venerdì 8 agosto 2014

RUBRICA PROGETTI - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI GIARDINI

Jardins de Métis / Reford Gardens




Dal 28 giugno al 28 settembre 2014 si tiene in Nord America il Festival Internazionale dei Giardini, riconosciuto come uno degli eventi più importanti del suo genere ed uno dei più importanti festival del giardino nel mondo.

Dal 2000, più di 900.000 visitatori hanno esplorato i 110 giardini creati da oltre 220 designer provenienti da 15 paesi.



Il Festival è un forum per l'innovazione e la sperimentazione ed una vetrina per la partecipazione di designer esperti in varie discipline, oltre che luogo di incontro per gli amanti di giardini contemporanei e di design.
L'evento offre uno spazio unico per coloro che sono coinvolti nel rinnovamento di questa forma d'arte, dando ai visitatori la possibilità di scoprire spazi di ispirazione passando per le arti visive, architettura, design e paesaggio.


martedì 5 agosto 2014

LEGAMBIENTE CONTRO IL PGT A CINISELLO B

Ricevo e pubblico questa notizia.
A Cinisello Balsamo Legambiente ha impugnato il PGT e ricorre al Presidente della Repubblica, criticando l'amministrazione cinisellese, rea di aver pianificato trasformazioni del territorio che andranno a deprimere ulteriormente il suolo.

Personalmente ho qualche riserva, in merito alla interpretazione di questa presunta ulteriore "occupazione di suolo", o per lo meno andrebbe fatto un bilancio sulla totalità di questi interventi per capire.

Non che Cinisello sia un Comune esemplare da questo punto di vista, risultando edificato per circa il 75% contrariamente al limite del PTCP, previsto nel 55% per la Provincia di Milano, ma radere al suolo aree dismesse, in larga parte coperte da edifici dismessi, che la produzione non andrà mai più ad occupare in una società fatta di servizi e di tanto altro nulla, riadattarne il 50% a verde ed edificare sulla restante parte per me, ma non solo per me, significa recuperare il 50 % delle parti di territorio oggi costruite!

Avevo presentato una proposta al PGT di Paderno (qui), peraltro non accolta, ossia l'inserimento della verifica di un indice, l'ICS, l'indice di Consumo di Suolo per verificare se i piani che verranno rispetteranno questo rapporto massimo e rappresenteranno realmente una inversione di rotta.
A Paderno questa proposta non deve esser piaciuta, ma a Cinisello qualcuno ne poteva fare tesoro.

Non c'è solo questo ovviamente, ma vedremo meglio di cosa si tratta.
Intanto pubblico il comunicato di Legambiente.

"Legambiente ONLUS ha deciso di impugnare lo strumento urbanistico di
Cinisello Balsamo (MI) in quanto racchiude una tale quantità di
contraddizioni e negatività in tema di salvaguardia dell'ambiente, da
renderlo "un esempio" di quanto una buona Amministrazione Locale non
deve proprio fare.

Questa città è urbanizzata per il 74% del proprio territorio, è
circondata su tre lati da autostrade e superstrade urbane sulle quali
transitano ca. 250.000 veicoli/giorno, vi vivono oltre 74.000 persone
con una densità di 5.668 abitanti per Km² (tra le più alte d'Italia),
registra un elevatissimo inquinamento atmosferico ed acustico (tra i più
alti d'Europa), presenta un elevato numero di appartamenti vuoti, ha un
trend abitativo in decremento nonostante circa 5.000 nuovi appartamenti
costruiti negli ultimi 13 anni, ha poche piste ciclabili per di più
disegnate sull'asfalto e ha un trasporto pubblico che si è
progressivamente ridotto negli ultimi anni.

In un quadro così degradato e al limite della sostenibilità ambientale e
della vivibilità, l'Amministrazione Comunale non ha trovato di meglio
che pianificare un ulteriore consumo di terreni liberi e verdi,
continuare a cementificare con decine e decine di palazzi e nuovi
ipermercati, ridurre un parco pubblico per inserirvi un centro benessere
privato.

