giovedì 20 ottobre 2011

INTERRAMENTO SP46 - RHO MONZA - Ecco il Nuovo Progetto che verrà presentato oggi da Milano Serravalle


E' previsto per oggi 20 ottobre, dalle 14.30, l'incontro conclusivo presso la società Serravalle, dove presenteremo la soluzione esaustiva sul tema dei flussi per la tratta padernese.
Vi pubblico in anteprima il tracciato che mi ha trasmesso l'ing. Calcinati, ed in stretta analogia a quello presentato come proposta nel dicembre 2009 al Tavolo Tecnico "prima versione", vi anticipo che si mantengono suddivisi i flussi tra Milano Meda e Rho Monza.
La novità sta nel fatto che la Galleria verrebbe realizzata con Paratie e non con perforazioni complesse come quelle della TBM, ma questo sia per coniugare la fattibilità sia Tecnica che Economica e tagliare la testa al toro, sia per rendere eseguibile alle imprese già qualificate per l'esecuzione di opere più "tradizionali" (quelle che hanno partecipato alla gara di appalto) sia per evitare di dover annullare l'appalto in corso e riqualificare altre imprese per indire una nuova gara di appalto.
Sarà presentato anche il nuovo Computo estimativo, con costi parametrici che individuano, ad esempio, in 39.000 €/metro lineare la soluzione nel lotto Paderno D.no, non molto distante dal costo con TBM (45.000 €/ml) e quindi del tutto credibile.
La proposta tiene naturalmente conto delle aspettative dei residenti del Villaggio Ambrosiano in quanto il punto in cui termina il tunnel non vede uscire la autostrada, ma la prosecuzione della stessa in trincea sino a sottopassare la via Comasina. In tal senso è anche pensabile una variazione dei capitoli di spesa del conto economico (detraendo la quota delle barriere acustiche dalle "mitigazioni ambientali" e spostando tali oneri vs. la realizzazione della estensione della copertura del tratto in trincea sino alla Comasina) per eliminare ogni residua resistenza da parte del territorio.
Il disegno è comunque uno schema progettuale e non un progetto esecutivo di dettaglio pertanto queste istanze sono tenute in debito conto ma non apprezzabili nel disegno che vedete sopra.

mercoledì 19 ottobre 2011

Court de Pecc, o dei pecc..ati?



Il pozzo di Cascina De' Capitani D'Arzago

Una querelle improntata tutta tra localismo e il vernacolare.
Con stupore su Il Giorno di oggi trovo un paginone su Paderno D. che fa da eco alle proteste dell'opposizione sulle sorti di una cascina storica padernese.
Si tratta di un Piano di Recupero, che non è stato portato in Consiglio Comunale (di qui la diatriba sul confronto con la città), in aderenza però alle disposizioni legislative vigenti (LR12/05) che delegano la Giunta Comunale alla approvazione di questi piani.
Ho pensato subito ad alcune osservazioni lette sul Blog di C. Arcari, che manifestava le critiche sull'intervento espresse anche dall'ex sindaco Massetti, e rileggendo quel testo mi ha in effetti lasciato perplesso il fatto che in "tre commissioni consiliari territorio quasi tutti i componenti, compresi esponenti della PDL, avevano espresso parere non positivo sul progetto" e che i componenti di tali commissioni avessero chiesto all'Assessore all'Urbanistica di formulare proposte diverse.
Certo dal punto di vista della collettività la "proposta Massetti", non esclusivamente per le destinazioni residenziali, ma con l'inserimento di altre attività come "laboratori per artigianato locale e di pregio per i giovani, in collaborazione con l'AC, e l'aia in uso al pubblico per manifestazioni socio-culturali" era decisamente più articolata, dinamica, insomma interessante.

E trovo in rete, un commento su un'altra cascina di Paderno, la Cascina Glucosio.
"Un caso esemplare, paradigma della trasformazione della vita economica e della rifunzionalizzazione della corte, è la Cascina Glucosio a Paderno (costruita tra il 1855 e il 1897), la cui parte nord e le ali parallele alla strada costituivano la cascina vera e propria, mentre il corpo meridionale era sede di una fabbrica per la lavorazione dello zucchero. La cascina divenne progressivamente una residenza operaia che ospitava i lavoratori dello zuccherificio e delle altre fabbriche locali" (le storie di MUVI), insomma è il caso di una cascina che si trasforma in una icona neo-realista, luoghi di vita e lavoro, non case borghesi ma luride, con le latrine sul ballatoio, vere testimonianze di una vita che era così, dura, sporca e per gente semplice, per gli operai dello zuccherificio, che hanno provocato loro stessi una sorta di "cambio d'uso", di rifunzionalizzazione della Cascina stessa.

La Cascina De' Capitani D'Arzago ha un aspetto molto più siginificativo sotto il profilo architettonico di altre del nostro territorio e questo la rendeva effettivamente meritevole di uno studio più approfondito, non solo scenografico, tantomeno oggeto di trasformazione per i pochi che la godranno andandovi ad abitare.

Ma di trasformazioni anche più gravose se ne sono viste ovunque, soprattutto nei Piani di Recupero dove si pratica anche la totale demolizione dei corpi di fabbrica originali per ricostruirli ex-novo e come ci sono state in passato, ci saranno sempre, perchè nonostante i beni in questione si chiamino "immobili" le società in cui si collocano sono molto più "mobili" di quello che pensiamo.
Traggo per ora dall'articolo su Il Giorno di oggi, 19 ottobre, un commento dell'assessore all'urbanistica: "Nella vecchia parte residenziale ci sarà un restauro conservativo per farla tornare agli antichi splendori. Verranno demoliti fienili per realizzare i garage interrati - in modo che non gravitino sulla città - ma saranno ricostruiti con lo stesso materiale".
Non per questo ritengo sia necessario stracciarsi le vesti per un progetto che ai più non è noto e magari rappresenterà anche la valorizzazione della struttura originale, visto il parere favorevole della Soprintendenza, certo le funzioni solo residenziali sono molto discutibili, ma chi è il proprietario dell'immobile, la Amministrazione Comunale?

PADERNO D. - NUOVE MODALITA' DI ACCETTAZIONE DELLE PRATICHE



Ringrazio personalmente G. Giuranna che sul suo blog qualche giorno fa ha pubblicato un avviso interessante.
Domani, GIOVEDI' 20 OTTOBRE, alle ore 15.00, presso la Sala Consigliare, verranno presentate le "nuove modalità di accettazione delle pratiche".
Non ho ricevuto l'invito, forse la posta è in ritardo, ma il Vicesindaco Bogani sa che sono un professionista Padernese, pertanto confido nel recapito della convocazione, ciò nonostante non potrò presenziare e manderò un collaboratore, come penso faranno altri professionisti.

L'iniziativa è sibillina, o meglio, verte, ma non verte, come dichiara lo stesso vicesindaco, alla semplificazionie delle procedure ed ai reciproci vantaggi attesi.

Per fare un esempio, in Comune a Milano la valutazione delle pratiche avviene al momento della protocollazione, previo appuntamento (informatico o telefonico) e sia per gli aspetti amministrativi, interessando i colleghi di tali uffici, sia proseguendo con l'esame e accettazione da parte del tecnico istruttore.
E' già una procedura farraginosa, anzi per alcune pratiche più articolate è sfinente perchè si deve acquisire il visto Amsa, poi andare dal RdP per verificare la attribuzione delle Valutazioni in caso di Esame Paesistico, viene poi assegnato il numero di protocollo su un documento da presentare alla cassa per l'acquisto dei diritti di segreteria, infine ci si reca con la stessa ricevuta e i diritti nuovamente dall'amministrativo e si ritira la copia con il protocollo.

Con l'introduzione delle SCIA e con le leggi di semplificazione, gli uffici della PA dovranno attivarsi per la ricezione anche elettronica delle stesse, speriamo si facciano passia avanti a Paderno Dugnano, anche guardando alle esperienze delle altre Amministrazioni.
A domani.

venerdì 14 ottobre 2011

FOTOVOLTAICO: UN PADERNESE CI INVITA AD UNA RIFLESSIONE PERTINENTE



Volentieri pubblico in forma di POST questa riflessione di un cittadino padernese, Gianni Rubagotti: "non ti sembra una bestemmia che il fotovoltaico invece di riempire i tetti, magari degli edifici comunali e nelle villette, vada a togliere terreno all'agricoltura come successo a Senago? Questo agosto ho fatto un giro in bici per Paderno e ho la sensazione che considerata la nostra zona c'è ancora tanta agricoltura: si va dall'orticello della villetta alla Cascina dell'Uccello. Ma è frastagliata e spesso crea sprechi...il futuro sembra renderà sempre più difficile l'arrivo di alimenti da lontano sia per il prezzo e la disponibilità del petrolio sia per la sempre maggiore povertà della nostra popolazione. In questo quadro non dovremmo puntare sul kilometro zero o quasi invece di eliminare terreni agricoli?"

Concordo in parte e ritengo che una questione sia da porsi, senza resistenze e senza proclami ideologici sui temi del "progresso si, progresso no" piuttosto che sventolare il dogma della conservazione a tutti i costi.
E in tal senso rispondo alla domanda: non credo certo si tratti di una "bestemmia" collocare un impianto fotovoltaico anche in una area libera e non lo credo perchè credo fermamente che sia più sostenibile una installazione fotovoltaica, anche non integrata nell'edificio, rimandando questa installazione ad un modello di Sviluppo appunto Sostenibile. Preferisco che il sole colpisca un pannello e produca energia piuttosto che sgrullarmi delle modeste conseguenze del caso, anche perchè c'è la soluzione, ed in Campania (che non è il terzo mondo, come molti credono), ma anche in Irlanda e in altri paesi "sottosviluppati" ci si è ingegnati per coniugare le due cose.



