in quanto fiume, ha delle portate idrauliche costanti, mentre un torrente non ha queste caratteristiche e la disciplina dei suoli va governata con responsabilità integrando questi studi nel governo del territorio e non garantendo a vita edificazioni in aree non adeguate come sempre, per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.

Il fatto di avere un torrente in "ambito urbano" è noto a tutti, amministratori locali compresi.
Solo che i piani di governo del territorio non li hanno mai conformati a queste realtà ed alle loro ricadute (le esondazioni) dannose per le attività umane, non solo economiche.

In questi ultimi 5 anni si è solo sentito parlare di Vasche di Laminazione (invasi artificiali -posti a nord di Paderno D.no nel quartiere di Palazzolo e Senago- che fungono da vasche temporanee per frenare la prima pioggia, ossia l'onda che oggi si riversa in modo repentino in sezioni idrauliche non più adeguate).

PLIS Molgora 

Tornando al Molgora, il tema progettuale, scaturito dalla necessità di realizzazione della vasca di laminazione del torrente, nei territori dei comuni di Bussero e di Gongorzola, ha attivato una serie di interventi volti alla creazione di un vasto luogo di fruizione a forte valenza naturalistica. 

Il progetto ha preso spunto da uno studio di fattibilità idraulica, che ha previsto l’asportazione di terreni vegetali per circa 3 mt rispetto alle attuali quote di campagna e il taglio della vegetazione delle ripe a ridosso del torrente, prevedendo poi la sistemazione delle aree all’interno della vasca di laminazione e della riorganizzazione dell’assetto di mobilità lenta, localizzata in prossimità della vasca e sugli argini stessi. 

Gli obbiettivi per un intervento anche sul torrente Seveso credo siano riassumibili cosi:
  1. ri-naturalizzazione della vasca volano attraverso interventi di ingegneria naturalistica;
  2. caratterizzazione dello spazio, elemento di interesse naturalistico/ambientale, in relazione al sistema fruitivo interno ed esterno all’area, ossia in connessione con il sistema dei parchi di livello sovraccomunale o regionale;
  3. individuazione di funzioni compatibili alla particolare destinazione d’uso dell’area;
  4. creazione di un sistema ciclo pedonale di supporto al sistema fruitivo dell’intero comparto del Plis e del Villoresi
E per non continuare a spostare il problema e le responsabilità di governo in governo, che sia la politica a dare impulso propositivo affinché si trovino le soluzioni alternative, e chiedendo a Regione Lombardia di aprire dei tavoli di lavoro, perché il Nord Milano non può farsi trovare impreparato.

Rimando qui ad un articolo scritto nel 2010 dalla insegnante padernese Nicoletta Saita e pubblicato da PadernoForum, il blog del giornalista Arcari, perchè alcuni spunti sulle azioni che la politica può mettere in campo ci sono.





lunedì 7 luglio 2014

MILANO - IL NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO IN VISIONE DAL 7/7 al 21/7

In libera visione il nuovo Regolamento Edilizio del Comune di Milano, ecco il termine per presentare le
Osservazioni

La deliberazione consiliare di adozione del nuovo Regolamento Edilizio del Comune di Milano è stata pubblicata all’albo pretorio dal 18 giugno al 3 luglio 2014.
A far tempo dal 7 luglio, il Regolamento sarà depositato in libera visione al pubblico per quindici giorni consecutivi, e quindi sino al 21 luglio, presso la Segreteria dello Sportello Unico per l’Edilizia.
Così come previsto dal combinato disposto degli articoli 14.3 e 29 della legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 “durante il periodo di pubblicazione, chiunque ha facoltà di prendere visione degli atti depositati e, entro quindici giorni decorrenti dalla scadenza del termine per il deposito, può presentare osservazioni”.
Il termine per presentare le osservazioni scadrà pertanto il 7 agosto 2014.

venerdì 4 luglio 2014

CONCORSO INTERNAZIONALE - CAVALCAVIA BUSSA A MILANO

CONCORSO BANDITO DAL COMUNE DI MILANO PER LA RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE DEL CAVALCAVIA BUSSA

Vista Modello dalla banchina ferroviaria


"Ideare un ponte o un viadotto è una cosa meravigliosa, un sogno per i progettisti.
Manufatti particolari, diversi dagli altri, si staccano dal terreno e spiccano il volo.
Hanno una doppia vita, una inferiore dove scorrono l’acqua o mezzi di trasporto e una superiore, aerea e a se stante.
Progettare il lifting di un viadotto è una cosa diversa, ma sempre coinvolgente.
Come in questo caso dove un impianto destinato a uno statico e noioso parcheggio si trasformerà in un area pulsante, piena di vita nel cuore nuovo della città di Milano.
Un luogo dove si potrà fare dello sport differenziato, dove i bambini potranno giocare in mezzo al verde, dove fare shopping, assistere a spettacoli, eventi e concerti, ballare, consumare cibi e bibite, ammirare fontane scultoree e opere d’arte"