Se non verranno fermati grazie al richiamo del rispetto della normativa
vigente e da una forte azione sociale, continueranno l'aggressione al
territorio già fortemente compromesso portandolo al collasso. Sono
previste, con il nuovo PGT, edificazioni per altri 5.231 abitanti (che
potrebbero arrivare ad oltre 8.000) che si insedieranno in zone già
altamente inquinate per la presenza di concentrazioni in aria di
sostanze ad alto rischio di cancerogenicità secondo le recenti
indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nuovi palazzi vicini a infrastrutture ad elevatissimo traffico, nonché
altri ipermercati e centri commerciali per circa 140.000 m² che
attrarranno altre migliaia di auto aumentando ulteriormente l'inquinamento.

Noi sosteniamo che "Cinisello Balsamo è l'esempio di un Comune che ha
già abbondantemente oltrepassato il limite del 'game over' per quanto
riguarda le possibilità di occupazione di nuovo suolo: semplicemente, è
tale il livello di intensità urbanistica da non essere accettabile
alcuna espansione su suoli liberi. La priorità a questo punto non può
che essere quella di puntare a ripristinare condizioni di maggiore
sostenibilità, riducendo le superfici impermeabilizzate, creando nuove
aree verdi urbane, forestando aree libere e, contestualmente, avviando
in modo molto deciso una nuova stagione per quanto riguarda il settore
delle costruzioni, incentivando la riqualificazione anche a fini di
efficienza energetica e promuovendo ambiti di rigenerazione urbana in
cui ripensare anche i servizi di una città che deve essere in grado di
ridurre fortemente il ricorso alla mobilità privata".

Abbiamo tentato in tutti i modi di segnalare queste criticità in fase di
stesura, adozione e definitiva approvazione del PGT, producendo
documenti, memorie, osservazioni, pareri scritti ma nemmeno un metro
cubo di cemento è stato ridotto dalla proposta preliminare di PGT
discussa con la cittadinanza,

A questo punto non ci è rimasto che fare questo Ricorso le settimane
scentro i termini di scadenza di Legge per questo tipo di atti.

Un Ricorso al Presidente della Repubblica per l'annullamento del nuovo
PGT approvato dall'Amministrazione Comunale di Cinisello Balsamo e che
prevede, tra l'altro, la realizzazione di ulteriori nuove volumetrie
residenziali pari a diverse decine di palazzi alti 8 piani nella nostra
città. Non possiamo accettare tutto questo. Abbiamo in corso
collaborazioni e progetti in comune con l'Amministrazione, nel rispetto
delle differenze e delle comunanze che ci caratterizzano, ma non
possiamo non fare il nostro dovere per fermare questo PGT



lunedì 4 agosto 2014

SALTANO I FINANZIAMENTI PER LA SP46 RHOMONZA?

Che non si fosse fatto in tempo per il 31/12/2013 a fermare il finanziamento aggiuntivo dei 55 milioni di euro, inserendolo nella manovra finanziaria, confermando nei tempi la procedura e passando la palla al Ministero delle Infrastrutture Maurizio Lupi, prima DC poi Popolo della Libertà, poi di Forza Italia, poi di NCD, per realizzare il sottopasso tra Novate e Bollate lo sapevamo, ma che la Corte dei Conti mettesse in mora il Ministero delle Infrastrutture... dice tutto di come sia così ben "organizzato" lo Stato Italiano!

Un pachiderma e pure in letargo, in mano a gente immorale, che quando giura davanti al Presidente della Repubblica, probabilmente incrocia le dita, ecco l'Italia, un paese in grave declino.

Forse è solo confusione e non c'entra nulla il passaggio repentino tra schieramenti, oppure lo sdoppiamento di personalità e di appartenenza a gruppi e governi di ogni genere, fa si che si muova prima il braccio destro, poi il sinistro, poi quello di centro, poi ancora quello di sinistra, e poi ancora il destro, e così via, ma intenzionalmente, che sarebbe peggio.

Non che auspichi al velocizzare la procedura attinente la Rho-Monza, anzi, ma ne scrivo perché infastidito da come sia puntualmente dimostrato che il sistema Italia sia in grado di complicare l'esistenza in primo luogo ai cittadini e come ci stia portando rapidamente al Default.

Tornando al tema, mancare questo finanziamento vuol dire che il progetto del lotto ASPI arriverà sottoterra, in corrispondenza del tracciato Ferroviario, ma "congiungendosi" -non si sa come- con quello  che proseguirà fuori terra, come  previsto dal progetto di Serravalle.
Che pasticcio!