Esempio di serra con fotovolatico - Molise

Tornando al merito della domanda, aggiungiamo qualcosa.
Credo che il "paesaggio" di Paderno Dugnano o Senago, non sia/siano certo rappresentato/i dalla sola realtà agricola.
Anzi, nella storia della città e dei sette quartieri le caratterstiche morfologiche anche del territorio indica dinamiche sostanzialmente differenti.
A Senago c'è una presenza importantissima come il Parco delle Groane (Parco Regionale) e tra i primi rilievi orografici, sebbene di modesta elevazione o depressione, è l'uomo che vi ha costruito una villa che però riconosciamo come valenza ambientale e paseaggistica, mentre a Paderno D. il territorio è pianeggiante, e le presenze ambientali non contigue, il territorio frammentato. La città di Paderno D. ha una estensione pari a quella di Cinisello B.(che ha più del 70% del territorio occupato) mentre la nostra città si ferma poco sopra il 50%. E spesso sono le infrastrutture a causare le criticità ambientali e le interferenze con i territorio. L'elemento più significativo del "paesaggio" di Paderno può essere il Viale Bagatti Valsecchi, con la villa (su territorio di Varedo) a simboleggiare una realtà simbolica, paesaggistica ed ambientale meritevole di attenzione.
Se poi si vuole immaginare che la citta oggi debba essere quello che c'era nel 1700 il discorso è molto differente, qui non si tratta più di nostalgia o di amor del vero ma di ignoranza storica.
E' la Rivoluzione industriale che ha indotto i cambiamenti che conosciamo e ancora oggi la rivoluzione informatica o quella tecnologica che spingono in altre direzioni, ma anche e soprattutto la crisi economica.
E l'economia del secolo scorso era quella basata sul petrolio e purtroppo lo è ancora oggi nel 2011, ma vogliamo cambiare indirizzo.
Il singolo campo agricolo, più o meno residuale che sia, sebbene ne riconosca la valenza anche e solo al fine del mantenere "aperto" l'edificato, in un tessuto che è già densamente urbanizzato, mi chiedo se sia veramente sacro e intoccabile?
E' quel campo che rappresenta tutta la storia ed il passatto della nostra città o della comunità locale (non del singolo)?
Queste sono le valutazioni che avrà fatto la Commissione deputata alla valutazione di compatibilità in un paesaggio che, forse non ce ne siamo ancora accorti, si è fortemente trasformato ed è stato anche produttivo, industriale, terziario e residenziale. La stratificazione delle trasformazioni della città, in lotta con il suo limite, è già parte integrante del paesaggio, è il paesaggio urbano.
Diversamente anche un centro sportivo non sarebbe congruo con le aree destinate a parco, ed è il caso del Parco del Grugnotorto, parco che in passato era denominato così perchè era il gran't ort, l'orto di Milano, il grande orto.
Di quel grande orto oggi abbiamo una miscellanea di "elementi di pregio" nel paesaggio come cave, alcune riqualificate ma che rappresentano anch'esse un paesaggio "artificiale", altre ancora in esercizio, e ancora cinema, magazzini, attività o vivai, come quelli della Steflor, residenze per anziani, ed anche aree coltivate, campi da golf e parchi attrezzati o tematici, siti produttivi come l'Eureco, e altro ancora.
Tutto questo non produce alimentazione a km zero, eppure sono destinazioni presenti nei parchi, anzi le mire di alcuni altri portano su un altro livello questa questione, e vi invito a riflettere in merito.
Perchè si vogliono installare pirogassificatori nel Parco Grugnotorto?
Chi ha l'interesse a trasformare la coltura per la alimentazione umana in produzioni di bassa qualità destinate alla produzione di biocombustibili?
Caro Rubagotti, oggi il Parco Grugnotorto è considerato una risorsa, e il signficato di risorsa è diverso da persona a persona.
Per me risorsa è quel qualcosa da tenermi caro.
Per altri la risorsa è qualcosa cui attingere per un mero sfruttamento.
E il parallelo con il campo con il parco fotovoltaico è sostanzialmente diverso, perchè questo è un esempio di utilizzo della risorsa (a tempo, perchè dopo 20 anni il conto energia termina) che è segno di una civilità che ha la consapevolezza del valore del territorio, diversamente chi impedisce di collocarvi un generatore a bio-massa oppure una centrale a biogas?
Per concludere, penso che il valore di una area agricola (da conservare o meno) è legata alla contiguità con altre aree aperte che la rendono produttiva, diversamente essa rimane un residuo. Collocarvi un campo fotovoltaico magari la preserva dalla edificazione per almeno 20 anni, senza togliere nulla alla coltura che si può comunque condurre sul terreno, elevando molto semplicemente i pannelli su strutture più alte dei mezzi in uso agli agricoltori.

Nella pratica poi se ne occupano le Commissioni di esperti che valutano la compatibilità del sito e del progetto che si prevede di installare nel Paesaggio, ed in ogni amministrazione si valutano ed accettano o diniegano anche tali installazioni. Talvolta quello che per le amministrazioni locali non è gradito, e viene respinto, viene comunque installato o realizzato (casi simili a Paderno si contano su più di due mani) anche perchè non è detto che non sia "compatibile", ma semplicemente deputato ad altri soggetti o enti interessati.
Sono quindi le commissioni del paesaggio a valutare se l'impianto o la costruzione o altro, sono compatibili con il territorio. Ed è anche vero che se gli impianti in questione superano la "taglia" di 1 MW (1 milione di kilowatt ora) il parere lo rilascia il competente ufficio Provinciale e quindi le valutazioni sono sempre soggette alla analisi ed a valutazioni specifiche.

C'è poi da capire anche se, per questo stesso motivo, dobbiamo perseguire nello sfruttamento delle risorse (ancora per quanto?) petrolifere oppure cambiare economia.
Perchè di questo si tratta. Non si ricordano i danni e le devastazioni di un modello di sviluppo incentrato sul petrolio, ma si ricordano i potenziali danni per le sottrazioni dei terreni per l'agricoltura?
Mi sembra eccessivo, e mi sembra invece scandaloso proseguire a giocare ai soldatini promuovendo azioni di guerra, e partecipandovi, per poi mettere le mani sui piani di ricostruzione o sulle altre "risorse" e le ricchezze (come il petrolio) dei paesi in crisi.

Puntare sul Km zero, e sulla agricoltura a "Km Zero" in periodo di crisi, ma non solo, è una scelta altrettanto condivisibile poichè riscopriamo la produzione locale, riduciamo i costi, i prodotti tagliano i passaggi della distribuzione e dei trasporti a grande distanza, ed in teoria riduciamo l'inquinamento con comportamenti consapevoli.
La sintesi è banale ma le due attività possono sempre coesistere e non arrecare danno le une alle altre.
Il terreno di cui si parla sei certo che sia stato "tolto all'agricoltura"?
Non è che è semplicemente stato diversamente destinato dall'agricoltore verso un diverso modo di produrre redditto?
L'agricoltore non è che coltiva la terra solo perchè ama le piantine o gli piace guidare il trattore, ma perchè è la sua fonte di redito, il suo lavoro.
Dovremmo chiederci perchè l'agricoltore non si è "aggiornato" qualificando la produzione verso prodotti a km zero, e non metterlo in antitesi con il fotovoltaico, non ha senso.
L'alterantiva sono gli inceneritori o la cogenerazione per produrre calore e riscaldamento o i trigeneratori per produrre anche energia elettrica, ma con quale "peso" per il territorio (urbanizzato) e per la popolazione, in questi altri casi?

PGT PADERNO - AFFIDATO AL TEAM D:RH L'INCARICO

L'altro ieri, 12 ottobre, era prevista l'apertura della busta "C" con la Graduatoria Provvisoria dei professionisti concorrenti per l'affidamento dei Servizi Attinenti all'Urbanistica per la Redazione degli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio.

E ' pubblicata ieri sul sito del Comune di Paderno D. l'intera gradutatoria, e l'aggiudicatario che è arrivato primo, è costituito da un raggruppamento temporaneo di imprese denominato:

RTI Team D:RH e altri
Vedremo chi saranno i professionisti definitivamente incaricati in quanto si devono verificare i controlli prescritti dal bando per l'aggiudicazione definitiva.

Anche al secondo e terzo posto si collocano dei Raggruppamenti Temporanei di Impresa.

martedì 4 ottobre 2011

GIORNATE ANTISMOG - DOMENICA A PIEDI E... IN SETTIMANA?

Pisapia, il sindaco di Milano scrive ai sindaci dell'hinterland.
Concordare le giornate ecologiche.
Letto in tal modo sembra ci sia all'orizzonte un programma di eventi culturali a tema, e forse è proprio così.

In verità le "giornate ecologiche" sono le uniche azioni di contrasto al forte inquinamento da PM10 che attanaglia Milano e Provincia.
E il piano antismog prevede (forse) anche lo spostamento in avanti dell'avvio degli impianti termici di riscaldamento, anche se dal prossimo weekend arriveranno i primi grandi freddi della stagione, come era immaginabile, vanificando forse queste previsioni.

Insomma l'inquinamento a Milano ha fatto suonare più di un campanello di allarme: lunedì è stato l'undicesimo giorno consecutivo di polveri sottili fuori legge, e l'ordinanza dell'ex sindaco Moratti (ancora in vigore) scatta al dodicesimo.
Qual'è la novità del sindaco Pisapia, quindi?
Adottare una diversa prassi e contattare per mettere daccordo i comuni contermini o adottare nuove politiche di contenimento dell'inquinamento da ...particolato & co. ?
E il sindaco ha deciso di scrivere ai «colleghi» dell'hinterland per organizzare un incontro. «Mi scuso se saremo costretti ad agire senza aver avuto un confronto con gli altri sindaci - ha affermato Pisapia, a margine della festa dei vigili - ma questo è dovuto a un provvedimento della precedente amministrazione che noi intendiamo rispettare finché non ci sarà una modifica».
Ma a chi tocca cambiare questa ordinanza della Moratti, se non a Pisapia?
Nella bozza del piano anti-smog di Pisapia è previsto che le domeniche a piedi non siano più legate all’emergenza smog, ma siano calendarizzate in anticipo, come giornate di «promozione della cultura ambientale».
Bene, e le azioni strutturali quali sono?

L’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, nella seduta congiunta delle commissioni Trasporti, Referendum e Commercio a Palazzo Marino riguardo all’emergenza smog e al blocco del traffico domenicale, ha illustrato una bozza della nuova «Disciplina per il contenimento dell’inquinamento atmosferico», con cui la giunta Pisapia intende modificare quella attuale, varata dalla giunta Moratti lo scorso inverno.
La bozza prevede il blocco di tutti i veicoli - anche i meno inquinanti - nella Cerchia dei Bastioni dal lunedì al sabato dopo 14 giorni di superamento dei limiti di Pm10.
Finora era previsto, in caso di 18 giorni consecutivi di sforamento dei limiti, lo stop all’interno della Cerchia dei veicoli paganti Ecopass.

Le norme sono costrittive e più severe, ma saranno quelle risolutive?

martedì 27 settembre 2011

IL FOTOVOLTAICO TIRA - L'Italia è il primo paese al mondo per le installazioni



Lo sviluppo del fotovoltaico italiano proseguirà con buoni tassi di crescita anche nei prossimi anni: il volume di installazioni fotovoltaiche raggiungerà, infatti, nel 2012 e nel 2013 rispettivamente i 2,7 GW e 2,6 GW.

Sono le stime diffuse nel corso del convegno organizzato dal Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane), tenutosi a PV Rome Mediterranean, il salone internazionale delle tecnologie fotovoltaiche per il Mediterraneo che si svolge nell'ambito di ZeroEmission Rome, la grande manifestazione che si è svolta alla Fiera di Roma dedicata alle energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici ed emission trading.

"Dati importanti, certamente inferiori alle performance del mercato negli ultimi due anni, ma che permettono di guardare al futuro con un certo ottimismo, nonostante i timori sulla tenuta del comparto dopo la sostanziale riduzione delle tariffe incentivanti introdotta dal Quarto conto energia" - ha commentato Valerio Natalizia, presidente del Gifi.

E proprio gli effetti della nuova legislazione sono stati uno dei temi al centro dell'incontro. "Il nuovo sistema di incentivi provocherà una trasformazione del mercato rispetto a quanto avvenuto in passato: le nuove tariffe penalizzano le grandi installazioni, ma non è detto che il fotovoltaico debba e possa svilupparsi solo grazie a queste -ha spiegato Natalizia -. Si aprono infatti nuovi e promettenti scenari rappresentati in primo luogo dalla crescita degli impianti commerciali, quindi di media taglia realizzati sui tetti di strutture si lavorerà molto sul residenziale. La crescita di queste installazioni, inoltre, stimolerà l'innovazione tecnologica, per la necessità di trovare soluzioni che consentano l'integrazione dei sistemi sui tetti e nelle facciate degli edifici, campo nel quale i produttori di moduli italiani possono contare su un bagaglio di conoscenze e un gusto per l'estetica che i nostri competitor non hanno. Insomma, sebbene sia facile prevedere una certa selezione degli operatori, le opportunità per continuare a fare bene per le aziende".

Il presidente del Gifi ha poi sottolineato il bilancio positivo del fotovoltaico per il sistema Italia.
"Il settore nel giro di pochi anni ha dato un forte impulso alla creazione di nuovi posti di lavoro, circa 20.000 addetti diretti, con un'età media dei lavoratori di 35 anni, e uno dei pochi che ha continuato a crescere anche in una situazione economica particolarmente difficile - ha spiegato Natalizia. Altrettanto importante è il peso che il solare sta acquisendo nel mix energetico. Il fotovoltaico è oggi a tutti gli effetti una fonte primaria, se consideriamo che copre circa il 3% della domanda, quota che entro il 2012 arriverà al 6% e che rappresenta circa la metà rispetto a una fonte come il carbone. Un risultato ancora più straordinario se pensiamo che è stato ottenuto nel giro di pochi anni".

Di questo almeno possiamo rallegrarci: L'Italia è prima al mondo per nuova capacità installata di Fotovoltaico.

