sabato 26 febbraio 2011

NONA PROPOSTA AL PGT: INFRASTRUTTURE - Nontrasformazione del territorio

Se ne potrebbe scrivere un libro, e qualcuno prima o poi lo farà.
Paderno soffre, il titolo?
Si, è una città in forte sofferenza e la popolazione si rende sempre più conto di vivere in prossimità di uno snodo viabilistico molto impattante per la salute pubblica.
Mi sento di dire che solo questa consapevolezza dovrebbe far attivare politiche di mitigazione e moderazione rispetto all'edificato ed alla salute dei cittadini.
Senza dilungarmi faccio solo un riferimento a quali sono le strade ed autostrade che interessano il nostro comune:
- SP46 Rho Monza
- A52 Tangenziale Nord
- ex-SS35 Milano Meda, ora SP44
- SP9 Vecchia Valassina o via Erba
- ex-SS dei Giovi - Strada Comasina ora SP44bis
- SP119
Lungo ognuna di queste strade, vuoi per ragioni di mobilità commerciale, vuoi per uno sviluppo senza un governo oggi ci troviamo a percorrerle come fossero città lineari.
Quando i politici parlano di infrastrutture sono sempre a spacciarle come necessarie, quali occasioni di sviluppo, di crescita e di modernità.
Quante balle, oggi si deve risolvere e arginare il problema del collasso dei trasporti, non alimentare la massa tumorale.
E queste infrastrutture è noto che sono il primo passo per urbanizzare il territorio e tante attività che sono pesanti hanno la possibilità di venire insediate anche in contrasto con il PRG/PGT, perchè le autorizzazioni sono e restano di livello provinciale o regionale.
Non è il caso di invertire la tendenza, partendo da dove si sono già superati tutti i limiti?
Paderno soffre, ed è già oltre il limite.
La proposta per il PGT, che in parte è già agli atti con la proposta di interramento della SP46 RhoMonza, è quella di vietare ogni edificazione in corrispondenza delle strade in oggetto, anche estendendo le fasce di rispetto con una regolamentazione locale più ferrea.
Dico questo perchè supportato dagli studi e dalle analisi epidemiologiche che sia il dr. Villa del centro Pediatrico padernese, sia la fondazione di ricerca dell'istituto dei tumori, nella persona del Dr. Crosignani, ci ha fornito.
Una distanza più "sicura" c'è ed è quella di 160 metri circa di distanza dalla fonte lineare di emissione del particolato (la strada in questo caso).
Le fasce di rispetto sono tabellate a seconda della categoria della strada, e in considerazione del fatto che tutte queste strade già oggi sono a livello di saturazione e congestione tali che il monitoraggio dei valori di particolato sul territorio sono ben oltre i limiti normativi, quali azioni si intende adottare con il PGT?
Il Piano di Governo del Territorio deve fornire risposte adeguate.
Allontanare le aree di espansione dalle infrastrutture in quale modo potrebbe contribuire ad allontanare ad esempio altri insediamenti commerciali per la grande distribuzione?

Nessun commento:

Posta un commento