Eppure il "nostro" Renzie ha pensato bene di inserire nel decreto "Sblocca Italia"  il rifinanziamento di cui sopra, e così si prosegue, con altri ritardi però.

Ecco lo stralcio del provvedimento della Corte dei Conti, Delibera nr. SCCLEG/4/2014/PREV:

"Incombe al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti l’obbligo di provvedere alla revoca del finanziamento di 55 milioni di euro, ai sensi del comma 11 dell’art.18 del decreto-legge n.69 del 2013, per mancato conseguimento alla data del 31 dicembre 2013 delle finalità indicate dal comma 1 dell’articolo medesimo"

RHO MONZA, IL POST PIU' LETTO - UNA CRITICA ALLA POLITICA

Il pensiero critico stimola la lettura?
Bene, sono contento, dire allegro farebbe sorridere, ma lo scrivo lo stesso.

Vi pubblico questo stralcio di google sulle statistiche degli accessi a questo Blog.
Oltre alla origine del traffico (Ministeri, Società private, Società Pubblico-Private, Enti Locali, accessi tramite i Social e gli altri Blog padernesi, o altri ancora), che puntualmente verifico, vedo oggi quale è il post più letto.
Non mi sorprende che circa 300 lettori abbiano cercato nella mia critica, magari una condivisione o comunque un confronto della propria opinione.

Occuparsi della cosa pubblica, o delle questioni del paese in cui si vive, insomma più banalmente "di come vanno le cose", non è affare esclusivo dei politici, ancor meno dei fanfaroni che con la solita prosopopea si auto-elogiano, parlandosi addosso, ma dei cittadini prima di tutto.

I politici, quelli di bassa levatura, sono puntualmente preda di mero egocentrismo, edonisti incapaci di fare se non di parlare, o di arrecare danno ai cittadini stessi.
Dovrebbero essere puniti, non impuniti, o forse curati.
Ecco, ma noi ci aspettiamo sempre i fatti, non altro.


giovedì 24 luglio 2014

INCONTRO PUBBLICO SULLO "SVILUPPO" DELLA RHO MONZA



Si svolgerà questa sera, presso la sala Consiliare di Paderno Dugnano, l'incontro pubblico curato dalla Amministrazione Comunale, richiesto con una raccolta firme promossa dal Movimento 5 Stelle e voluta da tempo dai cittadini.

Sono invitati "i rappresentanti degli Enti coinvolti", e ci attendiamo quindi Serravalle, la Provincia e altri.

Se necessario, o se sarà data la opportunità, perché non è dato sapere quali saranno le regole della serata, se trattasi di unidirezionale monologo o scambio e confronto con la cittadinanza, potremmo intervenire.

Anticipando i contenuti del "Piano di Viabilità durante EXPO", aggiungo tre slide.

Una, la prima che stabilisce la modalità di esecuzione delle opere del progetto esecutivo (quello autorizzato con VIA e in Conferenza dei Servizi), e del piano di viabilità provvisorio (privo delle autorizzazioni).



La seconda che evidenzia le 6 corsie che da Meda e da Monza confluiscono all'altezza di via Generale dalla Chiesa in direzione Ovest/Fiera.
In giallo da Meda verso Milano (le attuali due corsie)
In rosa da A52, verso EXPO (con due corsie, ridisegnando il ponte attuale di immissione in Milano-Meda)
In verde da Meda solo verso EXPO (con due nuove corsie che poi confluiscono all'altezza del ponte di Via Gramsci in direzione Unes/collinetta)


Non sono evidenziate le corsie in direzione opposta che restano le attuali, temporaneamente.
Tutto quello che è in rosso sono le nuove rampe che da ottobre saranno realizzate e che fungeranno anche da innesti/interconnessioni con la successiva opera (ponte, galleria fonica, ecc).

Allo stato non c'è alcuna possibilità quindi che si possa in futuro prevedere l'interramento dell'opera, andando a realizzare già le opere di interconnessione al piano campagna, all'intersezione con la Milano-Meda.

