martedì 15 febbraio 2011

ECOCONTO - Terza proposta per il PGT



Prosegue la attività frenetica dell'Osservatorio Pgt.
Oggi, ma in breve, vi presento un'altra proposta per la redazione del nuovo Piano di Governo del Territorio, l'Ecoconto.
Si tratta di un sistema per il reperimento (la conservazione e valorizzazione) delle risorse ambientali.
Estrema sintesi: un metodo, in uso nel nord Europa e nei paesi anglosassoni, per avviare la compensazione preliminare rispetto ai grandi programmi di trasformazione urbana e del territorio o per la realizzazione delle infrastrutture.
Prevenire anzichè curare, potremmo dire. Nel nostro paese chiunque enunci un pensiero simile viene tacciato di blasfemia o passa per un eretico. E chi pensa di "curare" anticipatamente un paventato malessere potrebbe anche esser considerato ipocondriaco!
Eppur il resto del mondo si muove, e gli altri paesi sono più avanti di noi di diversi decenni.
Sarà perchè da circa 20 anni il paese è concentrato sulle singolari questioni interne e non guarda più con interesse alla situazione (politica, economica, sociale e di sviluppo) internazionale?
Negli stati uniti ad esempio sono istituiti dei fondi statali (green founds) costituiti per acquisire risorse economiche, versate preliminarmente a cura degli operatori che hanno intenzione di presentare progetti di trasformazione urbanistica.
Una sorta di freno all'occupazione pervasiva e indifferenziata del territorio, quindi.
Gli operatori acquiscono "crediti ecologici" prima di procedere con gli interventi edilizi.
Questi fondi avviano (subito, anzi spesso prima degli stessi programmi urbanistici) progetti di forestazione, di ripopolamento, di bonifica, ed altre attività ancor più complesse, per compensare il danno ecologico (che in questo sistema è chiaramente riconosciuto come tale).
Anche in Germania si lavora in questo modo, e il meccanismo si chiama Okokonto ma è del tutto simile.
Da noi si potrebbe chiamare CEP, Compensazione Ecologica Preventiva.
Per tutti i Piani di Governo del Territorio, anche se in versione molto "light", la stessa L.R.12/05 prevede la possibilità per i comuni di integrare il Contributo di Costruzione (somma di oneri di urbanizzazione e costo di costruzione) con incrementi destinati (unicamente) a questa tipologia di attività di tutela.
Perchè la Amministrazione Padernese non adotta un sistema così articolato per la tutela preventiva del territorio?
Anche il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTR) potrebbe divenire uno strumento con la corretta valenza, ed a confronto della autonomia della Regione a rilasciare autorizzazioni per insediamenti insalubri o devastanti sulle comunità locali per gli impatti conseguenti.
La ponderazione di questi impatti sul territorio dovrebbe muoversi su un piano di concorrenza tra ente locale e autorità Provinciale e Regionale e non di totale subalternità.
Oggi il sistema autorizzativo prevede il rilascio di licenze sempre in capo all'ente regionale e gli enti locali sono soggetti a subire decisioni spesso irrazionali e motivate dalle opportunità del momento.
Abbiamo bisogno di una forma più moderna e consapevole di agire.
Ponderare gli eventuali impatti sull'uomo e l'ambiente grazie alla raccolta di risorse utili per compensare tali impatti sarebbe auspicabile.
A voi le considerazioni.

2 commenti:

  1. Arch. Allegro
    seguo con interesse i tuoi suggerimenti per la relizzazione di un PGT compatibile con i grossi problemi ambientali di Paderno. Sicuramento sono ottimi suggerimenti (gratuiti) che l'amministrazione comunale spero tenga conto.
    Non sappiamo ancora cosa contenga il PGT, ma le risorse finanziarie a disposizione dei tecnici comunali consente di prevedere un PGT che non consumi ulteriormente il suolo pubblico? E' sufficente riconvertire le aeree dismesse con l'uso dei "green found" per realizzare un PGT eco-sostenibile anche economicamente?

    Grazie e buon lavoro
    Andrea

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  2. Grazie Andrea.
    I suggerimenti, in quanto tali, sono onestamente gratuiti, come anche il servizio che mi sto proponendo con questo blog.
    O meglio anche il confronto con le associazioni, i giovani e l'amministrazione segue questa logica.
    Risorse finanziarie (per i tecnici comunali?), quindi per non consumare territorio, la tua domanda.
    Sembra già insita la risposta, meno risorse meno consumo, ma la questione è più articolata. Dedicherò un post a questo tema però posso anticipare che il campo di applicazione dei Green founds si prospetta proprio per i grandi ambiti di trasformazione.
    Il PGT sarà più o meno sostenibile secondo quello che indicherà la VAS - Valutazione Ambientale Strategica.
    Il PGT può essere "virtuoso", e così il comune qualificarsi come tale, se conterrà le strategie di politica di tutela del territorio e ambientali in contrapposizione ad una crescita smisurata e che porta a saturazione l'indice di consumo di suolo.
    Vale a dire che non si può tutelare ad esempio il Parco Grugnotorto e poi ipotizzare una crescita di ulteriori 10.000 abitanti, o ancora creando in parallelo altri insediamenti commerciali di media o grande distribuzione.
    O si prende una strada o se ne prende un'altra.

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