GSE - Bilancio Elettrico 2010 - il 22,8% E' RINNOVABILE

Il GSE ha pubblicato, nella sezione Statistiche sulle fonti rinnovabili, il Bilancio elettrico italiano del 2010, da cui emerge che la quota da fonti rinnovabili ha raggiunto il 22,8% della richiesta nazionale.
In totale gli impianti a fonti rinnovabili sono arrivati alla potenza complessiva di 30,3 GW (+14,2% rispetto al 2009) e la produzione lorda a 77,0 TWh (+11,1%).
Nel 2010 la richiesta di energia elettrica sulla rete in Italia è risultata pari a 330,5 TWh, circa il 3% in più rispetto all'anno precedente.

Dal Rapporto si evidenzia che il peso dei consumi industriali è aumentato, passando dal 43,5% del 2009 al 44,7% del 2010 ed è diminuito negli altri tre settori.
I consumi domestici rappresentano nel 2010 il 22,5% del totale, quelli del terziario il 31,0% ed infine quelli agricoli l'1,8%.
Nel 2009 erano rispettivamente pari al 23,0%, al 31,6% e all'1,9%.

Il termico tradizionale e il pompaggio continuano a fornire il contributo principale al soddisfacimento della richiesta elettrica (63,8%), seguiti dalle rinnovabili (22,8%) e dalle importazioni nette (13,4%).

Rispetto al 2009 è aumentato il contributo della produzione da fonte rinnovabile (da 21,2% al 22,8% del 2010), conseguentemente si è ridotto quello della produzione tradizionale (da 64,7% al 63,8% del 2010) e delle importazioni nette (da 14,1% al 13,4% del 2010).

Dati che non si possono più sottovalutare.

giovedì 22 settembre 2011

MECENATI CERCANSI... per il verde pubblico

Riflettevo sul post del Pedibus e ritrovo questa seconda novità, sempre sul sito del comune di Paderno D.no.
E' una notizia del 21 settembre, ieri, che mi lascia perplesso.
E' vero che siamo noi gli artefici del cambiamento, ed è anche vero che il governo nazionale ha tagliato di tutto pur di tentare un lifting in extremis ai conti pubblici, tirando fuori dal cappello la bellezza di tre manovre finanziare in pochi mesi.
La prima era ridicola, spostava agli anni 2013 e 2014 le maggiori pressioni, prevedendo per il 2012 un impegno di soli 2,5 miliardi di euro.
Come a dire, dopo le prossime elezioni saranno fatti di chi arriverà.
I partner europei e poi la banca centrale ci hanno messo spalle al muro e la manovra è divenuta uno scherzetto da 150.000 miliardi delle vecchie lire, la prima era a dir poco risibile.
Mi viene quindi in mentre quella che è stata definita la più pesante manovra finanziara del passato, quella funzionale all'ingresso nella moneta unica, pari a circa 90.000 miliardi delle vecchie lire.
L'allora governo guidato da Prodi si inventò una tassa di scopo, il contributo per l'europa, poi in parte restituito ai contribuenti.
Oggi il debito pubblico è al 119%, contro il 103% di allora, e questo sperpero di denaro, forse neanche più oggetto di esame della Corte dei Conti, è però alla attenzione di tutto il mondo.
Vi chiederete perchè vi scrivo di queste cose, e sciolgo subito il dubbio.
Di fronte a tutto lo sperpero di risorse, ormai sotto gli occhi di tutti (noto che le tasse non sono mai diminuite in questi venti anni), oggi il governo nazionale causa l'incapacità di gestire anche il patrimonio degli Enti pubblici.
Si annuncia in questo modo il grave taglio dei servizi di base e se ne parlerà nel prossimo Consiglio Comunale il 27 settembre dalla 19.30.

Personalmente non ritengo accettabile che si paghino le tasse per sostenere solo il pachiderma amministrativo, non è previsto dalla costituzione.
Ecco quindi che dopo il Pedibus del 2011 curato dai genitori, dopo i contro-progetti della Rho-Monza presentati ed elaborati a cura (ed onere) dei cittadini, si arriva alla cura del verde comunale, a cura di chi?

"Mecenati Cercansi" quindi.
E' pubblico l'avviso per la ricerca delle sponsorizzazioni e/o atti di mecenatismo per attività legate alla cura del verde pubblico comunale.

Tutto questo ritrae una paese molto diverso da quello che immaginiamo, una Italia peronista, che non risolve i problemi strutturali ma si affida alle opere di beneficenza ed al magnate di turno.

E l'amministrazione padernese cerca sponsor di attività riconducibili all'incremento ed il miglioramento del patrimonio arboreo della città, ad esempio attraverso interventi di forestazione urbana diffusa e creazione di nuovi boschetti nei grandi parchi, oppure per migliorare la dotazione delle essenze interne ai giardini scolastici, o anche per attrezzare le aree con irrigazione e/o recinzioni, panchine, fontanelle; manutenzione e/o nuova sistemazione di aree verdi, realizzazione di nuove aree gioco, miglioramento delle aree dedicate ai cani; acquisto di rastrelliere per biciclette o arredi di gioco o sportivi da installare nei parchi e nei giardini; miglioramento della rete delle piste ciclabili atte a collegare le aree a verde; cura del verde sportivo; l'abbellimento e la manutenzione delle rotatorie che immettono nelle principali aree della città, ma come?

Mediante la sponsorizzazione, lo sponsor ha la possibilità di incrementare la notorietà dei propri segni distintivi, insomma noi paghiamo le tasse, i privati, per gentilezza o per amore della città, pagano i servizi che competono alla Pubblica Amministrazione e la PA tira a campare?

FACCIAMO UN PEDIBUS... è anche una proposta al PGT



"Facciamo un Pedibus" si legge dalla Home page del Sito Istituzionale del Comune di Paderno Dugnano.

Il Pedibus (oggi) è rappresentato da un gruppo di bambini che, al mattino, va a scuola a piedi.
I bambini sono accompagnati da uno o più genitori (ecco la novità) che si alternano, durante la settimana, a seconda delle proprie disponibilità.
Il gruppo segue un percorso a misura di bambino (non sarebbe utile farlo diventare un Pediplan?), con orari e fermate prestabiliti.

Ad ottobre si parte con le scuole primarie Fisogni, Mazzini, Manzoni e Don Milani.

Ve ne avevo parlato lo scorso febbraio, nel post cui vi rimando al link, presentando una osservazione al PGT:

http://osservatoriopgt.blogspot.com/2011/02/mobilita-sostenibile-ottava-proposta-al.html

Ma la novità è che mentre negli anni passati l'interessante iniziativa era svolta da personale della Amministraizone, sembra che la novità sia che il servizio (intelligente, ed educativo, oltre che salutare) lo dovremo curare da soli, noi genitori.
Che importa, le rivoluzioni avvengono sempre dal basso, ma ringrazio comuqnue l'Assessore Tagliabue per aver mantenuto viva (in qualche modo) l'iniziativa, il quale dichiara: "Attraverso il progetto Facciamo un Pedibus! il Comune di Paderno Dugnano intende affrontare il tema della mobilità sostenibile coinvolgendo gli alunni, le famiglie e i docenti delle scuole Fisogni, Mazzini, Manzoni e Don Milani nella progettazione e sperimentazione del Pedibus. Grazie alla partecipazione e all'entusiasmo di bambini, genitori e insegnanti siamo certi del sicuro successo dell'iniziativa".

L'idea però, visto il post cui avevo dedicato una osservazione al PGT lo scorso febbraio, non potrebbe divenire oggetto di pianificazione per il settore competente del comune di Paderno D.no?
Pensandoci meglio, non potrebbe diventare un progetto da sviluppare con gli studenti degli istituti scolastici, in modo da far "partecipare" i ragazzi ad un progetto utile a rendere più vivibile la nostra città ai bambini?
Ri-lancio il sasso.
Bisognerebbe chiedere all'assessore Tonello (credo sia tematica di sua competenza) se è pensabile concretizzare questa iniziativa mediante la realizzazione di un "Pediplan" esteso a tutta la città, anche da realizzarsi quartiere per quartiere, e di parlarne con il collega, l'assessore Tagliabue e con l'altro collega che si occupa del PGT, l'assessore Bogani.

mercoledì 21 settembre 2011

PGT - Ci siamo quasi: ecco i professionisti definitivamente ammessi

Dopo la seduta dello scorso 1 settembre 2011, la Amministrazione Padernese ha selezionato le candidature ritenute congrue per i requisiti economici dei partecipanti ai requisiti del Bando di affidamento di servizi attinenti all'urbanistica, relativi alla redazione degli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio (ai sensi della L.R. 12/2005), dello scorso luglio.

E' stato quindi pubblicato lo scorso 6 settembre, sul sito del Comune l'elenco degli ammessi alla fase relativa alla valutazione, in seduta segreta, dell'offerta tecnica.

In buona sostanza dei 22 professionisti o raggruppamenti temporanei che si sono candidati, solo uno viene escluso dalla procedura.
Restano quindi tra quelli ritenuti idonei alcuni professionisti o società anche note nel territorio come l'Arch. Engel M. oppure il Centro Studi PIM, ma anche l'Arch. Buzzi.

Si legge, dai documenti agli atti, che la commissione sta già valutando in questi giorni i plichi con le offerte dei professionisti, ed in seduta segreta.
A questo punto sarà pubblicata una gradutoria sul sito del Comune con l'assegnazione dei punteggi ai vari concorrenti per le offerte tecniche e si assegneranno ulteriori punteggi per le offerte economiche, fino alla gradutoria provvisoria.

Niente di nuovo insomma, ma potete leggere meglio a questo link la procedura di gara, noi restiamo in attesa.

MANOVRA FINANZIARIA - QUALI NOVITA' PER LE DETRAZIONI FISCALI ?

Votata anche alla Camera, lo scorso mercoledì 14 settembre, la versione definitiva della Manovra Fiscale, che converte nella Legge 148/2011 il DL 138/2011.
La Manovra Fiscale è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre scorso ed entrata in vigore dal giorno 17 settembre.

Un testo che pone fine alle tante ipotesi circolate nel corso della discussione dei numerosi emendamenti proposti da maggioranza e opposizione al Decreto Legge 138/2011 presentato ad agosto.
Si è infatti parlato di liberalizzazione delle professioni, di abolizione degli albi, di deregolamentazione. Infine, su sollecitazione dalla Commissione Giustizia, competente in materia di organizzazione delle professioni, sono stati acquisiti alcuni punti distintivi che aprono il tavolo di discussione della così detta ‘riforma delle professioni’, ciclicamente dibattuta in questi anni, che dovrà essere approvata entro un anno.

Alcuni punti quindi di carattere generale ed altri specificatamente legati al riordino delle professioni.

Vediamoli:

iva al 21%, anche per le prestazioni professionali, mentre rimangono le aliquote agevolate del 4% e 10%, per quanto riguarda le costruzioni

Anticipo al 2014 –era previsto 2016- dell’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 65 anni

riduzione delle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, oggi del 36%, nel 2012 sarà del 31%, mentre per gli interventi di riqualificazione energetica, oggi al 55%, dal 2013 del 50%: il 5% in meno quindi rispetto a quanto disposto dalla Legge 111/2011. Tuttavia tali riduzioni avranno esecutività solo se il Governo non riuscirà a varare la riforma fiscale entro il 30 settembre 2012.

Nello specifico, la Commissione Giustizia ha ottenuto lo stralcio della riforma delle norme sulla disciplina degli ordinamenti professionali da quelle riferite alla libera concorrenza nelle attività imprenditoriali ed economiche.
C'è quindi un anno di tempo per recepire e regolamentare i principi generali di libera concorrenza, attraverso appunto l’auspicata riforma.