Una manovra che, con questa viabilità provvisoria, non sarà più possibile è quella in direzione Milano dalla A52/Tang. Nord. Chi giunge da Calderara dovrà andare in direzione Nord sulla Milano-Meda e invertire la marcia allo svincolo del Carrefour, per riprendere la Milano-Meda direzione Milano.

Insomma cantierizzare "temporaneamente" (almeno fino a novembre 2015, ma anche oltre) una ipotesi simile avrà forti ripercussioni sulla viabilità locale poiché molti opteranno per le strade di Paderno per inserirsi in direzione Milano sulla Milano-Meda.
Non ci è stato infatti illustrato un Piano del Traffico o della mobilità temporanea e tanto meno uno Studio trasportistico che evidenzi le ricadute sulle arterie locali.

Dire che ci sarà minore impatto prolungando i cantieri in città per anni, con questa viabilità che sarà provvisoria" almeno sino a quando il resto dell'opera non verrà realizzato, è una bugia grande come una casa.
Più dura un cantiere più ha impatto sul territorio ed anche sulle attività commerciali, logistiche, produttive, ecc. ecc. lo sanno anche i bambini.

La terza con il dettaglio delle rampe che verranno realizzate da ottobre in poi (tutte le parti in rosso), come ha confermato l'ing. Colombo di Serravalle presso il Ministero lo scorso lunedì 21/07.


Ma quando dicevano che non c'era tempo per altre soluzioni e non ci sarebbe stata soluzione "B" perché finivano in 365 giorni tutto.... erano ubriachi!?

Di sicuro Sala ha ritenuto incredibili tali asserzioni, grazie Sala, ma a quest'ora -con la talpa- la strada era già terminata tutta, e ne abbiamo avuto la riprova!

Buona serata.

venerdì 11 luglio 2014

LA BRUTTA FACCIA DELLA POLITICA ...PIANI A, B, C, E VIA COSI!

Sono davvero infastidito dalla pioggia di comunicati e dal vociare che febbrilmente esalta una ipotetica soluzione denominata, prima Piano B, davvero un ripiego per Paderno D.no, ma ora ribattezzata "Progetto Alparone" sui blog locali e sui social forum.

Eccolo il "piano B", riutilizza la Milano-Meda, con parziali allargamenti di corsia (quelli in rosso nella sezione che segue)

Piano Stralcio Paderno - Calcinati
Sezione - Calcinati
Questa soluzione è stata portata al Ministro dell'ambiente a febbraio 2014.
C'è pure un comunicato stampa di Oscar Figus, del PD locale, che la descrive.

Ma quello che è stato fatto è sotto la luce di un sole cocente, quello che si sta facendo è solo nella forza dei resistenti spentolatores di Paderno Dugnano e nelle coscienze dei cittadini.

Una breve storia dei progetti, dell'impegno e dei ...convocati.

1. Delibera di Giunta Provinciale (Penati) che istituisce il primo Tavolo tecnico
2. Delibera di Consiglio Comunale (Massetti) che accetta la candidatura/partecipazione a tecnici disponibili a partecipare al Tavolo tecnico
3. Candidatura del sottoscritto da parte della Associazione Amici Parco Grugnotorto, accolta
4. Elezioni 2009 - Nuove giunte Provinciale e Comunale, che da opposizione (anche al progetto "Penati") passano a maggioranza
5. Tentativo di disconoscimento in Consiglio Comunale della DCC che dichiarava che il tavolo era aperto e non solo istituzionale
6. incontro presso la sala del neo-sindaco Alparone, presenti Allegro - Abbati - Calvano - Rimoldi per riaprire la questione partecipazione al Tavolo Tecnico
7. Prima lettera del neo assessore DeNicola che disconosce la DGP Penati, dichiarando "scaduti i termini"
8. Prima sollevazione in Consiglio Provinciale - presenti i cittadini
9. Avvio del primo Tavolo tecnico - presenti Allegro - Valtorta (collaboratore) - Denicola - Proiter - Provincia Milano
10. Presentazione proposta Allegro con tracciato sotterraneo della nuova Rho-Monza SP46, sotto alla attuale Milano Meda, e ipotesi di ulteriore interramento della Milano-Meda
11. Accoglimento dei principi del punto 1 e studio di Fattibilità Proiter/Provincia che decreta la fattibilità dell'intervento, a fronte di extra costi
12. Presentazione in sala consigliare degli esiti del Tavolo Tecnico (sotto elezioni Regionali)
13. Avvio di incontri, audizioni, commissioni provinciali (presenti solo cittadini, CCIRM e Allegro)
14. Mozioni, Ordini del Giorno, Audizioni (Allegro - Calcinati) in provincia, promossi dalla opposizione (Casati - Gatti), e mai accolte dalla maggioranza

PRIMO PS
Ma se prima il Centro destra era opposizione a Penati e quindi al Progetto, come mai Podestà diventa il più convinto sostenitore di questo progetto?

