mercoledì 6 aprile 2011

MOBILITA' SOSTENIBILE ...siamo Giovani Forti e Fantasiosi


Nostalgia canaglia... oppure follia estrema ?

Quale mobilità si possa considerare "sostenibile" oggi, oltre alla solita bicicletta?


Saremo tacciati di pura follia o forse derisi, ma chi oggi è pronto a cambiare sistema ed in modo deciso deve rompere ed irrompere rispetto ad una visione meramente conservatrice.

Ed è proprio nel momento in cui si recupera una idea e la si rivede con altra ottica, o da un diverso punto di vista, che si da nuova vita alle cose.

E' nel processo creativo un assunto generale che porta, ed ha portato, a realizzare le migliori opere, ed il secolo appena trascorso lo dimostra.

Consiglio quindi una visita al museo del Novecento a Milano.

E ripensando a Lucio Fontana, pittore e scultore nato in Argentina e vissuto in Italia, le cui opere sono esposte al Museo del Novecento, posso raccontarvi che questo artista, unico, anzichè dipingere la tela considerò l'azione del soggetto nei confronti del supporto, la tela appunto, per creare la sua arte.

Cercava di rappresentare uno spazio, come tanti altri artisti, ma come è noto riuscì ad andare "oltre" il dipinto, e con i famosi tagli sulla tela, creando fenditure, fori, in cui cercare un'altra dimensione oltre a quella solita, nota e tri/bi-dimensionale che ci propone ogni quadro; e mi viene così da ripensare al dirigibile.

Non è casuale, ed avevo già da tempo preso spunto da alcune riflessioni, ed in particolare aiutando alcuni studenti per una tesi in Architettura.

Questo gruppo di studenti che cercava di applicare un principio, quello attuale della mobilità sostenibile (concetto della nostra epoca, in cui abbiamo quasi raggiunto l'apice del congestionamento della mobilità) con soluzioni semplici, anche nuove, ma riproducibili.

Diedi l'input della rivisitazione del dirigibile come mezzo di trasporto, ma non ne conosco l'esito.


Il dirigibile è un mezzo di trasporto (aereo), dotato di un sistema propulsivo, e costituito da una forma oblunga realizzata con strutture (quelli attuali) in alluminio, che tengono il pallone che al suo interno ha un gas, l'elio, che, lo sanno anche i banbini, è più leggero dell'aria.


Mi chiedo quindi quanto possa essere difficile impegnare i ricercatori del Politecnico per rivisitare e/o trasformare oggi quello del dirigibile in un sistema di comunicazione intermodale rispettoso del territorio.

La Regione Lombardia preferisce l'elicottero, ma andrebbe fatta una valutazione attenta sui costi e benefici delle due soluzioni, in parallelo.


Gli eliporti, in buona sostanza necessitano di aerostazioni e di "spazio aereo", oltre che di sistemi di interscambio come parcheggi e/o linee di trasporto metropolitano.

E molto difficile immaginare che questo costrutto sia economicamente sostenibile.




Le aerostazioni per Dirigibili non abbisognano di spazio a terra, se non per "punti".

E' necessario individuare i punti (magari in prossimità di sistemi di trasporto già esistenti) nodali dove creare dei piloni o delle torri, dotate di ascensori e scale, o poco più.

1. Il sistema di collegamento "per punti" è molto semplice, le piattaforme di sosta sono di dimensione contenuta (vedi in foto il pilone di Vadso in Norvegia), non necessitano di vere e proprie aerostazioni e quindi non sono invasive nel territorio anche dove urbanizzato, come gli aereoporti.

2. Sono presenze del passato e quindi ben identificabili nella memoria collettiva (nonostante la storia riporti anche di tragici incidenti - vedi l'hindendburg - per lo più dovuti all'utilizzo di gas pericolosi come l'idrogeno), e oggi la tecnologia ha portato a soluzioni sicure ed attualmente in uso, nei paesi del nord. E' il caso di Londra ad esempio dove un dirigibile consente di muoversi dall'alto e con estrema facilità, ad una velocità anche importante, oltre i 130 km/h c.ca.

Oggi stiamo assistendo ad un conflitto continuo tra la società civile e gli amministratori (nostri delegati) che spesso operano scelte sul tema delle infrastrutture che vanno in direzione contraria alle reali necessità della gente, ed ho pensato così, di proporre una alternativa "sostenibile" al desiderio così forte di creare complicazioni e tensione sul territorio con la rete di aerostazioni per il trasporto elicotteristico in vista di Expo2015.

Guardiamo al passato, ma in chiave moderna, ri-funzionalizzando anche un mezzo di trasporto inconsueto come il dirigibile; strano, forse, ma comunque molto valido.



Trovo anche strano il fatto che per i 150 anni dell'unità di Italia nessuno abbia pensato di ricordare il Generale Nobile, autore di alcuni progetti diversi di aerostati, tra cui il famoso NORGE, primo dirigibile a raggiungere il Polo Nord.

Viaggi epici, di un altro secolo certo, e che oggi non significano più nulla ai giovani, mentre invece hanno rappresentato esperienze umane, uniche.

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