Di seguito i punti presenti nell’art. 3 del Decreto:

Mantenimento dell’esame di stato per l’accesso agli ordini professionali, ma abolizione del numero chiuso di iscritti per quegli Ordini che ancora ne dispongono.
Obbligo di formazione continua da parte dei professionisti, con regolamentazione del ruolo degli Ordini in materia.
Tirocinio retribuito, di durata non superiore a tre anni, da potersi svolgere durante l’ultimo anno del corso di laurea;
Definizione del compenso professionale d'obbligo all’atto del conferimento dell’incarico, con esplicito riferimento alle tariffe professionali, e tuttavia con la possibilità di porvi deroga.
Sono salvi, si legge, i minimi tariffari per le opere pubbliche, anche se il tema non sembra chiarissimo.
L’assicurazione professionale diventa obbligatoria.
Sosopensione dall'albo del professionista che non emette fattura. Il professionista iscritto all'Albo professionale che non rispetta l'obbligo di emissione di fattura, cui siano state contestate, nell’arco di cinque anni, quattro violazioni, viene sospeso dall’Ordine su segnalazione del direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate per un periodo da tre giorni ad un mese. Se recidivo, sospensione da quindici giorni a sei mesi. Nel caso in cui le violazioni siano commesse nell’esercizio in forma associata, la sospensione è disposta nei confronti di tutti gli associati.
Nuova istituzione di organi disciplinari a livello territoriale e nazionale diversi da quelli amministrativi. Ciò significa che i delegati degli organi disciplinari dovranno essere diversi dai membri dei consigli degli Ordini provinciali. Tema da rivedere in funzione dell’abolizione di alcune Provincie ed a quale scala territoriale saranno definiti.
Pubblicità informativa libera su attività professionale, specializzazioni e titoli posseduti, struttura dello studio e compensi delle prestazioni, cosa che per quanto ci riguarda è già in vigore nelle norme deontologiche.

"Diventerà dunque fondamentale, dopo il voto della manovra ottenuto con la fiducia, il lavoro di Commissione per la regolamentazione dei nuovi statuti al fine di giungere, dopo anni di dibattito, ad una reale riforma delle professioni", scrive Francesco de Agostini dall'ordine degli architetti di Milano.

Qui di seguito il link al testo integrale della Manovra, per i curiosi:

venerdì 16 settembre 2011

L' INCENERITORE ALLA ...TILANE, IL 19 settembre 2011




Ho ricevuto una segnalazione per un evento che si terrà la prossima settimana presso l'Auditorium della biblioteca Tilane di Paderno Dugnano.
E' la lista civica di Piero Favrin che organizza il dibattito riguardante la "questione ambientale" trattando le problematiche di Paderno Dugnano.

Quindi il prossimo lunedì, 19 settembre alle ore 21, si aprirà la serata con una conferenza sui temi: "smaltimento rifiuti, recuperi energetici, teleriscaldamento, fotovoltaico".

Parteciperanno all'incontro:
- l’Assessore Andrea Tonello
- il Professore Mauro Gandolla, direttore della società Econs Bioggio e direttore dell’Ente smaltimento rifiuti del Luganese, docente del Politecnico di Milano

Seguirà dibattito pubblico in sala.

Io sento puzza di bruciato.
Nell'ultimo ventennio (quello contemporaneo) abbiamo assistito a "rivoluzioni" copernicane circa la lettura, o meglio la rivisitazione, degli stessi fenomeni legati alla devastazione dell'ambiente.
Si è detto di tutto ed ormai si è creato un odioso malcostume, un malessere serpeggiante, fondato sul pensar male che non è peccato.
Ma il sano "dubbio laico" deve esserci di aiuto, anche contro una fede cieca e poco incline alla Verità.
Ricordiamoci, per fare un esempio facile e noto a tutti, la vicenda del Buco nell'Ozono che da tutti i capoccioni scientifici, quando se ne iniziava a parlare negli anni '80, era letta come bufala, non esisteva.
Le immagini inviate poi dai satelliti sparati nello spazio negli anni '90 e i vari studi scientifici lo hanno poi confermato, ma gli studi più recenti hanno aggiunto qualcosa di "cosmico".
Nel mentre il clima si è trasformato, l'urbanizzazione del territorio è proseguita a ritmi vertiginosi e poi ancora si è detto che la causa non poteva essere il buco nell'ozonosfera, ma altri fenomeni naturali.
Peccato che erano e restano i CFC (Clorofluorocarburi) la prima causa dell'assottigliamento e che la produzione di CFC è scesa di 10 volte (da 1 milone di tonnellate annue a 100.000 ton/annue) nell'anno 2000, per le azioni intraprese dai governi nel lontano 1987.
Ma da dove provenivano i CFC?
L'economia fondata sui combustibili fossili, e l'improprio utilizzo per decenni di spray, condizionatori, circuiti di raffreddamento, hanno dato un impulso mai visto al presentarsi del fenomeno con una conseguente fase di surriscaldamento del pianeta.
Ma la materia è molto complessa e non è questa la sede per affrontare tali argomentazioni, però mi lascia perplesso il fatto che i temi della serata siano trattati dalla direzione tecnica di una azienda di smaltimento rifiuti.
Credo il Prof. Gandolla sia un professionista di indubbia e provata esperienza, ed alla serata è stato invitato come relatore, quindi la domanda andrebbe rivolta ai promotori.
Ed ho letto alcune sue pubblicazioni scientifiche, e cercato alcune sue realizzazioni, e per le quali ha svolto consulenze specialistiche, come ad esempio la realizzazione di grandi impianti fotovoltaici (Somma Lombardo - impianto da 3 milioni di Kw - 3 MW) e mi chiedo come si coniughi la attività di questo professionista, consulente in ingegneria ambientale con la sua società ECONS SA, con particolare attenzione allo smaltimento dei rifiuti, con la politica energetica comunale padernese.

Di tale politica energetica l'amministrazione padernese non ci ha detto nulla se non che, noi sappiamo che:
1. è sopraggiunta la richiesta di collocare un impianto di incenerimento rifiuti, ed in seguito alle elezioni del 2009, poi in parte ostacolata,
2. si è osteggiato fortemente la realizzazione di un campo fotovoltaico ai confini con Senago,
3. che l'assessore Tonello ha portato alla attenzione dei padernesi, una calda sera di luglio presso il Consiglio Comunale, l'approvazione di una delibera per l'avvio di uno studio sulla co-generazione in ambito urbano, avendo già localizzato uno specifico sito.
Il sindaco Alparone in persona si era espresso per garantire la bontà di tali impianti, invitando alla visita presso altri impianti i consiglieri comunali (e si rivolgeva a tutti, ma in particolare a quelli della Lega Nord) che si astennero obbligando al rinvio della approvazione.

Quella di lunedì si annuncia quindi un'altra puntata sulla questione ambientale forse propedeutica alla assunzione di prossime decisioni, ma da quale punto di vista?
Sono molto curioso, ma ho un impegno lunedì sera, cercherò comunque di non mancare, anche voi spero!

mercoledì 7 settembre 2011

PULIAMO IL MONDO - INIZIATIVA A MUGGIO'



Segnalo l'iniziativa che è promossa dal Circolo di Muggiò della Associazione Amici Parco Grugnotorto.
L'appuntamento è per il prossimo 23 settembre 2011, e si tratta della 18° edizione della più grande iniziativa di volontariato mondiale di Legambiente.
Con il Patrocinio della Provincia di Monza e Brianza e del Comune di Muggiò, in collaborazione con due istituti scolastici locali, la manifestazione dimostra che proseguono le iniziative di educazione ambientale nel comune di Muggiò.
E a Paderno Dugnano?

martedì 6 settembre 2011

RUBRICA PROGETTI 02 - SAMI Arquitectos


2011 - CASA SOLARENGA - SAMI ARQUITECTOS

Situata in un paesaggio classificato come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, l'isola di Pico nelle Azzorre, sorge la dimora rurale, Solarenga (Casa delle Cheer), destinata alla coltivazione della vite e risalente al XVIII secolo.
L'edificio è stato oggetto di un sofisticato ma attento intervento di ri-funzionalizzazione volto ad allocare il Centro per l'Interpretazione del Paesaggio delle Vigne. Si tratta di un luogo di identità della cultura locale.



Ed è chiaramente importante l'atmosfera che i progettisti hanno saputo trasmettere conservando i caratteri tipologici di Casa Solarenga che traspaiono dalle immagini che potete vedere.
Allo stesso tempo sono i nuovi spazi aggiunti alla struttura esistente che, senza nulla togliere al senso del luogo, si inseriscono ed aggiungono qualcosa al paesaggio stesso.



Al piano terra è stato ricavato uno spazio espositivo, rivestito, all'esterno, con il vetro scuro, in tal modo non sono presenti nuove aperture che difficilmente avrebbero potuto dialogare con quelle pre-esistenti e tale spazio è una vera e propria estensione della forma originale, una sorta di estrusione che simboleggia la crescita, anche culturale del luogo.

lunedì 5 settembre 2011

SAVE THE DATE: 29 SETTEMBRE "L'USO DEL SUOLO IN LOMBARDIA NEGLI ULTIMI 50 ANNI"



Con oggi si riapre l'attività del Blog, e con questo Post vi segnalo un evento a sua volta segnalatomi da un amico.
Ritengo l'evento alquanto interessante e quindi ve ne propongo la locandina ed i contenuti per una eventuale partecipazione.

"Regione Lombardia, in collaborazione con ERSAF, ha avviato e consolidato nel tempo un presidio stabile di monitoraggio dell’uso del suolo con mantenimento e aggiornamento delle banche dati dedicate derivanti anche da immagini aeree rilevate storicamente.
Fare governance territoriale non vuol dire solo integrare e localizzare le politiche: significa anche conoscere il territorio e mettere a disposizione di tutti i soggetti che vi operano le informazioni necessarie, di base e tematiche, continuamente aggiornate, per promuovere e coordinare la realizzazione di servizi e un corretto sviluppo dell’attività di pianificazione e di programmazione territoriale".

Giovedì 29 settembre sarà quindi presentato il volume “L’Uso del suolo in Lombardia negli ultimi 50 anni” presso l’Auditorium "Giorgio Gaber" Palazzo della Regione Lombardia con accesso da Piazza Duca D'Aosta, 3 – Milano

"Nel corso della presentazione gli autori del volume - storici, sociologi, geografi, agronomi, pianificatori, forestali, tecnici del territorio e dell’ambiente - animeranno una tavola rotonda sulle letture tematiche delle variazioni di uso del suolo da loro operate; si discuterà inoltre di strumenti di pianificazione e politiche per il contenimento del consumo di suolo in Lombardia".

Ad inizio settembre saranno comunicate le modalità di iscrizione ed il programma definitivo.

Per aggiornamenti consultare il sito www.ersaf.lombardia.it

martedì 9 agosto 2011

BIO-Architettura per la Barbie



Anche Barbie ha la sua casa "green".
Insomma la possiede anche la Barbie e forse altri quattro gatti, ma quando sarà questo l'unico modo di concepire l'abitazione?
E' assolutamente chiaro che risparmio energetico equivale a minore produzione, o meglio a diversa produzione.
Allora dobbiamo iniziare tutti a pensare "green" perchè è in discussione un modello di sviluppo che versa in uno stato vegetativo soprattutto a causa delle politiche fallimentari del governo nazionale costretto a farsi imporre quali saranno i contenuti della manovra della manovra della manovra finanziaria, dai partner europei.
E la borsa in questi giorni sta mostrando (ai quattro gatti che leggono ancora il giornale per farsi una opinione) che chi ci governa sono le banche.
Una società chiusa su se stessa come ormai è quella nazionale, occupatasi per 20 anni a governare questioni interne e che non guarda più al mondo internazionale è destinata a saltare per aria. E questo è lo stesso governo che ogni 6 mesi rimette in discussione le sovvenzioni e gli impegni per l'economia sostenibile.
Ma quello dell'economia "green" è un settore che ha un fatturato di circa il 2% del Pil, ovvero pari alla spesa nazionale delle forze armate (tutte) - guerre non comprese.
Questa per fortuna è ormai la forza di un settore che ha un peso importante nell'economia nazionale e ciò nonostante in vista della manovra finanziaria si trova nuovamente sull'attenti.