15. Intanto Conferenza dei Servizi che stabilisce la procedura Appalto-Concorso con la progettazione esecutiva in capo alle imprese concorrenti (voto unanime di tutti gli enti, compresa la AC di Paderno)
16. seconda conferenza dei Servizi, consultiva, sul progetto preliminare, con parere negativo della AC di Paderno (prima presenza riscontrata del vicesindaco)
17. Progetto UNACOOP - Antonio Serravillo, presidente Unacoop, ipotizzo una soluzione tutta trincea che era sostenibile economicamente (presi contatto segnalatomi da Ezio Casati)
18. Primi contatti con Novate e tecnico Calcinati - nasce la ipotesi di un nuovo approfondimento progettuale con sistema a paratie
19. il CCIRM promuove una azione di intenti tra tutte le amministrazioni, Paderno D.no fa da capofila e iniziano incontri presso la sala giunta del comune di Paderno
20. Allegro - Calcinati - Aina lavorano ad una soluzione con paratie - galleria artificiale e presentano aggiornamenti progettuali, fino ad una soluzione che diventa gradita a tutte e 5 le amministrazioni
21. Il nostro progetto diventa "il progetto dei comuni" e 4 su 5 dei comuni interessati adottano il nostro progetto in versione "low-cost" (+40 milioni di euro)
22. Inizia la verifica dello stesso presso la sede di Serravalle, che tenta di contraddire le valutazioni economiche stese da un professionista esperto in infrastrutture, e con prezzi listino Anas, conformi al progetto Serravalle, dichiarando che l'extra-costo era di 110.000.000€, e che non ci sarebbe stato tempo

SECONDO PS
nel frattempo il primo ricorso della AC Padernese è vanificato dal deposito tardivo, ossia fuori tempo

23. parte la gara di appalto
24. arrivano le offerte e la commissione in regione lombardia decreta quale il progetto con aggiudicazione provvisoria (GLF)
25. dalla aggiudicazione provvisoria trascorre oltre un anno per arrivare al progetto esecutivo
26. procedura di VIA
27. osservazioni, controdeduzioni, ecc
28. Decreto di VIA con il neo-ministro Orlando che istiutisce un nuovo tavolo tecnico ex-post valutazione ambientale, che sembra tenere "aperto" il parere (un disastro sotto il profilo giuridico)
29. incontri a Palazzo Marino (interruzione di Consiglio Comunale, da parte dei cittadini)
30. colloquio con Confalonieri, delegato expo per il comune di Milano
31. ... eccetera

Nel mentre infatti ci sono stati interventi presso la Commissione Europea, presso il Quirinale, lettere in ogni dove, incontri a Roma, poi Decreti di esproprio e soggetti privati che si vedono costretti via via a ripiegare o scendere a compromessi, e al cospetto una popolazione attenta ai beni comuni "che non molla", che è sempre li a presidiare il territorio, che manifesta diligentemente e vive nella speranza che non si proceda che si stia "solo cantierizzando", mentre è sotto gli occhi di tutti lo "sfalcio" di erba ...cosa sia, l'abbattimento di piante ultra quarantennali cosa abbia generato in via Generale Dalla Chiesa, un vuoto che presto verrà colmato e lo sforacchiamento di linee sotterranee di gasdotti, cosa siano.

Adesso la supposta del piano B.

Anzi vediamo pure quale è il "piano C"

Piano C - viabilità provvisoria durante EXPO 2015

Io sono contrario e non credo che Serravalle realizzerà un piano B, forse il piano C e metterà temporaneamente in esercizio quello che riuscirà a realizzare per EXPO, che ormai è chiaro a tutti non è il motivo per cui si deve realizzare questa strada.