Questa è la prolusione del nostro progetto che purtroppo non ha passato la selezione tra gli oltre 100 partecipanti di livello internazionale.
Lo ritengo un bellissimo lavoro di riqualificazione e recupero senza "occupazione" di nuovo territorio, anzi con la restituzione alla città di spazi sia ludico-ricreativi, oltre che per eventi culturali, dove stare bene.
"Nuovi" spazi per la città e per le persone, posti su di un ponte lungo oltre 250 metri e largo 36, un elemento di congiunzione tra due quartieri, l'Isola e Garibaldi, di circa 9.000 mq.

Le varie attività proposte sono:

Skate Park
Aree verdi con sedute
Area attrezzata con fontana e bar
Spazi di servizio per eventi
Auditorio spettacoli, proiezioni, eventi, musica, mostre, gioco libero
Campi di calcio A5 e Basket, di cui uno dotato di tribuna coperta
Parco giochi
Giochi d’acqua per bambini
Aree di riposo nel verde
Palestra di roccia
Velo-stazione
Parcheggi
Impianti fotovoltaici, solare-termico, recupero acqua piovana, illuminazione led
Modello - Studio per un auditorium
Modello - Studio della vela di copertura
Vista Modello - la bici-stazione

La ciclabilità è punto cardine del progetto e qualifica la viabilità del ponte, oggi destinato a brutto parcheggio e corsia di transito veicolare, con un livello più alto di sostenibilità ambientale.
Sotto il profilo energetico il progetto vede la dotazione di pannelli solari fotovoltaici del tipo a film sottile, che ben si adattano alla sagoma delle coperture ad ala, poste sia sul ponte che a copertura della velo-stazione. 
Modello - dettaglio aree ricreative e per lo sport



























giovedì 3 luglio 2014

PONTI E RICOSTRUZIONE IN LIBIA


PONTI ITALIANI IN TRIPOLITANIA

modello di studio

studio di passerelle per disabili motori

Brevi cenni storici, che interessano un personale legame con questo paese del Nord Africa.

"Nel 1911 l'Italia di Giolitti dichiarò guerra all'Impero ottomano (Guerra Italo-Turca) per ottenere il controllo della Libia con la pace di Losanna. Fino ai primi anni trenta, gli italiani combatterono la resistenza organizzata dai Senussi, mentre coloni italiani si stabilivano in Libia, fino a costituire il 13% della popolazione nel 1939.
Nel 1934 venne proclamato il Governatorato Generale della Libia (con l'unione della Tripolitania e della Cirenaica) e successivamente gli abitanti autoctoni poterono godere dello status di "cittadini italiani libici" con tutti i diritti che ne conseguivano. Mussolini dopo il 1934 iniziò una politica favorevole agli Arabi libici, chiamandoli "Musulmani Italiani della Quarta Sponda d'Italia" e costruendo villaggi (con moschee, scuole e ospedali) a essi destinati.
Il primo governatore fu Italo Balbo che 
divise, nel 1937, la Libia italiana in quattro province (nel 1939 annesse al Regno d'Italia) e un territorio sahariano: la provincia di Tripoli, la provincia di Bengasi, la provincia di Derna, la provincia di Misurata ed il Territorio Militare del Sud con capoluogo Hun (sede di un comando militare che aveva il compito di governare il Sahara libico).
Nel gennaio 1943 la Libia fu occupata dalle truppe degli Alleati, anche se gran parte degli italiani rimasero nel Paese"
E mio nonno paterno vi si stabilì in periodo di guerra, assieme ai figli, tra cui mio padre appena adolescente, che terminata la guerra rientrò con il fratello in Italia, senza famiglia.
Non ho mai visitato questo paese che fu terra di transito per una parte della mia famiglia d'origine.
Oggi per chissà quale coincidenza mi trovo a progettare il design di 20 passerelle ciclo-pedonali da realizzare nella capitale, Tripoli, città di oltre 1 milione di abitanti.
La caduta del dittatore Gheddafi nel 2011 ha causato caos e molto fermento nel paese con una guerra civile, fino alla costituzione di un governo di transizione che nel 2012 giunse ad indire elezioni democratiche che mancavano da circa 50 anni.
Le elezioni hanno portato un governo Liberale, il più atteso dopo decenni di costrizioni, soprusi e regime autarchico, e invece oggi i ponti, strutture di collegamento e di connessione tra due fronti.
Un significato ideale quindi, e la geometria della sezione è una rilettura in chiave moderna di alcuni elementi formali caratteristici dell'architettura islamica.