Va beh, ma ormai la Barbie possiede una villa di tre piani per un totale di 4.800 metri quadri sulla spiaggia di Malibu, con vetrate con vista a 360 gradi sul Pacifico, spazio per gli animali, biblioteca, palestra e stanza di meditazione. Ma soprattutto: pannelli solari sul tetto, sistema di irrigazione delle piante a basso impatto, pavimenti in bambù, pitture senza Voc (i composti organici volatili), scarico dei bagni ecologico, uso di materiali a chilometro zero ed elettrodomestici classe A.
La villa in questione non esiste nella realtà perchè è la nuova Aia Barbie Dream House, progettata dall’American Institute of Architects e appena presentata alla stampa americana.
Peccato che per una persona sola la bellezza di 4800 mq consumano, anche se a basso impatto, uno sproposito di energia rispetto ad una abitazione di dimensioni "normali". Qualsiasi sia il tema della progettazione è necessario autocontrollo nello spirito dell'architetto, perchè si tratta di praticare una arte sociale, non autoreferenziale, ma gli americani si sa... da sempre costruiscono "carrozzoni" fuori scala, e così in modo inconsapevole, e mi sorprende che in questo caso ne sia responsabile l'American Institute of Architects, per la Barbie, che è una single al massimo accompagnata dal suo boyfriend (Ken), si abbia bisogno di una superficie pari a quella di 100 appartamenti per 2 persone.
Voto Zero.

EXPO2015 - Così parlò Zara-goni mangiandosi un Boeri

Come commissario straordinario, il sindaco Pisapia potrà accellerare opere e cantieri. Il governatore Formigoni è il rappresentante nei confronti del Bie e dei Paesi stranieri. Con un potere (inatteso) in più: quello di «indirizzo e controllo generale sui contenuti e temi» della manifestazione.
E sembrano partire da questo protagonismo della Regione anche per gli eventi, le considerazioni che Stefano Boeri fa, anche lui, su Facebook. Perché, rivendica l’assessore con deleghe ai contenuti di Expo, è Milano la vera protagonista: «Non dimentichiamoci mai — scrive e sottolinea con le maiuscole — che le Esposizioni sono promosse, ospitate, progettare da Una città. Sono le città, è Milano, a doverne governare la realizzazione e l’eredità. Milano e la Sua Expo».

Ecco le prime frizioni, in una logistica che dovrebbe vedere Milano protagonista ed invece oggi si trova a lavorare con "spirito di squadra" con una moltitudine di personaggi istrionici passando dall'AD Sala, al Governatore Formigoni passando per il sindaco Pisapia e per l'assessore milanese Boeri.

Boeri giudica la nomina di Pisapia «una garanzia fondamentale» e fa anche capire come la discussione sul rafforzamento delle sue deleghe per expo sarà la prima questione "calda" da sciogliere a settembre: «Molti mi chiedono, dopo le decisioni sui commissari e l’acquisto delle aree, che ne sarà delle mie deleghe a Expo. Rispondo che sono felice che Expo parta e che, se ci saranno le condizioni politiche e amministrative, farò di tutto perché parta nell’interesse dell’intera città».
Insomma adesso che c'è Zara-goni a che serve Boeri, si chiedono in molti!?

lunedì 8 agosto 2011

EXPO2015 - ad ottobre 2011 aprono i cantieri e la Rho-Monza... la và sota tera !!?

Una buona notizia per la società Expo2015 è scritta nel Decreto del Governo per l'assegnazione dei compiti ai Commissari Speciale (Pisapia) e Generale (Formigoni).
Vengono confermati i finanziamenti e si aggiunge, ecco l'aspetto decisivo, la possibilità di "utilizzare eventuali importi residui ed economie che dovessero evidenziarsi sia nella fase di realizzazione, sia in seguito alla rimodulazione del programma delle opere". Di quali opere si tratta, anche di quelle complementari tra le quali la Riqualificazione della SP46 è al terzo posto come priorità, nell'elenco citato?
Adesso è chiaro che se alcune opere non verranno realizzate (in tempo, o per scelta) il totale previsto dal piano economico complessivo (12 miliardi di euro) resta e si sposteranno le cifre stanziate per completare quelle essenziali.
Se si spenderà meno per una voce, quei soldi non vanno persi ma possono essere usati per investire di più in un'altra - ma Formigoni rimanda i commenti al via libera del Decreto da parte della Corte dei Conti.

BINGO!!

Il prossimo 6 settembre, al prossimo incontro previsto in Serravalle, andremo a chiedere conto di questa novità, ossia per stimolare la Società Serravalle ad avanzare in via preliminare un aumento di capitale per la copertura dei maggiori costi pro-interramento (prima o seconda versione) anche grazie al risparmio derivante da opere che costeranno meno, ed a seguito delle gare in corso, o per opere che magari saranno anche stralciate dal programma delle Opere Complementari di Expo.

Visto che la media dei ribassi nelle offerte delle più recenti gare di opere pubbliche è sceso dal -20% al -35%, di soldi se ne potranno risparmiare ovunque (sulla carta, naturalmente e prima di iniziare con le opere) per assegnarli ad altri capitoli di spesa, ossia per le opere prioritarie e previste nel programma delle opere di expo?
Cerchiamo di capire presto se e come questa previsione del decreto potrà incidere positivamente sulla questione Rho-Monza e appena riuscirò a leggere il testo definitivo del Decreto aggiungerò dei commenti specifici, intanto confermo che:
1. E' stato siglato l'accordo con i Cabassi che cedono i terreni, con l'approvazione della Corte dei Conti, per 49 milioni di euro
2. I cantieri sono al via, in quanto le gare per la sistemazione dell'area che ospiterà l'esposizione sono partite
3. L'apertura dei primi cantieri è previsto per il prossimo 25 ottobre 2011

Insomma il vicensindaco di Milano, Maria Grazia Guida, dichiara che è "grande la soddisfazione per il provvedimento che dà immediata operatività ad Expo", mentre è cauto il Presidente del Consiglio di Milano, Basilio Rizzo, che teme l'impressione di "continuità con il passato" che il neo-parlamento di Milano sta fornendo alla cittadinanza.

EXPO - Scelti i (2) Commissari: Pisapia + Formigoni

Tutta Italiana la soluzione individuata dal Presidente del Consiglio S. Berlusconi che venerdì 5 agosto ha firmato il decreto di nomina dei due supervisori di Expo, dopo il passo indietro di Letizia Moratti. Il sindaco di Milano assume il ruolo di Commissario Speciale, che gli era dovuto, ma la asegnazione di altri compiti al governatore Regionale sembra quasi un atto di "tutela" del governo che in questo modo sovraintenderà ogni e qualsiasi vertenza, nel caso si presentasse. Ma era anche il presidente del BIE ad auspicare una soluzione simile. Pisapia, nuovo commissario straordinario dovrà vigilare su tutto quanto riguarda l'organizzazione dell'evento, la realizzazione delle opere essenziali, infrastrutturali e dei servizi, parteciperà alle riunioni del CIPE (che delibera i finanziamenti per le opere) e potrà indire conferenze dei servizi tra le amministrazioni interessate.
Insomma una delega quasi totale, che forse mette spalle al muro il neo-sindaco quantomeno sulla questione Rho Monza, ma spero di venire smentito presto.
Pisapia avrà anche potere di deroga per la realizzazione delle opere potendo così anche accellerare l'iter dei lavori per le infrastrutture, qualora ci fossero intoppi (anche il rispetto delle normative).
Motivo questo che ha già visto sia Formigoni sia L. Moratti sotto inchiesta per la questione inquinamento. Derogare viene ammesso dal Governo nazionale ma non è (quasi) mai ammesso dalla Comunità Europea. Si preannuncia il disastro politico per Pisapia, sempre alla ricerca del consenso dei cittadini e della gente, con queste deleghe?
Per esperienza non credo alla "piena sintonia" quanto invece al confronto e quindi trascurando le linee di indirizzo, i super-poteri e la deroghe, veniamo al ruolo di Formigoni.
E' stato nominato Commissario Generale, in rappresentanza del Governo italiano nei confronti del BIE e degli stati che partecipano ad Expo, e il Commissario Generale dovrà "vigilare sulla organizzazione dell'expo, con un potere di indirizzo e controllo generale sui contenuti e temi dell'evento". Maggiore ingerenza sulle scelte e decisioni, quindi, altro che sintonia.
Oggi mi viene da pensare che forse Formigoni si è sbarazzato volentieri della Moratti, un competitor in casa troppo impegnativo e con la quale si era mostrato in contrasto proprio sulle questioni Expo (vicenda aree), mettendo subito sotto torchio il Commissario Straordinario.

venerdì 5 agosto 2011

RUBRICA PROGETTI 01 - Ecco a voi il vero "Med in Italy"


Con il presente post inauguro la mia personale rubrica sul genere "cotto e mangiato".
C'è chi apre con l'edicola, chi si diletta in cucina ebbene io ho in mente di presentarvi invece, con cadenza per ora mensile, i contenuti di un progetto di Architettura o di Urbanistica che riterrò significativo, associando una scheda progetto ed una breve descrizione con commento.

A presto, anche con i vostri commenti, quindi per l'evento che vi segnalo oggi:

Dal 17 marzo al 20 novembre 2011, presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, va in scena Stazione Futuro: la grande mostra di Esperienza Italia che raccoglie il meglio delle innovazioni che ci cambieranno la vita nei prossimi 10 anni.

Torino celebra l’innovazione dell’Italia del domani, si tratta di "Med in Italy", la casa Mediterranea Sostenibile.

Una casa sostenibile che reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione mediterranea, sfruttando la tipica inerzia termica degli edifici massivi del passato, con sistemi reversibili che ne permettono il rapido assemblaggio e un eventuale successivo smontaggio.
Una casa a bolletta zero e in grado di compensare in pochi anni la sua piccola impronta ecologica grazie all’energia solare.
MED può funzionare sia off grid in contesti extraurbani, sia giustapposta in grandi complessi edilizi.

Oltre ad essere una casa a zero energia, si può come anticipato produrre e assemblare in pochi giorni, divenendo quindi una soluzione ideale anche per post-calamità naturali o alloggi di prima accoglienza.

Progettata dall’Università degli studi di Roma TRE, verrà presentata al Solar Decathlon Europe 2012 a Madrid dove Med in Italy parteciperà a una vera e propria gara tra prototipi abitativi assieme ad altre 19 case provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.

Si tratta di un progetto importante perché segna la prima volta in 12 anni, a partire dalla prima edizione di Solar Decathlon nel 1999, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile.

giovedì 4 agosto 2011

PGT - SELEZIONE DELLA SPECIE

Lo scorso 25 luglio sono state avviate le procedure di gara per la selezione del professionista da incaricare della redazione del PGT. In merito è on-line sul sito comunale l'esame (mezzo avviso pubblico) delle candidature ammesse alla selezione, che proseguirà con prossima seduta in data 1 settembre 2011.
Eccovi l'elenco degli ammessi alla selezione dei requisiti economici, per la definitiva valutazione della corrispondenza al bando dei partecipanti:

- RTI - Arch. Bruna Vielmi e altri
- RTI - Arch. Scillieri Claudio e altri
- Studio Associato Mazzucchelli e altri
- RTI Team D:RH e altri
- Rubagotti Antonio
- CPU srl
- Centro Studi PIM
- RTI Rossi Michele e altri
- RTI Giuliani e altri
- Puddu Associati
- RTI Veneto Progetti e altri
- Barba Ermes & Salvatori Mauro
- RTI Ceci Fabio e altri
- FDA International
- RTI Oikòs Ricerche srl e altri
- RTI Engel Marco e altri
- Roncaglia Gianni (unico ammesso con riserva)
- Kock Massimiliano
- RTI Buzzi Silvano e associati
- RTI Favole Paolo e altri
- Vanetti Dario
- Redaelli Aldo

Questi sono quindi i 22 nominati, alcuni singoli, altri associati ed altri ancora sotto forma di Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI).
La prossima seduta si terrà quindi in forma pubblica, il prossimo 1 settembre alle ore 10.00, mentre la successiva fase per la valutazione delle offerte dei tecnici concorrenti ammessi in via definitivia, sarà in seduta segreta.

lunedì 25 luglio 2011

PGT PADERNO D.NO - DA OGGI INIZIANO LE OPERAZIONI DI GARA

Si sono chiusi i termini per la presentazione delle candidature per la scelta del Professionista che dovrà redigere il nuovo PGT di Paderno Dugnano.