La Rho Monza si farà, si sta facendo e non c'è piano B o C che regga.

L'ipotesi di allargamento è solo un artificio temporaneo, ma non è una soluzione.
Se non ci saranno le barriere acustiche l'impatto sarà maggiore, se non ci saranno le piantumazioni, il PM10 sarà più concentrato, e via così, auguri Paderno.

Per me in tutta questa vicenda si evince solo uno Stato inerme, una Regione collaborativa con il Concessionario, un Concessionario che decide in sfregio alla autorità locale, e una politica locale che è inutile perché non riesce a fare nulla, nemmeno una ordinanza a tutela della sicurezza dei padernesi, che una volta si sente delusa dei suoi rappresentanti Regionali, l'altra è concorde con il suo Assessore Provinciale e gioisce delle "soluzioni" tirando fuori la bandiera, quando i cittadini si alternano dalle 6.00 della mattina alle 24.00 della notte.

L'italia perisce di politica, di cattiva politica.
Ecco la brutta faccia della politica!

martedì 8 luglio 2014

ESONDA IL SEVESO


VASCHE DI LAMINAZIONE SI... VASCHE DI LAMINAZIONE NO

Questo il panorama "metropolitano" che abbiamo trovato nel nord Milano e lungo le strade di accesso alla città, questa mattina.

Esondazione a Palazzolo - Paderno Dugnano
Le "vie d'acqua a Milano" qualcuno ha ironizzato sui social network, ridicolizzando le ipotesi di deviazione di canali e/o scolmatori che dovranno convogliare ...chiare e fresche et dolci acque al sito di EXPO, devastando però grandi aree verdi o parchi consolidati come il parco di Trenno.

Certo il tema delle "vie d'acqua" a Milano ha origini ben più antiche, e si tratta di un progetto di Leonardo Da Vinci, che in una sua visione immaginifica "vedeva" Milano servita da canali e corsi d'acqua in parte coperti o sottostanti gli edifici ed in parte scoperti.

Un grande progetto di ingegneria idraulica; sono rimasti due navigli e mezzo di questo progetto urbanistico-paesistico significativo per la città (l'ultimo e l'unico probabilmente che Milano ricordi).
Presso il Museo della Scienza e della Tecnica sono visibili i modellini di questo studio Leonardesco, che invito a visitare, in quanto tema di estrema attualità, ma quello che Leonardo non poteva prevedere era che Milano avrebbe dovuto servire un fiume ...di macchine.
Quindi son stati chiusi i navigli, tranne quelli a sud di Milano, e luoghi belli e caratteristici di Milano sono spariti, come el tombon de san marc, il ponte delle gabelle, lo stesso ponte di San Marco (sempre a Milano, non a Venezia).

Milano - Viale Suzzani
Milano - Viale Fulvio Testi / Piazzale Istria

Personalmente penso si possa guardare ad altri esempi per capire se questi bacini temporanei possono avere anche valenze paesistiche e non essere un mero volano per il deflusso di piogge ormai sempre più disastrose per il nostro territorio.
L'urbanizzazione e la copertura dei terreni ha reso senz'altro il terreno meno permeabile e quindi la prima causa di queste esondazioni è strettamente connessa al consumo indiscriminato di suolo.
che scoperta diranno gli addetti ai lavori, ma è proprio così, il dissesto idrogeologico è spesso causato dalla urbanizzazione incontrollata.

E la città è consolidata, costruita al ritmo di 8 mq al secondo (cit. Finiguerra), come si può pensare di liberare l'alveo del torrente a Milano, ma anche in Provincia dove non c'è più spazio?
Quale può essere la soluzione, acclarato che l'urbanizzazione (e non solo a Milano, ma soprattutto a nord di Milano) ha stretto sempre più lo spazio al torrente?

Cercando di essere propositivi, guardiamo al caso del PLIS del Molgora a est di Milano dove si studiano sistemi idraulici di compensazione delle portate d'acqua e si associano progetti di ri-naturazione delle sponde, come nel caso di Bussero, porta del Parco Agricolo, che ritengo un caso simile a quello di Paderno Dugnano.
La stessa Paderno Dugnano soffre in caso di esondazione del torrente, ed una soluzione va trovata, ma dove, questo sarebbe il problema per molti?
Non sia così semplice definirne la localizzazione e credo fermamente sia il come, il tema da approfondire.

