giovedì 24 febbraio 2011

BARRA A DRITTA - Sesta proposta per il PGT


Lo scorso 14 ottobre 2010, assieme a Domenico Finiguerra abbiamo ascoltato l'esperienza di Cassinetta di Lugagnano città il cui sindaco ha adottato un PGT diverso.
Un PGT impostato sull'aspetto della località, e sul rispetto della geo-morfologia in cui l'insediamento umano si trova.Ed è una vera scoperta visitare Cassinetta, tra la ruralità e le rilevanze paesistiche e ambientali, chi si reca in questo paese alle porte di Milano si sente di entrare in un altro mondo, pervasivo.
La dimensione in cui si colloca però è la Provincia di Milano, con tutte le questioni sulla trasformazione del territorio a scala non urbana, e provinciale, ma anche regionale.
La città di Milano ha un PGT (Adottato) che tra un paio di mesi entrerà a regime, e questo Piano prevede la trasformazione secondo un nuovo "modello" urbanistico, che non è stato pensato dagli Urbanisti: la Densificazione..... per costruire una città da 2.000.000 di abitanti.
A tal proposito vorrei introdurre alcuni dati significativi, ossia il paragone degli ICS (indici di consumo del suolo) di Milano, Paderno, e Cassinetta di Lugagnano, cominciando proprio da quest'ultima:
1° classificata: Cassinetta con ICS <>
2° classificata: Paderno D. con ICS <>
3° classificata: Milano con ICS = 69,9 %
(fonte dati MISURC 2008 - centro studi PIM)
La soglia di compatibilità (del costruito rispetto alla risorsa territorio, libero) entro la quale contenere la crescita urbana è stabilita dal PTCP della Provincia di Milano nell'ordine del 45% del territorio provinciale.
Questo obiettivo, indubbiamente ambizioso, si colloca in modo significativo al di sotto del 55% che secondo i riferimenti scientifici è la soglia di allarme oltre la quale non si garantisce più la rigenerazione ambientale.
Paderno è al limite, dovrebbe avviare processi di recupero di quella risorsa (esauribile) che è il territorio. Milano è invivibile, oltre ogni soglia di buon senso.
E il tema del consumo di suolo dovrebbe essere un importante indice che i Piani di Governo del Territorio dovrebbero imporre di verificare in ogni Ambito di Trasformazione.
Nei comuni della provincia di Milano si dovrebbe prevedere che il futuro sviluppo urbanistico (laddove previsto) possa essere indirizzato verso la concentrazione degli insediamenti, ovvero lungo le linee di forza del trasporto pubblico per esempio, in una corretta e organica relazione con la mobilità. Questo sistema potrebbe contenere la spinta alla dispersione urbana, causa anch'essa di ulteriore consumo di territorio necessario per le opere di urbanizzazione che conseguono, ma andrebbero organizzate in uno schema ben preciso.
In questa ipotesi le aree verdi restano contigue e il tema del riuso degli spazi oggetto di trasformazione urbana dovrebbero andare obbligatoriamente a migliorare lo stato attuale. Perchè se il dato medio limite dell'ICS della Provincia di Milano è il 55% allora tutti gli interventi a venire devono dimostrare di occupare sempre meno territorio.
Questo non significa fermare il settore anzi, significa sviluppare una città più aperta, con un rapporto di copertura degli edifici sul lotto inferiore, in modo da lasciare nuove aree libere.
Forse una città più alta, ma meno diffusa.
Questo è un principio fondamentale per dire Stop al Consumo del Territorio.










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