Il Bando di Gara (Rettificato) per i servizi di urbanistica per la redazione degli atti costituenti il PGT è scaduto il 20 luglio 2011.
Iniziano quindi oggi, lunedì 25 luglio 2011 le operazioni di gara, per la valutazione delle candidature.

Per info: Ufficio Supporto PGT tel 02.91004497 (Arch. M. Barichello)

venerdì 22 luglio 2011

PGT di Paderno D. - Approvate le LINEE GUIDA del PGT

Vi ripropongo il breve comunicato che l'Assessore Bogani ha pubblicato a seguito della approvazione del 12 luglio 2011 in Consiglio Comunale delle Linee Guida del PGT.

"Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione delle linee guida del PGT - sottolinea il Vicesindaco - Dopo 2 anni dedicati all'ascolto della città, incontrando cittadini, operatori, associazioni e quartieri, abbiamo approvato un documento che tiene conto di tutte le istanze e le problematiche di Paderno Dugnano emerse in una lunga e approfondita fase di ascolto. Ora finalmente arriva il momento di costruire la Paderno del futuro, compiendo tutte scelte indispensabili per la città. I prossimi saranno due anni intensi in cui bisognerà approfondire le questioni e per ognuna dare delle risposte puntuali su temi importanti come la casa, la tutela del territorio, l'ambiente, il lavoro, i centri storici, il sistema dei parchi, i servizi di quartiere e la mobilità. Una sfida che mi affascina e che sono convinto di portare a termine con la collaborazione e l'impegno di tutti i consiglieri comunali, i padernesi e le associazioni che operano in città”.

Quali saranno le scelte indispensabili per la città?

martedì 12 luglio 2011

IL PGT DI PADERNO: BATTEL RIMANDA(TO) A SETTEMBRE

L'elenco dei desiderata per il PGT, seppure scarno, come ha evidenziato il blogger padernese Carlo Arcari (qui), è appunto un mero elenco, senza cifre, senza indirizzi di politica urbanistica, che non trasmette quale il modello della Paderno che verrà, insomma senza onori e senza gloria.
Lapidario Arcari che scrive: "un politico che si improvvisa urbanista e sociologo scrivendo cose come: “governare lo sviluppo della città per dare ai cittadini la possibilità di lavorare, consumare, vivere il quotidiano nei confini comunali” vuol dire essere convinti che Paderno sia una città medioevale circondata da mura turrite, dentro la quale i cittadini possono trovare tutto, a cominciare dal lavoro, senza dover necessariamente dover andare a Milano o altrove".
In effetti traspare un senso di chiusura, di cesura con il confine, con il limite della città e delle relazioni con il resto del mondo e con il mondo del lavoro.
Non può essere questa la centralià del PGT.
E l'uscita infelice dalla "presa d'atto della necessità dell'auto" è argomento talmente fallace, e contraddittorio con la dimensione della società padernese che dovrebbe rimanere nei confini (allora quanto è indispensabile l'auto, viene da chiedersi, per i trasferimenti brevi in città) come peraltro riconosciuto dal dirigente dell'urbanistica nel colloquio che ho avuto lo scorso venerdì, tema, quello dell'auto, volto più a contrapporsi alla questione della mobilità ciclabile.
E qui si consume l'ennesima discussione tra: "piste si, piste no", come se la mobilità ciclabile fosse una scelta ideologica di destra o meno, ma quante baggianate!
Chi va in stazione, o in posta e in comune, e comunque deve fare brevi spostamenti in città, si dimentica proprio dell'auto e sceglie altri mezzi, tra cui il motorino, l'autobus la bicicletta oltre che il muoversi a piedi.
Seppure il campione fosse quello rappresentato dal sondaggio, quindi da pochi cittadini, con il questionario (inviato a tutti i padernesi con la Calderina nello scorso fine 2009) si è colta una necessità, sentita dai cittadini: quella di potenziare proprio la rete ciclabile.
Ma il sondaggio presenta una cittadinanza che avverte il tema della mobilità come un forte disagio, e peseranno molto le vicende legate al potenziamento autostradale della Rho-Monza e della Milano-Meda, ma siccome il questionario è parte del procedimento per la realizzazione del Piano non è trascurabile nè nel campione che ha risposto ai quesiti tantomeno per l'esito giunto dalla rilevazione.
Per ora quindi si attende il conferimento dell'incarico per il professionista che dovrà redigere il PGT (entro il 20 luglio sapremo qualcosa?), in quanto si demanda tutto alla interlocuzione con questo soggetto. Delle Osservazioni dei cittadini, delle Associazioni, dell'Osservatorio PGT non c'è ancora nulla di evaso.
Rimandato a Settembre quindi, al prossimo colloquio.

Urbanistica da rifare... Pisapia revoca il PGT di Milano

Il PGT approvato a febbraio 2010 dalla Giunta Moratti sarà revocato e riscritto. La Revoca riguarda la Delibera delle osservazioni avanzate da cittadini, associazioni e comitati. Quali?
Ne parlerò prossimamente in quanto sono in possesso di un documento emendato e praticamente respinto in toto dalla precedente Giunta, in cui alcuni contenuti sono interessanti, ma alcune di queste osservazioni sono anche forzatamente ideologiche, prive di quella visione generale ed incentrate sulle indicazioni di nuclei di interesse che si manifestano come "diffusi" ma in realtà così non sono.
Vero è che l'attuale PGT non esprime le linee strategiche della nuova maggioranza e al tempo stesso possiamo mettere da parte i risvolti legali perchè i diritti edificatori si costituiscono dal momento della pubblicazione del PGT.
Ed era il contrario con i PRG, perchè in quel caso era già l'Adozione a rendere concorrenti da subito la doppia normativa (prg vigente e prg adottato), e imponendo conseguentemente la doppia "verifica" dei parametri e degli indici urbanistici.
Con i PGT la Regione Lombardia ha previsto un iter differente, quindi condivido la lettura dell'assessore all'Urbanistica in tal senso, e assicura l'assessore De Cesaris: "Non è un passo indietro ma un passo avanti sia urbanistico sia giuridico: sul PGT pendono infatti due ricorsi al Tar (uno del suo studio - ndr) del tutto fondati, la revoca, quindi, accellera l'iter" e "(...) pubblicare il PGT e subito dopo avviare il procedimento della variante avrebbe significato consentire al piano di esplicare tutti i suoi effetti, dando a terzi il diritto di operare già durante la discussione della variante. In questo modo la città si sarebbe davvero paralizzata". Vero.
E comunque arriveranno ricorsi a pioggia ma, politcal scorrect, credo più promossi dalla minoranza per dare battaglia oltre i confini dell'aula di Palazzo Marino che per centrare l'obiettivo, quello di dare un nuovo Piano alla città di Milano.
A questo punto chiediamoci perchè l'ex-assessore Masseroli non portò in Adozione definitiva il PGT tanto adorato: solo perchè mancavano alcune correzioni grafiche sulle quali l'ufficio di Piano stava lavorando da mesi?
Come sempre accade sotto elezioni a Milano sono state fatte correre tutte le imprese che avevano cantieri aperti per la città in modo da presentare agli elettori una città rinnovata, ma perchè proprio sul PGT l'empasse?
Forse una mezza verità è che Masseroli non voleva portarlo a compimento perchè se si portava il PGT alla pubblicazione le DIA (e SuperDIA) in itere (quelle depositate da meno di 30 giorni e non ancora giuridicamente valide, se non alla scadenza dei 30 giorni) andavano in contrasto con le nuove norme del PGT.
Quanti sarebbero stati allora i contenziosi (sotto elezioni)?
Questo è un problema che ricorre e ricorrerà in tutte le Amministrazioni quando giungeranno alla pubblicazione definitiva del Piano.
La cosa assurda è che ogni volta che cambia la guida di una città con i PGT è tutto da rifare, nonostante i buoni propositi.
L'assessore De Cesaris precisa: "entro il 2012 presenteremo un piano rivisto e corretto, poi il piano che questa giunta sogna", ma il termine ultimo per l'approvazione del PGT è il 31 dicembre 2012, sempre che la Regione Lombardia non legiferi l'ennesima proroga per dare il solito aiuto ai Comuni che ad oggi non hanno ancora un PGT, diversamente si prospetta il commissariamento, altro fronte di scontro politico a questo punto. Sono curioso di sapere cosa intenderà fare il prossimo governatore della Regione Lombardia, che non sarà più Formigoni, per evitare di commissariare circa la metà dei comuni lombardi.

lunedì 4 luglio 2011

PADERNO D.NO: LE LINEE GUIDA DEL PGT

In discussione in Commissione Territorio, presto in consiglio comunale, sembra il 12 luglio 2011.
Le Linee guida dell'Assessorato all'Urbanistica sono già uno schema di delibera e nonostante in premessa si richiami la LR12/05 e i tre livelli di costruzione del PGT (Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole), nel seguito non si evincono mai degli indirizzi chiari e precisi di ognuno dei tre documenti.

Il Documento di Piano è lo strumento che indica quale sarà la politica Urbanistica dei Suoli e in questo senso si trovano solo due spunti, non molto significativi per una città come Paderno Dugnano, e soprattutto ripensando all'attacco perenne al territorio che la città sopporta (male) vuoi per la presenza di industrie insalubri o a rischio di incidente rilevante o per le infrastrutture che fanno della città un crocevia di mobilità poco dolce, molto amara.
Gli spunti sono "i centri storici" (con il ri-design del centro cittadino e l'apertura di nuove attività commerciali, il recupero delle vecchie corti, gli edifici e i luoghi storici della città, e il "piano estetico della città") e l'accettazione dell'uso dell'auto come abitudine e necessità per rivedere il sistema della viabilità e dei trasporti.

Bogani, sono preoccupato.
Se fossi il tecnico che deve prendere questo fardello, rinuncerei all'incarico.

Mortificare qualsivoglia analisi del territorio con due riduzioni di tale portata è da riconsiderare.
L'indagine conoscitiva, e le conferenze di VAS, porteranno forse l'amministrazione a rivalutare questi aspetti, sperem.
Insomma è possibile che nel 2011 Paderno Dugnano abbia più bisogno di un Piano del Colore, come ci ha suggerito quella "cima" dell'architettura contemporanea deputata al gradiente cromatico anzichè allo studio dei fenomeni sociali legati alla qualità della differenza (anche del colore), non credo proprio.
Restaurazione o progresso al confronto.
Neanche a Milano si può citare un argomento simile senza sentire inveire la Presidentessa dell'Ordine degli Architetti e vederla strapparsi i capelli, insomma si può dire che Paderno D.no è come Siena, promuovendo un modello di città monocromatica?
E quale sarà il colore in voga quest'anno?
Suvvia esiste già la Commissione Paesaggio che opera le valutazioni morfo-tipologiche, e le scelte di materiale e colore.

Ecco l'elenco esaustivo delle linee guida:
1. La qualità dell'abitare
2. L'uso del suolo
3. I centri storici e la città
4. I servizi di quartiere
5. La mobilità
6. L'ambiente
7. Le attività commerciali e produttive
8. Il Verde

Prossimamente pubblicherò ogni capitolo con i contenuti espressi nelle Linee Guida.