Allora tutti intorno ad un tavolo per capire cosa e come si possa fare a risolvere la questione, perché può anche essere che la localizzazione delle vasche di laminazione sia o meno corretta a Senago o Paderno, ma non si può non prescindere lo studio del territorio di area vasta, ossia ancora più a nord di questi due paesi.
Insomma come Milano si rivolge a Paderno e Senago, ritengo Paderno si possa rivolgere ad altre amministrazioni per lavorare lungo tutta l'asta fluviale.

La amministrazione padernese in carica sino al 2009 aveva avviato un programma di studio sul "Parco Fluviale del Seveso", iniziando un lavoro in modo puntuale, sia dal punto di vista ambientale che idrogeologico, ma localizzando gli studi a Paderno Dugnano.

E l'AIPO ha svolto studi sull'assetto idrogeologico del torrente Seveso, eppure non è stato mai pubblicato (intendo con decreto ministeriale) un Piano di Assetto Idrogeologico che identifichi le fasce di esondazione con ricaduta a breve/medio/lungo periodo per limitare le edificazioni nei pressi degli argini di quello che torrente era e torrente resta, visto le enormi differenze di capacità/portata che lo caratterizzano.
Perché il fiume, in quanto fiume, ha delle portate idrauliche costanti, mentre un torrente non ha queste caratteristiche e la disciplina dei suoli va governata con responsabilità integrando questi studi nel governo del territorio e non garantendo a vita edificazioni in aree non adeguate come sempre, per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.

Il fatto di avere un torrente in "ambito urbano" è noto a tutti, amministratori locali compresi.
Solo che i piani di governo del territorio non li hanno mai conformati a queste realtà ed alle loro ricadute (le esondazioni) dannose per le attività umane, non solo economiche.

In questi ultimi 5 anni si è solo sentito parlare di Vasche di Laminazione (invasi artificiali -posti a nord di Paderno D.no nel quartiere di Palazzolo e Senago- che fungono da vasche temporanee per frenare la prima pioggia, ossia l'onda che oggi si riversa in modo repentino in sezioni idrauliche non più adeguate).

PLIS Molgora 

Tornando al Molgora, il tema progettuale, scaturito dalla necessità di realizzazione della vasca di laminazione del torrente, nei territori dei comuni di Bussero e di Gongorzola, ha attivato una serie di interventi volti alla creazione di un vasto luogo di fruizione a forte valenza naturalistica. 

Il progetto ha preso spunto da uno studio di fattibilità idraulica, che ha previsto l’asportazione di terreni vegetali per circa 3 mt rispetto alle attuali quote di campagna e il taglio della vegetazione delle ripe a ridosso del torrente, prevedendo poi la sistemazione delle aree all’interno della vasca di laminazione e della riorganizzazione dell’assetto di mobilità lenta, localizzata in prossimità della vasca e sugli argini stessi. 

Gli obbiettivi per un intervento anche sul torrente Seveso credo siano riassumibili cosi:
  1. ri-naturalizzazione della vasca volano attraverso interventi di ingegneria naturalistica;
  2. caratterizzazione dello spazio, elemento di interesse naturalistico/ambientale, in relazione al sistema fruitivo interno ed esterno all’area, ossia in connessione con il sistema dei parchi di livello sovraccomunale o regionale;
  3. individuazione di funzioni compatibili alla particolare destinazione d’uso dell’area;
  4. creazione di un sistema ciclo pedonale di supporto al sistema fruitivo dell’intero comparto del Plis e del Villoresi
E per non continuare a spostare il problema e le responsabilità di governo in governo, che sia la politica a dare impulso propositivo affinché si trovino le soluzioni alternative, e chiedendo a Regione Lombardia di aprire dei tavoli di lavoro, perché il Nord Milano non può farsi trovare impreparato.

Rimando qui ad un articolo scritto nel 2010 dalla insegnante padernese Nicoletta Saita e pubblicato da PadernoForum, il blog del giornalista Arcari, perchè alcuni spunti sulle azioni che la politica può mettere in campo ci sono.