Mi permetto di dire che si potevano trovare almeno due modelli di città da suggerire per il raggiungimento dell'obiettivo.
Pensando ai caratteri morfologici del territorio di Paderno, il primo modello, analizzando la evidente frammentazione del tessuto consolidato in 7 quartieri, poteva chiedere agli estensori del PGT di valutare un progetto di coesione e sviluppo, si, ma orientato lungo delle direttrici forzate (anche per evitare ulteriori urbanizzazioni fuori controllo e in ogni direzione), un modello di città "a stella", con ramificazioni vitali verso le due grandi emergenze paesistiche: il Grugnotorto e il Parco del Seveso, senz'altro da sviluppare.

In antitesi un'altro modello urbanistico potrebbe essere quello di immaginare una sorta di "città arcobaleno", con sette quartieri e sette colori... per marcare le differenze e valorizzando le peculiarità di ogni quartiere.
C'è un'altro modello della città, ma sempre perseguibile.

Se l'obiettivo primario (vedi allegato 1 "linee guida del pgt di Paderno Dugnano") "è quello di ricostruire quel tessuto sociale, quello spirito di comunità e di appartenenza che si è smarrito in questi anni" su cosa dobbiamo lavorare?
Il Piano dei Servizi in questo senso è centrale, eppure non trovo alcuna indicazione in tal senso in questo documento si parla genericamente di servizi di quartiere, trattando temi come la riqualificazione (urbanistica?).

CUSANO MILANINO: E' SCADUTO IL BANDO PER IL FOTOVOLTAICO IN PROJECT FINANCE

Eccolo, non vi ho fatto aspettare molto.
Dal sito del Comune di Cusano Milanino

"Realizzazione di una rete di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici comunali"

In attuazione al programma dell’ente di operare in un ottica di potenziamento dell’efficienza energetica nonchè di contenimento dei costi, è intenzione di procedere all’affidamento tramite concessione ex art. 153 del D.Lgs 163/2006 (Project Finance) della progettazione, realizzazione e gestione funzionale ed economica di una rete di impianti fotovoltaici sulle coperture di alcuni immobili comunali (scuole ed edifici pubblici) per un investimento presunto di € 2.060.640,00 a totale carico del soggetto privato.

L’estratto del bando di gara è stato pubblicato sul n. 42 del 8 aprile 2011 della Gazzetta Ufficiale Italiana.

Scadenza presentazione offerte ore 12.00 del 13 giugno 2011

Cliccando su questo Link troverete:

bando di gara
studio di fattibilità
disciplinare di gara
allegato 1 dichiarazione
allegato 2 offerta economica
allegato 3 presa visione

PISAPIA: COSI' CAMBIEREMO IL PGT...

"Cominceremo dalla casa per combattere il carovita"
E a Milano tutto costa, e di più, come ci fa sapere l'ISTAT.
Sul Commercio:
Nel breve periodo Pisapia intende valorizzare i mercati di zona "portando sui banchi i prodotti a chilometro zero coltivati nelle campagne attorno alla città" per poi "aiutare lo sviluppo dei Gas, i gruppi di acquisto solidale, non con incentivi economici ma dando loro degli spazi".
Ma a pesare sul bilancio familiare in primis è la casa.
E sulla Casa:
il nuovo sindaco dichiara guerra agli alloggi sfitti e indica la sua ricetta: "più housing sociale e la salvaguardia delle zone agricole" per rispondere alle reali necessità dei cittadini.
Dopo il Piano Casa, il Pane a Casa... e quindi saranno circa 2.000 gli alloggi di proprietà comunale che andranno sul mercato; non c'è che dire un discreto modo di fare cassa, anche se l'affitto degli alloggi dovrà essere calmierato, poi quello che in verità si prospetta lo dice chiaramente l'assessore Lucia Castellano: "Faremo quello che è scritto nel programma di Pisapia, anche a costo, sembra di capire, di vendere qualcosa del patrimonio immobiliare oggi sfitto o, almeno, di portare gli affitti delle case in pieno centro al livello dei canoni di mercato".
Quindi ritorna centrale la solidarietà sociale.
Chi più ha più paga, chi meno ha meno paga, ma è necessario anche attivare la macchina dei controlli sul territorio per valutare le reali condizioni dei "nullafacenti" (per il fisco) con alloggio in centro e non solo.
"Impediremo che il Pgt resti così com’è, serve più housing sociale per venire incontro ai problemi economici dei cittadini", ha detto il sindaco Pisapia, ma è lo zio (ormai) del PGT Carlo Masseroli, che dice: "Credo che il sindaco, prima di decidere cosa fare del Pgt, dovrebbe leggerlo. Scoprirebbe così che la sua strategia — housing sociale e valorizzazione dei terreni agricoli — è già tutta scritta in quel piano. Se invece vuole davvero cambiarlo ci spieghi come, perché finora non è stato ancora detto".
E in verità è tanto, ma non è abbastanza. Il PGT è uno strumento complesso, non è neanche solo Housing sociale.
Mi aspettavo un provvedimento estensivo, per la collettivitià, non solo per chi si sta per mettere alla ricerca di una casa a Milano.

Mi chiedo poi cosa intenda dire Pisapia con: "valorizzare i terreni agricoli".
Se si intende associare il significato "Risorsa" al valore agricolo, si sta per commettere un errore, perchè una Risorsa è qualcosa cui attingere nel momento del bisogno, oppure da tutelare, al tempo stesso.

Da Wikipedia: "Con il termine risorse naturali si intendono le energie, i mezzi, le forze ambientali e biologiche che sono proprie del nostro pianeta e che opportunamente valorizzate sono in grado di produrre ricchezza".

Chiarire prego, che ricchezza si vuole trarre dalla valorizzazione dei terreni agricoli?

sabato 2 luglio 2011

SOLARE TERMICO: E' in arrivo un Conto Energia

Il Governo, attraverso la voce del sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia ha promesso che entro l'estate si concretizzeranno due decreti legislativi dedicati all'energia.
Si tratta della istituzione di un Conto Energia per il Solare Termico simile a quello varato per il Solare Fotovoltaico; e il lancio di un nuovo Piano per promuovere l'efficienza energetica a tutto campo, nell'industria e nelle abitazioni.
Secondo Saglia, ospite di un convegno presso la Bocconi, le potenzialità dell'Italia nel solare termico sono superiori a quelle del Fotovoltaico, "il calore da fonti rinnovabili è quello che darà il maggior contributo per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 - sottolinea Saglia - e il piano del Governo prevede che le rinnovabili elettriche dovranno passare nel 2020 dagli attuali 5 milioni di barili di petrolio equivalenti a 8,5 mentre le rinnovabili termiche dovranno passare da 3,2 a 10,4 milioni di barili di petrolio equivalenti".

Expo e concorsi, 3 anni dopo solo appalti integrati - Il punto dell'Ordine Architetti di Milano

"Sono passati più di tre anni da quando Milano ha conquistato Expo vincendo la sfida con Smirne sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.
Si iniziò subito a parlare di opere pubbliche da eseguire in funzione di questo evento: ambiziosi progetti territoriali che Expo avrebbe lasciato in eredità a Milano nel 2016, riqualificando l’immagine e la percezione nel mondo della nostra città e del suo territorio.

Siamo, si spera, tutti d’accordo che l’architettura è un bene pubblico primario e perciò soggetto alla tutela dello Stato. Ma il rispetto della qualità deve essere garantito in primo luogo nelle fasi di progettazione e di programmazione di ogni attività di trasformazione edilizia, e in questo processo i professionisti possono e devono avere un ruolo fondamentale come portatori di conoscenza, di metodologie e di procedure in materia, così come è fondamentale il contributo delle imprese, portatrici di tecnologia, know-how, esperienza e innovazione.

A settembre 2009 la Consulta degli Architetti propose per i manufatti architettonici 15 aree di possibile concorso di progettazione che dopo qualche mese si ridussero a 8, secondo un programma che si sarebbe sviluppato da settembre 2010 a giugno 2011 e che fu presentato in occasione di una serata che si è svolta all’Ordine degli Architetti sul tema “Expo: architettura e concorsi”
Si è arrivati invece alla conclusione che i concorsi di progettazione programmati, a causa di tristemente note procedure d’urgenza, erano stati accantonati a favore di una più agile procedura identificata nell’appalto integrato.

Dopo aver pubblicato la notizia, Società Expo, forse pensando che la decisione sarebbe risultata piuttosto impopolare tra i professionisti, chiese all’Ordine di Milano collaborazione nella stesura di bandi affinchè avessero caratteristiche tali da “consentire una estesa partecipazione creativa, qualità architettonica e coinvolgimento dei giovani”. In particolare ci chiesero di contribuire alla “definizione di criteri di selezione che tutelino i professionisti, privilegino la qualità del progetto sull’offerta economica, che lascino libertà e discrezione ai progettisti e che introducano un punteggio legato alla reale partecipazione di giovani”
Era il novembre del 2010 e, sulla base del fatto che l’appalto concorso non era soddisfacente né per le imprese né per i progettisti e che Expo avrebbe potuto essere l’occasione per formulare e utilizzare nuove procedure assumendo un ruolo innovatore e di sperimentazione nel panorama istituzionale del paese, insieme con Assimpredil presentammo a Società Expo una bozza per un nuovo tipo di bando che avrebbe potuto risolvere alcune criticità insite nelle procedure esistenti oltre che consentire la massima partecipazione dei progettisti, la scelta sulla qualità del progetto e non sull’offerta economica e rendere possibile alle imprese di partecipare con un impegno economico ridotto.

Nonostante l’interesse dimostrato da Società Expo sui contenuti della nostra proposta, abbiamo dovuto constatare che purtroppo è mancata la volontà di proseguire insieme la strada per costruire gli indispensabili approfondimenti tecnici che avrebbero potuto definire un nuovo assetto normativo che mirasse concretamente all’interesse collettivo e che avrebbe favorito la crescita di professionalità attraverso criteri di selezione trasparenti e favorevoli alla qualità dell’architettura, all’accesso delle nuove generazioni, alla partecipazione delle imprese.
Sostanzialmente la nostra proposta è stata considerata inapplicabile in quanto contenuta nel Codice degli Appalti in due articoli diversi.

Nella seduta n. 489 del 21 giugno 2011, su proposta dell’On. Pierluigi Mantini, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno collegato al Decreto Sviluppo che impegna il Governo ad assumere le misure idonee affinchè il modello procedurale da noi proposto possa essere utilizzato per le opere di Expo 2015.

Questo ci sembra confermare il valore del lavoro fin qui svolto e ci convince ulteriormente della necessità di proseguire nella direzione di una proposta che, nel rispetto dell’efficienza e della concorrenza, garantisca la migliore qualità del progetto di architettura il rapido espletamento della procedura di aggiudicazione e favorisca la sicura e celere esecuzione delle opere.

Continuiamo a credere che il concorso sia una insostituibile occasione per promuovere la qualità dell’architettura, per stimolare la committenza ad assumere un ruolo attivo per migliorare la qualità degli interventi pubblici, per contribuire concretamente ad avviare una svolta radicale nei criteri di gestione del territorio, restituendogli quella riconoscibilità che oggi ha certamente perduto".

A quando la riforma della professione?

CO-GENERAZIONE A PADERNO !?!! ...DIETROOOFRONT ...

E' un ordine.
Per l'amministrazione Alparone, quella della settimana scorsa sarà una settimana da dimenticare.
La giunta portava in discussione al Consiglio Comunale un punto, il numero 13, in cui si trattava la "Concessione di un servizio di pubblica utilità: teleriscaldamento – indirizzi per la realizzazione di impianti nel territorio comunale".
Le opposizioni hanno chiesto di discutere il punto in altra seduta, rinviandolo ma per trattare l'argomento con la cittadinanza, Alparone ha risposto di no, facendo venire il mal di pancia a tanti consiglieri.
L'assessore Tonello, giunto il momento in cui doveva giustificare questo "servizio di pubblica utilità" ha minimizzato dapprima giustificando la equivalenza tra i render (modelli tridimensionali fatti a computer) e le immagini che circolavano sul web, poi cercando di fornire rassicurazioni circa il livello di approfondimento che questa delibera rappresentava.
Una lotta tra "scatoloni" quindi che secondo l'assessore poteva portare ad una valutazione (paesistica) analoga tra quello cui era destinata l'area (ASILO) e quello cui si vorrebbe destinarla oggi (IMPIANTO).
Peccato, mi era anche simpatico il ricciolo ribelle, ma di fronte a tale vuotezza colgo le sue parole come un monito: "siamo su due piani differenti", direi... due pianeti!
Quindi, per la cronaca, potete riscontrare su internet facendo una minima ricerca, che esistono impianti di tri-generazione che fanno anche qualche cosa in più degli impianti di co-generazione. Perchè i politici si innamorano della prima soluzione come fosse l'unica e divengono inamovibili fino a fare scelte sconsiderate?
Nella sua esposizione Tonello, presentando i vantaggi di questo innovativo(?) impianto che, dobbiamo ripeterlo, produce una energia che NON rientra tra le fonti energetiche RINNOVABILI, ma tra quelle ASSIMILATE, non considera il fatto che all'interno di un ASILO ci siano solo dei bambini, mentre nell'impianto di cogenerazione ci sarebbe un motore a combustibile che produce energia elettrica.
Il calore della combustione (recuperato) verrebbe utilizzato per scaldare un liquido che circola in tubazioni poste sotto il piano stradale, tubazioni utili per portare l'energia termica alla città (o meglio a chi si vorrà/dovrà allacciare).

Su questo punto mi soffermo, ma per dare un contributo, ed in tal senso vorrei fare delle proposte, anzichè stare a guardare.
Bene, cari amministratori siate voi a guardare, ma guardatevi attorno.
Non in cerca di impianti di co-generazione a destra e a manca, per verificare se il fumo che esce dai camini è trasparente o semibianco e se può essere più o meno profumato; la gita a Cinisello, evitatela, non arrivereste facilmente a destinazione con tutti i cantieri stradali che ci sono per il teleriscaldamento!
Ci sono migliaia di cittadini che si sono mobilitati a Cinisello già nel 2008, commercianti e residenti sofferenti ed incavolati neri.
Fate meno strada, fermatevi in quella località che si chiama Cusano Milanino.
In quel di Cusano Milanino una nuova amministrazione del 2009, il cui Sindaco chiamasi Ghisellini, come primo tra altri provvedimenti scelse (ed ha scelto) in modo inequivocabile quale potesse essere La Soluzione per portare a zero la spesa energetica dei fabbricati comunali.
Si è chiesto cosa potesse fare per fronteggiare le armate dell'Enel e dell'A2A che con rincari a tutto spiano sarebbero arrivate a svuotare le esangui casse comunali in un paio di anni.
E cosa ha fatto il sindaco Ghisellini?
Ha pensato di installare un inceneritore?
Ha pensato di installare dei co-generatori?
Ha per caso immaginato di lasciare ad una società privata la realizzazione degli impianti e la gestione dell'energia?
Il sindaco (di centro destra, con una lista civica) Ghisellini, un giovanotto classe 1935, nato in Libia, e dalle idee moderne, ha portato al Consiglio Comunale uno studio di fattibilità, in cui è chiaramente espresso che per contenere la spesa (quella che per Paderno D.no ammonta ad oltre 2.800.000 €/anno) energetica ed azzerare la voce passiva nel bilancio comunale, si doveva trovare una soluzione pronta, che fosse rapida e lo ha fatto con l'energia rinnovabile.
Come ha fatto questo giovanotto dell'altro secolo?
Lo studio di fattibilità sostanzialmente dice: "concedo tutti i tetti dei fabbricati comunali (incassando la tassa di occupazione?) per far installare ad un investitore, impianti fotovoltaici. Gli impianti possono essere sovradimensionati rispetto al fabbisogno del fabbricato stesso, ma l'investitore guadagna i proventi del conto energia ed io ho le bollette a ZERO, subito". Non so a che punto sia questa operazione, verificherò presto.

Il sindaco Alparone, classe 1967, nato a Catania, dopo una ferma contestazione dei cittadini e di alcuni consiglieri di maggioranza, nel suo consiglio comunale ha mosso una arringa contro se stesso e se qualche ora prima il punto in discussione non era rimandabile poi ha deciso di ritirarlo per discuterne con i cittadini, ovvero quando si è accorto che il numero legale era al limite, come hanno osservato giornalisti e blogger. Un bel dietro front? Non credo proprio, piuttosto una mossa abile.

Fuori dal comune mi sono soffermato con un giornalista locale ho notato due persone che erano piuttosto seccate dall'esito della serata ed ho sentito un commento che credo significativo. Erano due persone che non conosco, ma una di queste aveva un fascicolo sotto al braccio (forse era l'interessato del "mandato esplorativo"?).
Uno diceva all'altro: "non ti preoccupare lo porteranno al prossimo consiglio comunale".
Magari non c'entra nulla, ma perchè c'è qualcuno che si deve preoccupare se il consiglio comunale non approva questo impianto d'avanguardia per Paderno Dugnano?
Se siamo all'anno zero (alle linee guida) chi è (se davvero c'è) l'interessato alla realizzazione dell'impianto?
Non dovrebbe essere anche indetta una gara ad un certo punto, o è un soggetto già individuato dalla amministrazione quello che dovrebbe intraprendere?
Qualcuno verificherà, e ci sono le commissioni per farlo, ma non solo.
Io però proprio non me lo spiego.

Anche perchè (e qui lo dico dal punto di vista dell'urbanista) anomala è la ipotesi di inserire un impianto in un'area a standard, ma questo dovrebbe saperlo anche l'assessore all'urbanistica. Ne avranno discusso in commissione territorio?

Insomma quella padernese è una giunta giovane, e lo sono moltissimi consiglieri comunali, peccato che le soluzioni che va proponendo l'amministrazione siano vecchie, più di quelle di Ghisellini, anzi più di Ghisellini (non me ne voglia).

mercoledì 29 giugno 2011

SEGNALAZIONI: LA CO-GENERAZIONE DA BIOMASSA



Il più completo e aggiornato Manuale in materia di SISTEMI A BIOMASSE.
Per la scelta, la progettazione e la redazione di un progetto completo degli aspetti ingegneristici ed economici necessari per la valutazione dell'investimento, di impianti di generazione di calore ed elettricità (co-generazione).

Il testo è una novità di Luglio 2011 ed esce con allegato il Software BioSim_Pro 1.0, che è un simulatore economico di Biomassa.
Il programma è utile per il dimensionamento e l'analisi economica di impianti a biomasse che in relazione al costo di investimento, al tipo di finanziamento richiesto, al tipo di regime contrattuale con il GSE, alla tipologia dell'impianto, e ad altri moltissimi fattori tecno-economici, genera un documento di sintesi con l'analisi economica dell'investimento.

lunedì 27 giugno 2011

Il PGT scuote la politica - Monza è quasi al collasso, ma Paderno D.no tira fuori le "linee guida"

Ne avevo parlato (scritto) lo scorso 8 giugno, in un post (qui), che la situazione attorno al PGT di Monza non era ordinaria amministrazione.
Il Consiglio Comunale è stato occupato lo scorso 7 giugno 2011, da alcune opposizioni locali.
Si trattava e si tratta la Variante al PGT, per una città che nel suo futuro vedrà un incremento molto significativo delle volumetrie, con il nuovo Piano di Governo del Territorio e che diversi soggetti e rappresentanze locali chiedono di modificare.
Non da ultima torna alla cronaca la questione della Cascinazza (sapete tutti di cosa si tratta). Ed è di ieri un post a tema, scritto su PadernoForum, blog giornalista padernese Carlo Arcari, cui vi rimando per la approfondita cronaca.

E' inutile che anche io riprenda il tema monzese, se non per rilanciare la questione PGT per Paderno Dugnano.
A fine luglio saranno selezionati i professionisti, e l'Amministrazione locale ha deciso di "allargare" le maglie del bando, spostanto la data di consegna per le offerte dei professionisti.
Era naturale, l'importo proposto per le prestazioni previste, come avevo già avuto modo di scrivere, mi sembrava molto sotto la Tariffa Professionale, e questo non è il motivo per cui io non me ne interessi, piuttosto vorrei riflettere con voi sul fatto che il numero di esperienze, dato utile per qualificare i professionisti, scenda a n°2 PGT.

L'estate è calda si sa, ed anche a Paderno è arrivato il testo delle Linee Guida in Commissione Territorio, con l'elenco dei desiderata per il PGT di Paderno Dugnano.

Quindi, a presto... con la lista della spesa.

venerdì 24 giugno 2011

I MACRO COMITATI di M. Negrisoli: "Il problema sta a monte"

Facendo fatica ad inserire un commento interessante sul mio blog, Massimo NEGRISOLI, noto Blogger padernese, esco con questo Post per condividere, come mi ha chiesto di fare, il suo pensiero, avendolo io pubblicamente tirato in causa per un vecchio suo post in cui parlava di partecipazione, comitati e non solo.

Eccolo:

"Il senso del mio post al quale ti riferisci non era infatti contro la nascita di nuovi eventuali comitati, quanto piuttosto al fatto che il troppo stroppia e
alla fine esagerare può risultare controproducente disperdendo energie,
finalità e obiettivi, ... annacquando il tutto.
Ti faccio l'esempio del fachiro che se cerca di stendersi su un singolo chiodo viene
'infilzato' come tutti, mentre aumentando il numero degli spilli, la
pressione viene distribuita e il corpo sostenuto. Scomodo sicuramente,
ma non incisivo e efficace quanto il singolo chiodo.
Insomma, se si continuano a verificare condizioni tali da motivare la nascita di
comitati converrai che il problema sta a monte e probabilmente, usando
un tuo passaggio, questo modus operandi non sembra essere il più
giusto.
Probabilmente a questo punto andrebbero identificate altre
strade. Io convengo sempre sulla necessità di un maggiore impegno,
coinvolgimento e responsabilizzazione dei consigli di quartiere, il cui
compito sarebbe anche quello di operare come tramite tra cittadini e AC
veicolando il malessere e l'avversione dei primi verso decisioni della
seconda.
So che ovviamente è stata fin qui lapalissiana la totale avversione al decentramento e quindi, invece di numerosi comitati varrebbe forse maggiormente l'istituzione di macrocomitati che si sostituiscano al meccanismo dei consigli di quartiere.
In questo modo pochi collettori di energie, cittadini volonterosi, competenze e
contatti potrebbero tranquillamente sostenere la protesta cittadina
contro decisioni ritenute dannose e veicolarla all'amministrazione.

Queste sono solo due idee buttate lì al momento ma potrebbero emergere
altri approcci magari più validi ed efficaci.
Insomma, sospetto che in questo caso non valga più il detto: due is meglio di uan ma viceversa.

Poi che nessuno tocchi l'espressione assolutamente democratica dei
comitati se viene ritenuta maggiormente efficace e corretta
".

Interessante, ma i "macro-comitati" non sono una rappresentanza più estesa della comunità locale? Un comitato, spontaneamente nasce in merito ad un problema e lottando per una specifica risoluzione, mentre chi si occupa di più questioni prende un'altra forma, talvolta quella dell'associazione (partitica o a-partitica), come previsto dalla costituzione, a volte quella del movimento o del circolo.
Insomma i cittadini, anche quelli che non sono sempre attivi (se non in occasione delle elezioni), comunque leggono, ascoltano, seguono le vicende del territorio locale, e poi giudicano, con l'espressione democratica del voto, se la gestione politica-amministrativa, per le questioni locali, lo ha danneggiato o soddisfatto, e questo accade (o dovrebbe accadere) al di là delle ferme posizioni ideologiche.
Gli eletti naturalmente hanno un ruolo che gli è giuridicamente riconosciuto, ma c'è anche chi NON desidera sentirsi un "eletto" eppure partecipa e contribuisce, comunque incidendo sulla politica locale.
Quello che muove questi movimenti (scusate la ripetizione) cosa è se non il senso della Comunità?